insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Saturday, May 28, 2005

miss brodie's idea of heaven on earth


books...
Originally uploaded by Quelle night....

How could you live without books ? Miss Brodie can't comprehend how people could get on with their lives without books (or tea, or cats, for that matter)In her life she has sometimes been without food (oh, don't pity her, it was such a looooong time ago, in London, and she had run away: she had to find herself, you see) but never without books.

the politics of love

parlando di amore e di relazioni in un post precedente (on love and democracy) miss brodie può essere stata percepita come stizzita e stantia, per non dire, con espressione alquanto democratica, malscopata.

quanto a quest'ultima preoccupazione, miss B vuole rassicurare chi potesse avere a cuore la sua salute sessuale che ciò non è assolutamente il caso e che generalmente miss B riesce nel suo intento di avere il suo orgasmo quotidiano (minimo sindacale concordato) e altrettanto generalmente di qualità, non di accatto [Miss Brodie's motto: an orgasm a day keeps the doctor away; Miss Brodie's prayer: give us today our daily orgasm and do not lead us into temptation because we are already there].

miss B vuole invece riflettere e farvi riflettere sulla politica dell'amore, cioè sul fatto che l'amore, in quanto materia prima, è oggetto di scambio e metafora di una relazione prima di ogni altra cosa economica, vale a dire relativa all'abitare nel mondo (oikoumene= l'habitat, nella lingua che ci ha dato il pensiero).

di un uomo (e oggi, nell'epoca del capitalismo planetario di rendita senza confini che predilige l'unisessuale, anche di una donna) che non ha fortuna si dice che è sfigato, letteralmente "senza figa". se non è capace di attirare a sé una vagina (sì, non una donna, purtroppo, synecdoche is the name of the game) è una nullità, non vale niente: e anche in questo caso la lingua democratica dice che è "una testa di cazzo", un'altra sineddoche, in quanto un uomo vale se è un pene in una vagina (terza sineddoche), se no, "non vale un cazzo", letteralmente, possiede qualcosa che non ha valore perché non produce valore.

se non ci fosse stato il delirio romantico che ancora affligge la storia del pensiero moderno e contemporaneo (riusciremo mai a affrancarcene ? miss Brodie teme di no) sarebbe ancora chiaro a tutte che un matrimonio è l'unione di due patrimonij e allora questo post non avrebbe ragione di essere.

purtroppo invece, si continua a sbavare ancora oggi (e c'è da stupirsene ? con la maggioranza della gente drogata da televisione moda telefonini e mcburgers, con lo zucchero in corpo a livelli allucinanti [e infatti allucinano] che gli impedisce di ragionare, come potrebbe essere altrimenti ?) dietro a idee che non hanno senso, dietro a concetti che servono solo a tenere in soggezione le coscienze. dio ti ama, gesù ti ama, il papa vi ama, noi amiamo il papa, ti amo, mi ami ? sì, ma quanto mi ami e altre deplorevoli stronzate [parolaccia usata per accuratezza filologica, non come vano turpiloquio: miss B usa la lingua col senno e non a vanvera] hanno di fatto tolto valore al significato della parola stessa che ormai viaggia carica di tutte le metafore di questo mondo e anche del prossimo se esistesse.

la gente sta al mondo e si relaziona con gli altri come estensione di se stessa e non come esplorazione/scoperta dell'altro, del diverso da sé. miss B è rimasta impressionata da un'intervista in cui una madre, per altro ammirevole, di 37 figli/e (tra figli "naturali", adottati e in affido) dice che tutta la famiglia gira intorno al padre, che ne è il centro, la "figura fondamentale" (citazione testuale dalla bocca della povera donna contro se stessa). ora, miss B non ha dubbij che psicologicamente/ sociologicamente / economicamente e in altri sensi ancora il padre possa essere la figura fondamentale di tale famiglia, ma allora l'amore è una malattia e miss B è fiera di non esserne affetta. se una donna che ha dato tanto e che sicuramente si dà da fare da mane a sera per i suoi 37 pargoli si annulla e annulla tutti gli altri 37 nell'unica figura di uomo fatto cardine centro suggello delle loro esistenze, beh, allora a che cosa serve tanto strapazzo? perché dannarsi tanto ? non ha fatto nulla più di qualunque altra sguincia che si è trovata come marito il notajo più in vista della città e che invece di fare figli si dà allo shopping e all'adulterio su scala industriale purché tutte le facciate siano fatte salve (si chiama M. è una conoscenza nonché ex-compagna di bagordi di miss B). tutte e due hanno fatto i loro calcoli - si può discutere su quale delle due operazioni sia maggiormente generosa - ma l'aritmetica non è mai un sentimento.

