insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Monday, January 23, 2006

la montagna della schiena spezzata (a furia di farlo in certe posizioni, si sa...)

La miss è appena uscita dal cinema dove è andata a vedere il tanto decantato e osannato "Brokeback Mountain". Fortuna che era entrata molto disincantata e per niente montata, anzi, si era prevenuta nell'entusiasmo avendo considerato che se era piaciuto a così tanta gente, e in America, per giunta, proprio granché non poteva essere, i gusti della massa essendo spregevoli per definizione.

Ebbene, non ha avuto di che ricredersi. Anzi. A un certo punto ha sospirato, chiedendosi se sarebbe durato ancora per molto (dura due ore: la miss non ha contato gli sbadigli), e d'altre parte si era chiesta, appena aveva saputo che il famoso raccontino della Proulx era stato trasformato in un lungometraggio, quale lavoraccio avessero dovuto compiere i due sceneggiatori per tirarlo da una parte all'altra per riempire le pagine e pagine di uno script, che, vista la durata del film, avrebbe dovuto essere dilagante. Niente pericolo: uno dei due non parla molto, anzi quasi mai, e poi quanto cielo in Wyoming, non finisce mai. Tramonti, solo due, meno male, considerando che i due bovary si incontrano per lo più d'estate, il regista (già pessimo in altre performance benché sublime ne "La tempesta di ghiaccio") ha avuto il buon gusto di risparmiarceli. Le pecore sono un rischio, invece, come invito al sonno.

E poi, quanti stereotipi di un barbaro coraggio nel 2006 per dimostrare che due che se lo sbattono e lo prendono in culo sono dei veri machi nonostante i pruriti anali e anzi più maschi dei molti maschi che, in compagnia della legittima consorte, andranno a vederlo.

L'unica cosa di buono che potrebbe venirne, sarebbe, chissà, che anche a cotesti gentiluomini, se ancora non ha provato il brivido del piacere tra maschi, il film potrebbe suggerire insoliti pruriti anali da soddisfare, per la gioja delle molte cule alla perenne ricerca del "maschio vero garantito" (sai lui non è così, o come dice una grande amica della Brodie, di bocca veramente buona: lui è un "uomo").

La miss ha pensato che, esaurito ormai il filone dei film a tematica gay [modestia a parte lei ne sa qualcosa: per nove anni ha lavorato a un festival di cinema LGBT e negli ultimi tempi si faceva veramente fatica a trovare qualcosa di adatto E di qualità] il mondo del cinema ha avuto la meravigliosa idea di creare i film a tematica omosessuale per un pubblico eterosessuale. Qualche titolo per rinfrescare la memoria alle smemorate lettrici: "Segunda piel", "Le fate ignoranti" e altri che la miss ha avuto la fortuna di non vedere.

Gentili lettrici, biologiche e non, poche ma buone, del ciberdiario brodiano, che cosa ne pensate ?