stamane, ancora, mentre miss B rientrava intrepida dal fare la spesa sulla sua fida bicicletta ha dovuto assistere a una scena straziante dalla finestra di una casa da cui provenivano urla ferine di paura terrore sconvolgimento di una bambina che gridava e implorava pietà che chiunque (un uomo ? una donna ? il padre ? la madre ?) fosse presente nella stanza non le facesse qualunque cosa si stesse apprestando a fare (una violenza ? un'iniezione ? un'azione criminale ?). miss B ha avuto la tentazione di avvertire la polizia ma poi è stata pusillanime, aveva altro da fare, era carica come una somara, doveva rientrare, ci sarebbe stato qualcun altro a occuparsi della questione, non erano affari suoi e altri ignobili alibi che si sono affacciati all'uscio del suo pensiero.

ancora, la storia di una madre che uccide il proprio figlioletto di cinque mesi, e questo è già di per sé una tragedia, ma poi ancora più tragico l'accanimento dell'informazione, e di rimbalzo della gente, per il gesto "degenerato", contro la madre "snaturata". nessuno che si sia chiesto che cosa abbia potuto spingere una donna a commettere un omicidio contro il suo stesso figlio, nessuno che si chieda come fare per ajutare le donne - e gli uomini - che si sentono sole e incapaci di rispondere ai bisogni incessanti di un'infante, che vive in un universo totalizzante e pertanto spossante per chi si occupa di lei. no, miss B ha letto solo di accuse, di sdegno, al massimo di una certa neutralità da parte degli inquirenti, soddisfatti per il lavoro svolto, per la risoluzione del misfatto e così il pubblico, a cui interessava soltanto scoprire il colpevole, come nei thriller con cui si alambiccano le poche cellule cerebrali attive di cui dispongono.

è dato per scontato che genitori si nasca, semplicemente mettendo al mondo qualcun altro. troppa gente resta ancora legata al biologismo e al semplicismo. e ancora, in questo paese senza bambini, ancora c'è gente a difendere il feto "perché ogni embrione è persona", perché "la vita non si mette ai voti", con tanti bambini ancora negli istituti, in questo paese dove tolgono i figli alle donne ignoranti e povere invece di dare a madre e padre una casa e un salario garantito e accesso a personale qualificato per insegnarli a occuparsi dei figli con amore affetto dedizione intelligenza, in questo paese dove l'adozione è una corsa a ostacoli, dove se sei singol non hai diritto di adottare dove se sei lesbica non hai diritto di farti ajutare a generare, dove - infine - si fa un gran sproloquiare di parole come vita famiglia amore ma pochissimi fanno figli e molti sono segretamente preoccupati dal tasso di natalità degli immigrati (se la madre non è italiana, anche se lo è il padre, non ha diritto al "bonus" di 1000 euri per il secondo figlio: c'è la gens italica e c'è il resto)

nessuno dice che amare significa dire sì in cambio di niente, significa dire sì senza paura e senza speranza, significa dire sì al rischio che l'altro non sia come noi lo vogliamo e amarlo non nonostante ma proprio per questo. amare rinunciando alla politica dello scambio, tutto dare e tutto prendere senza dover chiedere. questo è l' "amore", questa è la vita, vera, con cui si scontra l'umanità dolente, sommersa e travolta da miti creati per tenerla schiava nel cuore e nella mente.

Wednesday, May 25, 2005

credere e pensare

"La differenza tra vero e falso non interessa chi parte già dal pre-giudizio, dalla voglia, dall'ansia che gli venga rivelato un mistero." U Eco

Partendo da questo pensierino echiano miss B - che non ha ambizioni né epistemologiche né ermeneutiche - vuole solo gettare un sasso nell'acqua perché ultimamente sta assistendo a un dibattito tra sordi [sì, si riferisce alle questioni sollevate dal referendum sulla procreazione assistita del 12-13 giugno].

Le persone - di entrambi i fronti, è bene chiarirlo, visto che miss B è schierata per 4 sì e in realtà contro la legge in toto - si parlano senza dirsi veramente niente perché le loro posizioni sono già prese. Non è un dialogo ma un assemblea di condominio, un'arringa di capipopolo, un sermo captivus come quelli cui erano obbligati a presenziare gli antenati di miss B nell'età del ghetto. Non c'è scambio di idee, dunque non si produce cultura.

Non c'è scambio di idee possibile tra chi crede in qualcosa e chi cerca invece di sapere qualcosa. Sono due posizioni incollimabili: chi crede pensa di sapere [cioè non pensa: spera] e chi cerca di sapere sa di non sapere, sa cioè che le proprie convinzioni non possono restare statiche ma devono essere soggette in continuazione a verifiche e possono essere modificate senza fine. Non si affida alla verità e cerca invece molte verità anche se in conflitto tra loro, dà valore alla diversità e alla differenza contro l'uniformità e la standardizzazione. In altri termini non vuole rassegnarsi all'idea di un universo ma si adopera per creare un multiverso per passare dalla tirannia delle fedi (di tutte le fedi e anche di una sola) alla democrazia delle idee.

vivere è apprendere

il mestiere di miss Brodie sarebbe quello di educare, anche se il ministero dice che deve istruire e in effetti spesso lei si limita a insegnare. il condizionale è d'obbligo perché educare implica la disponibilità a accogliere vicendevolmente e a trasformare e a trasformarsi.

purtroppo, in realtà, le persone affidate alle cure della vostra maestrina anglo-lombarda (con ascendenze siculo-normanne) arrivano già infarcite di ideologia, che è ben altra cosa dalle idee. Quando la testa è già piena di ideologia non c'è più spazio per le idee, che non stanno mai ferme e hanno bisogno di molto spazio per girare, prendere aria, e tornare più vive e più vere di quanto non lo fossero prima di partire per le vie del mondo a seminare allegria tempesta fantasia zizzania, in altri termini a generare pensiero.

quando queste frotte di ragazzine piene di ormoni e con poche idee e molto confuse in testa si presentano a miss B sono già incapaci di distinguere tra giudizio e pre-giudizio, incapaci di pensare da sole e per se stesse e soprattutto incapaci di prendere coscienza di questi loro limiti.

Miss Brodie si è chiesta da che cosa dipenda tale situazione e cercando di andare alla radice ha trascurato tutte le variabili sociali, economiche, politiche, culturali (religiose no, perché come ha già detto altrove, sono la risultante delle precedenti). Il peccato originale se così si può chiamare è invece di natura filologica: tutta questa gente (il titolo di persona spetta a chi ha una coscienza filologica, appunto) non ha nessun rispetto per la parola e scinde a livello esistenziale significante e significato, la forma dal contenuto, il simbolo dall'idea. La maggior parte di queste ragazzine non solo parla a vanvera, ma non è in grado di interpretare il messaggio che riceve dalla bocca di miss B e dunque non è in grado di fare collegamenti spesso a livello neuronale, sono già decerebrate (parzialmente, per fortuna, i casi totali miss B non li ha ancora visti).

Nessuna educazione è possibile dove non c'è comunicazione possibile per mancanza di flessibilità cognitiva. Spengere la scatola che si vede e si sente e iniziare a leggere, andando alla radice delle parole, sottolineando con una matita, cercando i termini sconosciuti su un dizionario e riportandoli con copia di esempij su un altro quaderno, fare propria la realtà tramite la costruzione di un proprio tesoro lessicale, questo è il primo passo per iniziare a educarsi (the first education is self-education), cioè a tirare fuori da sé (ex- ducere) ciò che si ha di più genuino e autentico, per costruire la propria identità e ri-costruire il mondo. Non è impresa da poco.

Where do the lonely people go ?

Incontrare la persona giusta, quella che ci com-prende nel profondo del nostro io, quella che sa interpretare senza dover porre domande la molteplicità delle vicende che ci hanno formato, quella che non ha l'ansia di svelarci e di capirci ma che sa invece ascoltarci, anche e soprattutto quando siamo in silenzio, ecco, incontrare questa persona non è facile per nessuno, oggi, e non lo è mai stato, checché ne dicano i romantici esaltatori delle virtù del tempo passato.

Per questo - anche per questo - miss Brodie vive la vita singol, unica e singolare come lo è lei. Non si dispera, non si affanna a cercare una cosiddetta anima gemella (e chi la vuole ? di miss Brodie ce n'è una e basta e avanza!), non rimpiange di aver speso gli anni migliori della sua vita a cercarsi e infine a trovarsi. E' stato il più intrigante appassionante entusiasmante appuntamento della sua vita e non lo avrebbe mancato per nessun uomo al mondo.["Trovarsi: ma sì, alla fine non ci si trova che soli. Fortuna che si resta coi nostri fantasmi, più vivi e più veri di ogni cosa viva e vera, in una certezza che sta a noi soli raggiungere e che non può mancarci." Citazione a braccio, controllare la veridicità filologica sul testo di Pirandello, Trovarsi, lettura che miss B raccomanda a tutte le sbadate e smemorate.]

Molti di coloro, uomini e donne, che conoscono miss B si stupiscono del fatto che sia sola (schiocchine, da sola, tutt'altra cosa: alone is not lonely, mie care angliste in erba). Ma come, lei che è una persona così perbene, così colta, educata, gentile, premurosa, intelligente, propositiva, divertente (e miss B si ferma qui per non essere accusata di character defamation), in poche parole, così diversa, non trova nessuno ! Ma belle, proprio per questo: non ha trovato nessuno di speciale come lei. Miss Brodie basta a se stessa e chi mai vorrà qualcuno che non ha bisogno, fame, sete di compagnia, ajuto, protezione, motivazione e altro ancora ?

Dunque, faute de mieux, miss B si gode la sua vita singol, e anche si i più continuano a dire che ciò che conta è vivere, miss B si ostina a pensare che è meglio leggere.

Friday, May 20, 2005

morale "laica"

"la Chiesa cattolica si propone come l'autentica guida spirituale del Pianeta; dove lo Stato è debole, come in Italia, la Chiesa ne determina i comportamenti; la morale "laica" non è in grado di costituire un'alternativa a quella cristiana."
E Severino, Nascere, 2005

e quel "non è in grado" non significa che non ne è capace, ma che non ha il "potere" di cui gode la Chiesa.

il dibattito che sta nascendo intorno ai referendum e ai temi che da essi scaturiscono sta portando alla ribalta tante contraddizioni che finora erano rimaste negli antri delle coscienze.

miss B tuttavia è un po' stanca delle discussioni, non perché non ami discutere ma perché si finisce sempre per andare a battere contro i soliti punti dolenti. perché la Chiesa vuole a tutti i costi influire sulle leggi e sui modi in cui si governano le società ? non le dovrebbero bastare le coscienze di chi dice di riconoscersi nel credo che essa va proclamando ? sembra che invece sia interessata al "potere" come ogni altra istituzione umana quale essa è e che solo i ciechi si ostinano a non riconoscere.

e ancora, perché alcune persone continuano a professare la fede in una associazione che li respinge o li considera malati o cmq "moralmente disordinati" ? qualunque associazione ha diritto di porre delle regole per ammettere soci, perché insistere se non ti vogliono ? si dirà, per cambiare le cose dal di dentro, ma non sembra un argomento convincente. meglio creare un'altra associazione e divertirsi di più quando vedrai l'invidia di chi non ti voleva nella propria.

Thursday, May 19, 2005

on love and democracy

What do we think about when we think about love ? Yes, because this is what it is "all" about, isn't it ? Everybody wants to be loved, whether they are ready to admit it or not, and more importantly, whether they on their part are prepared to love in return. People want to matter, and to know that they matter. Literature and poetry and war and peace are predicated on this premise and it would be foolish to ignore it.

Fact is, however, that love is undemocratic. One may not like the idea, but it is a fact and that's all there is to it, one can't escape it. Love is not democratic in the sense that it is a commodity, and as such it is not endless and it is not infinitely available.

This is especially hard for women, both because they are more numerous relative to the number of men (and in some areas like China, India, places of conflict like Afghanistan, Irak, Palestine, the imbalance in the ratio of men to women is already making itself felt) but also because women seem to be conditioned into thinking that if they are not wanted romantically then they are worthless. Think of all those Mills and Boone romances, Sex and the City and other TV series, all those women enrolling in a gym or a language class in the hope that they might meet "the one", or "Mr Right".

No, no question of going into the social, economic and anthropological reasons of marriage as a practical transaction - though that too would be interesting. Miss Brodie simply wants to draw your attention to something that most people take for granted: not everybody will experience love, not everybody will know what it's like to be wanted, needed, cherished for what you are, as you are, warts and all.

The idea that out there there is someone waiting for you, the right person for you, someone to make a life with, is a romantic dream, a material impossibility, sheer wishful thinking and it is what makes publicity, TV, fast food and other forms of drugs too distasteful to mention here work round the clock with no end in sight. It's what drives people's hopes, it's what makes the world go round and when it dies people start losing the will to live and the little courage they thought they had.

It is just not going to happen, not to everyone anyway, and it is not because of you, it is not due to any fault you may think you have: lots of people of no special merit or in fact of no merit at all are - happily or unhappily, it is irrelevant - in a couple or even in a loving relationship and if they are not they have recently been and will soon be again. Others, no matter how good they are or deserving of it, will never get the chance to experience it.

So, what's all this about, then ? Well, next time, when you wax lyrical over how splendid your husband/partner/child/grandchild is, and all the other chit-chat about love and other catastrophes: well, don't. There's nothing special about it, it's just a piece of luck in the cosmic lottery, you didn't have anything to do with it, you were just at the right place at the right time, you might as well thank your lucky star, that's all.

Monday, May 16, 2005

Lingue e dialetti

Su collecitazione di the gardener (http://www.flickr.com/photos/mandarinokid) miss brodie spende qui due parole su un tema a lei molto caro, ispirata anche dalla lettura di A Dalby, Language in Danger che ha divorato nelle ultime 24 ore (unputdownable).

Sarà un'ovvietà, ma vale la pena di ripeterlo, da un punto di vista scientifico qualsiasi dialetto è un sistema linguistico avente la stessa dignità di qualunque altra lingua che si vanta di un pedigree letterario, storico, temporale, politico per non dire addirittura filosofico (opinione ascientifica che vorrebbe alcune lingue capaci di esprimere pensieri o idee che sfuggirebbero invece a altre e che quindi porterebbe a una certa supremazia intellettuale dei popoli che le parlano: ad esempio, è stato detto che solo il greco e il tedesco in quanto tali hanno potuto elaborare un pensiero filosofico che altre civiltà non hanno conosciuto proprio in base alla "natura" della lingua stessa. Baggianate talmente screditate che non vale la pena di discuterle.).

Tuttavia, the gardener si trova nella situazione di chi è andato all'estero e non conosce la lingua del posto, pur essendo lui spostatosi di soli 30 km da Milano. Miss Brodie ha vissuto un'identica situazione di spaesamento linguistico, in quanto il liceo in cui è titolare si trova in terra bergamasca.

the gardener è sbigottito che a pochi kilometri dalla metropoli lombardo-veneta il dialetto non abbia affatto perso terreno e anzi resti strumento vivo di comunicazione predominante rispetto alla lingua nazionale. Ciò lo ha anche irritato non poco quando ha percepito l'uso del dialetto per lui incomprensibile come mezzo per isolarlo rispetto ai suoi colleghi.

Che dire allora degli scrutinij cui ha assistito miss brodie - anche in occasione di esami di maturità - in cui la lingua usata dalla maggioranza dei docenti era il dialetto ?

Da non linguista the gardener non sa che in realtà il dialetto che a lui sembra così impenetrabile, sotto l'assalto dei mezzi di comunicazione che veicolano la lingua "nazionale" (si fa per dire, vista la lingua che viene perpetrata più che parlata dai personaggi radiotelevisivi) non è che un'ombra sbiadita di ciò che era un tempo e si sta, impercettibilmente ma ineluttabilmente, sgretolando fino a perdere sostanzialmente la propria identità singolare e distintiva e ben presto non sarà, come già è avvenuto a Milano, ad esempio, che poco più di un insieme di termini usati per colorire il discorso ("terùn !"; 'gnorànt !" e simili, innocue amenità).

Ciò di cui soffre the gardener non è tanto l'uso del dialetto quanto l'utilizzo di tale codice linguistico come mezzo per escludere dal corpo sociale qualcuno che è percepito come estraneo al gruppo e come modo - conscio o inconscio - per farlo stare al suo posto, ribadendo la natura chiusa del gruppo autoctono. In altre società si fa ricorso a cosiddette "lingue segrete", ma l'intenzione non cambia, è sempre quella di escludere.

Ciò ha poco o nulla a che vedere con il dialetto in sé e per sé e dice di più sulle persone che lo parlano che sul mezzo linguistico che esse adoperano.
Quanto poi al fatto se la morte dei dialetti (in Inghilterra è ormai un fatto acquisito) sia cosa positiva o negativa, si possono esprimere varie posizioni. tutte di natura sociale politica o ideologica e nessuna squisitamente linguistica. Certo, parlare dialetto e non conoscere la lingua nazionale è uno svantaggio, ma miss brodie, da linguista quale è, crede che conoscere e utilizzare con arte un dialetto sia lo stesso che usare una qualsiasi altra lingua straniera, significa avere uno strumento in più per leggere il mondo: se non è un vantaggio questo, ditele voi che cos'è...

Per chi volesse iniziare a farsi una cultura, il testo da cui partire è

S PINKER, The Language Instinct (disponibile anche in traduzione italiana)

Saturday, May 14, 2005

non scegliere è già scegliere

Nel bailamme crescente, quando non è insensato putiferio, che si sta scatenando con l'avvicinarsi della data del referendum, si sono sentite molte voci, ma pochi finora hanno detto veramente qualcosa.

Miss Brodie non perderà tempo a difendere le ragioni del sì o del no: le opinioni sono insindacabili e possono essere definite ragionevoli o irragionevoli, e bisogna imparare a rispettare le ragioni delle altre anche quando ci trovano dissenzienti, nella forma o nel merito. Miss brodie, ad esempio, ha ascoltato con molto interesse un parlamentare di AN che spiegava con garbo e convinzione i motivi che lo inducevano a votare no. Ha trovato le sue argomentazioni convincenti, fondate e "sane". Miss b resta di parere opposto ma crede che "honour should be given where honour's due".

Ben altra cosa invece è l'ipocrisia che circonda i fautori dell'astensione. Spazziamo subito il campo dagli equivoci: nessuno mette in discussione la legittimità di astenersi, sia in un referendum sia in qualsiasi altro tipo di votazione, dopo che anche in Italia l'obbligo del voto (chiamato ipocriticamente diritto/dovere, dovere civico e altre amenità da chi non ha ragioni da addurre alle proprie opinioni) è stato riconosciuto contrario ai diritti umani [e certo: ciascuna ha diritto di esprimere il proprio parere ma nessuno deve avere il diritto di imporgliene l'espressione].

Chi invoca a gran voce la scelta politica dell'astensione cerca di nascondere le proprie vere intenzioni e di camuffarle sotto le false spoglie del diritto di astenersi quando in realtà vuole (i) che il referendum fallisca e (ii) che l'espressione dell'opinione di un certo numero di persone non abbia valore. In altri termini, invocare l'astensione è (i) ipocrita e (ii) antidemocratico.

Miss Brodie scrive queste parole sotto lo shock di un manifesto da lei visto jeri per le strade della città (?) in cui ha la ventura di vivere che recitava "La vita è un diritto, astenersi un dovere !" [citazione testuale compreso il punto esclamativo: vi è risparmiata l'immagine del neonato che fa da sfondo alle lettere].

Nessuno nega che nella legislazione italiana l'astensione sia una legittima scelta, che però, in presenza del quorum è usata per non dire strumentalizzata per far fallire il referendum stesso. Nei paesi civili chi si astiene non ha espresso un bel niente, e quindi si atterrà alle decisioni stabilite dalla maggioranza di quelle che sono andate a votare.

D'altronde non funziona così anche per le altre elezioni, politiche o amministrative o di qualunque sorta ? Chi non si è espresso, una volta interpellato, non può lamentarsi successivamente se la decisione presa non lo soddisfa. Se non ti presenti sul campo, non infuriarti se la vittoria viene assegnata a tavolino. Invece con la legge referendaria attualmente in vigore succede proprio questo: anche se una delle due squadre non si presenta, essa ha, a determinate condizioni, il potere di rendere nulla la partita. Ma dove si è visto mai ? It's not cricket !

Ma non è questo che indigna l'indignata miss b, in quanto la legge referendaria è questa che abbiamo e si devono fare i conti con la realtà quale è, non quale vorremmo che fosse. NO, l'indignazione deriva dal fatto che nessuno degli astensionisti dice chiaro e tondo che vuol far fallire il referendum, continuando invece a stare sulla difensiva e a invocare la legittimità della propria scelta, in primis le gerarchie ecclesiastiche.

Se la Chiesa fosse veramente una forza spirituale e interessata alla vita dello spirito come essa dice di essere reclamandolo a gran voce in ogni occasione possibile, essa avrebbe reso chiara la propria posizione e basta, senza invitare nessuno a un comportamento politico ben preciso, come invece ha fatto. Delle cose terrene non dovrebbe occuparsi, se è vero che essa è una forza spirituale. Ma così non è e le conferme sono quotidiane. Il capo di uno stato viene invitato a non fare il proprio dovere costituzionale nei confronti di una legge votata da un parlamento democraticamente eletto e costituito: ma chi può difendere un simile comportamento ? Pessimo esempio venne dato dal re dei Belgi quando per evitare un conflitto personale tra la legge che doveva firmare e la sua coscienza trovò lo stratagemma di abdicare per 36 ore. Un vero sovrano coscienzioso avrebbe abdicato tout court, e un vero Ciambellano di Corte lo avrebbe messo di fronte a un'alternativa senza scampo: o firmi la legge, come di dovere, o abdichi e ti togli di mezzo per sempre. Ma si sa, non per caso un sinonimo di cavillosità è gesuitismo...

Allora, per coerenza, e per far vedere ai non credenti che chi crede è fedele alle proprie credenze e non si nasconde dietro a indifendibili quanto faziosi alibi che celano volontà schiettamente politiche di vittoria e sopraffazione, chi è cattolico, cristiano, credente, vada al seggio e voti no, e veda se è seguito da una maggioranza delle persone chiamate a esprimersi. Stand up and be counted. Se perderanno, ciò non toglierà valore alla loro posizione, che è non solo rispettabilissima, ma ponderata e coerente con i principij cui essi aderiscono. Qualunque altro comportamento non potrà che ledere alla credibilità della fede che essi chiamano "vera" e dimostrerà che in fondo non sono proprio così sicuri delle proprie ragioni, per salvaguardare le quali devono appellarsi a escamotage politici indegni della fede che si affannano a proclamare.

Monday, May 09, 2005

pleasant occupations


dieux du stade
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missbrodie is currently otherwise (pleasantly) engaged. she'll be back soon, she promises.

Saturday, May 07, 2005

a river runs through it


a river runs through
Originally uploaded by mandarino kid.

blue


blue
Originally uploaded by mandarino kid.

miss brodie needs some blue, it has such a calming effect to soothe one's blues. oh, and a daddy, too !

Traduzione e traduzioni

Stimolata dai piacevoli interventi di traduttore e aspiranti tali su a leitora (http://www.luxuslinguae.splinder.com) miss Brodie ha deciso di dire la sua, da traduttora fallita qual è, pur avendo avuto promettenti inizij ("miglior giovane traduttore", Expolangue, Ginevra 1989) stemperatisi in seguito nell'interpretariato (Chief Interpreter, Milan Lesbian and Gay Film Festival, 1995-2003).

La dialettica tra "bella infedele" e "brutta fedele" è antica quanto l'atto stesso di tradurre, cioè di trans- portare da una lingua all'altra un medesimo concetto/contenuto. L'italiano prende il termine dal latino transducere che non significa propriamente tradurre quanto prendere a sberleffi con le parole, ridurre in ridicolo. L'inglese, spesso più fedele agli etimi latini di quanto non lo siano le lingue romanze, mantiene questo significato nel termine traduce (attenzione, false friend, o incaute angliste in erba !) e riprende il termine latino transferre, trasportare [scilicet, da una lingua a un'altra] con translate [i dotti rinascimentali inglesi che crearono oltre l'80% del lessico neolatino dell'inglese moderno lo fecero, per i verbi, a partire dal supino, e non dall'infinito, come invece è avvenuto per via genetica nelle lingue romanze]. Il termine latino era un calco, [come spesso è avvenuto per le voci dotte di quel popolo di soldati, architetti e giuristi - di cui gli italiani sono indegni discendenti] del greco metaphorein (sounds familiar ? it is !), trasportare, appunto, che in italiano sopravvive solo in riferimento alle salme (translare).

Dunque, dopo questo nojoso excursus etimologico, che cosa dire della traduzione ? che è antica quanto la civiltà umana, che non necessariamente è verbale (pensate alla lingua dei segni usata dai sordi, o ai cartelli stradali , ai simboli matematici, alla notazione musicale: tutte forme di traduzione non verbale, non ve ne eravate accorte ?), che essendo umana è imperfetta quando non fallace e che resta fondamentale come veicolo delle idee oltre che della creazione di nuove parole in tutte le lingue del mondo. L'islandese, ad esempio, in una strenua difesa della propria identità germanica, si affanna a tradurre tutte le voci di origine greca e latina (il telefono è lontano-voce, la psicologia spirito-studio e così via discorrendo di calco in calco).

Senza la traduzione nessuna cultura è possibile, nemmeno quella primitiva, se per cultura intendiamo - come intende miss Brodie - lo scambio all'interno di un sistema di diversità. Niente diversità, niente scambio: niente scambio, niente cultura. Basti pensare alla Spagna pre-Reconquista, dove un fervido scambio multietnico multiculturale tra ebrei, cristiani e mussulmani vide fiorire una cultura ineguagliata per splendore bellezza e intensità, come in Sicilia, dove arabi, greci, latini e normanni poco dopo l'inizio del secondo millennio crearono una cultura squisita che la disgraziata isola non ha più conosciuto in seguito. Nell'era moderna possiamo pensare solo a New York e Parigi nel primo novecento, Berlino negli anni venti, Vienna da fine ottocento alla prima guerra mondiale. Babele di lingue, babele di idee.

La traduzione si collega anche agli aspetti magici e mistagogici della lingua, vista come veicolo di un discorso extraterreno sacro, cioè inviolabile (sacer, in latino). Ancora oggi gli ebrei pij non usano l'ebraico per fare discorsi profani e non leggono mai il testo sacro in traduzione, lo stesso dicasi per gli islamici di tutto il mondo che pregano tutti in arabo coranico, lingua totalmente ignota alla stragrande maggioranza dei mussulmani del mondo contemporaneo, lingua cristallizzata in forme fisse, non modificabili, perché sarebbe un'attentato alla sacralità del verbo divino. Così era pure per il latino, lingua sacra della Chiesa Cattolica Romana (a chi ama etimologizzare - come miss Brodie - non sfugge la contraddizione in termini, l'ossimoro insanabile tra cattolico=universale e romano=locale). Chissà quanti ricordano le battaglie della retroguardia clericale che vedeva la dismissione del latino quale inizio della dismissione del sacro: avevano ragione, senza gli abracadabra nessun mago è credibile.

La religione, antropologicamente parlando, altro non è che una forma di magia, dove alcuni iniziati, mantengono un potere sui "laici" (il volgo dei non-iniziati, laos in greco) tramite forme rituali con valore vuoi taumaturgico, vuoi apotropaico, vuoi scaramantico. E in questo caso ogni traduzione diventa non più un transferre, quanto un transducere, un farsi beffe, un attentato al potere. In effetti la traduzione mantiene la sua antica valenza di atto sovversivo contro i poteri dati e anche per questo la nascita, lo sviluppo e la diffusione dei volgari vanno di pari passo con la democratizzazione della società: in Italia ancora oggi esiste una discrasia tra lingua scritta e lingua parlata che non ha paragoni con le altre società occidentali avanzate: si continuano a scrivere orrori linguistici quali "andarono" o addirittura "mi recai" che nessuno usa parlando. Questa di-lessia è segno di dis-lessia logica e anche per questo miss Brodie trova impossibile e spesso disgustoso leggere la narrativa italiana, già povera di idee di suo, infarcita di retorica e per sovrammercato linguisticamente povera.

Dunque l'atto culturale più importante in Europa è non tanto l'invenzione dei caratteri a stampa mobili, quanto piuttosto la traduzione di Lutero della bibbia in volgare tedesco e la sublime apparizione della Authorised Version della bibbia in inglese all'inizio del seicento, monumento di incomparabile bellezza, punto fermo per chiunque ami la lingua albionica e voglia farne propria la dizione. Portare il Verbo, il Logos divino nell'ambito della parola profana accessibile a tutti/e ha permesso a quelle società lo sviluppo di un concetto di democrazia dove sono diffusi capillarmente e in tutti gli strati della popolazione il massimo rispetto per la parola e un uso articolato della lingua da far impallidire qualunque italiano medio.

Per concludere, ogni atto di traduzione è un andare oltre (trans) cioè un trans- gredire, fare un passo più in là di quello che gli altri (il potere costituito) vorrebbero concederci, se la traduzione è brutta o imperfetta, spesso lo è perché non si ha il dovuto rispetto per, oltre che la dovuta conoscenza della nostra madre(lingua).

BIBLIOGRAFIA DI PARTENZA

P Newmark, A Textboook of Translation

I testi sulla traduzione sono numerosissimi e la bibliografia praticamente sterminata. Miss Brodie è sicura che troverete la vostra strada tra la selva di pubblicazioni, anche in italiano, in cui vi avventurerete se solo iniziate una ricerca cibernautica. Il testo di Newmark ha il pregio di essere chiaro conciso e rigoroso a un tempo e miss b lo consiglia sempre anche agli/alle specialisti/e. Buon viaggio !

Thursday, May 05, 2005

Caligula would have blushed mark2

[For the benefit of non-Italian visitors to this cyberdiary, and in admiration of the sublime Morrissey (The Smiths) from whose song the title of this post is taken]

"The [illiberal and undemocratic] Law no. 40 is democratic and liberal."
Roman Catholic bishop E Tonini

"Gay marriage is the way to Auschwitz" (forgettable) Spanish bishop

"The [Roman Catholic] Church safeguards women" Dionigi Cardinal Tettamanzi, Roman Catholic Archbishop of Milan

Miss Brodie is at a loss for words.

Monday, May 02, 2005

Coming soon...



Originally uploaded by totentanz.

pensiero stupendo

Miss Brodie non finisce mai di stupirsi della meravigliosa capacità umana di pensare e si rattrista sempre quando nota quanto poco un certo organo venga utilizzato (sì, si riferisce al cervello).

Per oggi si riproponeva di scrivere del concetto di "laicismo" o meglio della parola laico e di come essa sia un elemento proveniente da un discorso per niente neutro e pacifico e di come si inserisca in una logica di potere per nulla innocua o innocente.

Un altro tema che voleva affrontare era il valore della traduzione, su cui si sta svolgendo un dibattito sul sito della edacious reader (la trovate tra i miei cibercollegamenti, anglice "link").

Infine miss b voleva parlare di alcune sconvolgenti scoperte che sta facendo leggendo un testo di un autore a lei caro, S Pinker, The blank Slate.

ma c'è il sole, ha appena terminato una lezione dove una studentessa ha avuto l'ardire di contraddirla su una questione di fatto, deve finire di rinvasare la plumbago e un fragrante gelsomino bianco arrivato fresco fresco dalla Trinacria: insomma, miss B ha voglia di VITAREALE(TM) e lascerà questi temi per il ciberdiario a un'altra occasione.

Coming soon...