Saturday, January 21, 2006

pacs, 194, destra, sinistra

La miss è stata sabato scorso alla manifestazione di Milano in difesa della Legge 194 sull'aborto. C'erano molte ragazze giovani, dell'età delle allieve brodiane, e questo l'ha confortata. C'erano poi anche molti uomini (alla miss è sembrato che fossero presenti in parte uguali i due sessi), il che è è un sollievo, perché vuol dire che esistono maschi biologici che non hanno solo il calcio le macchine e la figa in testa.
Tuttavia mentre marciava Miss Brodie non ha potuto che riflettere sconsolata che dover marciare in difesa di un diritto della donna NON a abortire (che questo non è un diritto di per sé e non è mai stato rivendicato come tale da nessuna donna) ma a non essere puro manichino nelle mani di chi la vagina ce l'ha in testa e non tra le gambe, a non ritrovarsi puro ricettacolo di cui altri discutono e dispongono, a essere in quanto individuo oltre che a esistere in quanto donna, ecco doverlo fare oggi, in un paese industrializzato e culturalmente avanzato quale l'Italia del 2006, è molto triste e squallido.
Intanto ogni volta che la miss ascolta il ministro Storace o quell'altra merda su due gambe di Calderoli o immondizia morale di Giovanardi alla Brodie vengono dei fremiti che non conosceva da quando era scappata di casa per non accoltellare suo padre. Ma come fanno le donne a lasciarli parlare, questi figuri ? Ma come può una donna permettere che qualcuno la tratti come se fosse una criminale o una minus habens o comunque una da "tutelare" quasi fosse handicappata e non sapesse quello che fa ?
Nella manifestazione sorella a Roma per i PACS lo spettacolo è stato migliore solo perché c'era gente che ha voluto farsi vedere al di là della propria sessualità o scelta di accoppiarsi. Tuttavia la miss crede che nonostante le buone intenzioni la strategia scelta sia sbagliata.
Nessun diritto umano è stato gentilmente concesso: tutti sono stati strappati a caro prezzo, conquistati col sangue e con il sacrificio: Rosa Parks non si è alzata dal suo posto quando era sull'autobus, e gli altri neri hanno boicottato la società degli autobus per oltre un anno: alla fine hanno ottenuto il loro diritto a essere trattati come tutti gli altri cittadini. Molti attivisti gay hanno perso il lavoro o si sono fatti arrestare quando in Inghilterra l'omosessualità era una pratica illegale (fino a non molto tempo fa): oggi il partnerariato civile estende quasi tutti i diritti e i doveri del matrimonio alle coppie dello stesso sesso. La disobbedienza ai dettami di Porca Romana Chiesa è costata la vita a molti protestanti nel corso dei secoli.
Parliamo dunque di questa sinistra i cui esponenti hanno latitato a entrambe le manifestazioni, il cui leader annuncia di provare rammarico per la pagliacciata e chiama il presidente onorario dell'Arcigay F Grilllini la sera prima per esprimergli il proprio disappunto il quale Grillini cerca di giustificarsi e di spiegare e di spiegarsi, di stemperare i toni dicendo che si è fatta la richiesta più modesta, meno radicale di qualsiasi paese e lodice anche quasi con toni di soddisfazione. Ma non lo sa che per avere 50 devi chiedere come minimo 80 e dunque se chiedi il minimo riceverai poco meno di una pedata nel sedere ?
Parliamo dunque di questa sinistra che è così poco convinta di sé da dichiararsi sempre come centrosinistra, di questa sinistra che non ha ancora presentato un programma a meno di tre mesi dalle elezioni, di questa sinistra che va a farsi benedire dal Papa Maledetto XV +1, di questa sinistra che manca di leadership carismatica e ricca di talento. Ma avete sentito Fassino quando parla con Fini ? Nessuno, ma proprio nessuno, può avere nessun dubbio su chi dei due sia una persona in gamba, di qualità e che sa quello che sta facendo e che sa quello che vuole. Fini ha tutte le qualità dell'uomo politico che convince e che trascina, Fassino fa veramente la figura del pierino.
Nello specifico Miss Brodie voterà per la Rosa nel Pugno se riuscirà a presentarsi e se si candiderà nella circoscrizione in cui la miss è elettrice, altrimenti nisba: una sinistra così è meglio che perda. D'altre parte anche in Spagna i socialisti sono arrivati al potere dopo due cocenti sconfitte e con un uomo nuovo. Questa sinistra deve perdere se questa è l'unica condizione affinché gentaglia come Prodi Fassino D'alema Rutelli si faccia da parte e capisca che se la sinistra perde è per colpa loro non perché gli italiani e le italiane siano degli imbecilli imbambolati dalle dementi promesse di Berlusconi.
Quanto ai PACS poi, la miss ne ha già parlato: certo è meglio di niente, perché qualsiasi cosa a questo punto sarebbe meglio di niente ma questo non vuol dire che sia una cosa buona o giusta di per sé. Se qualcuno dovesse dire a una coppia eterosessuale non sposata che reclama dei diritti: perché non vi sposate ? che cosa potrebbero rispondere di sensato ? Solo in Spagna si è capito che chi vuole vivere in coppia come se fosse singol deve essere rispettato nella sua scelta mentre chi, uomo o donna che sia, desidera creare una coppia e fondare una famiglia riconosciuta dallo Stato deve essere messo in grado di farlo, dunque solo il matrimonio esteso a tutti senza distinzione di orientamento sessuale è una rivendicazione che dovrebbe ottenere il plauso di tutte le persone di buon senso. Che poi lo Stato non dovrebbe riconoscere nessuna coppia ma solo diritti individuali è altra questione e la miss ci ritornerà.

Tuesday, January 17, 2006

Le persone sole

Le persone sole sono sole sia quando sono da sole sia quando sono in compagnia. Le persone sole vanno al cinema negli orarij in cui sanno che non troveranno le coppie o altri accoppiati, oppure non ci vanno per niente, così come evitano i bar affollati e i ristoranti non self-service.
Le persone sole non sanno spiegarsi bene perché sono sole, ma in realtà sono sempre state sole, anche se non lo sanno o fingono di non saperlo. Non sanno se la loro solitudine sia il frutto di un oscuro disegno e anzi credono di essere normali come tutte le persone normali tranne che per il loro essere sole e invece sono anormali in tutto tranne che nella loro solitudine.
Le persone sole sono romantiche anche quando vogliono essere antiromantiche perché credono che prima o poi troveranno qualcuno, magari anche lui o lei una persona sola come loro, con cui abbandonare il paese della solitudine, ma si sbagliano spesso, e anche quando si accoppiano avvertono che c'è qualcosa che non quadra e la coppia si sfalda dopo poco tempo come un qualcosa che non c'è mai stato, un brutto sogno che si è avverato in un altro sogno.
Le persone sole sono diverse dalle persone da sole: chi è solo è solo perché deve, chi è da solo lo è perché vuole. Anche le persone da sole (o in compagnia) credono di essere sole, ma non è vero, e lo sanno, ma non lo dicono perché la loro finta solitudine è un altro modo, a volte parecchio intrigante e spesso interessante, per attaccare bottone con la vittima di turno. Quando invece dicono di essere sole pur essendo solo da sole è perché vogliono atteggiarsi a vittima, e rubare ancora una volta le luci del palcoscenico.
Le persone sole puzzano di solitudine lontano due metri e non aggregano e non si aggregano. Le ragioni della loro solitudine sono molteplici: è nel loro DNA familiare, ambientale, personale, caratteriale, sociale e anche economico a volte. Difficilmente sono sole le persone nate nei ceti alti e medio alti, come difficilmente sono sole le persone nate nei ceti bassi e bassissimi, anzi quasi mai. Le persone sole sono quasi tutte appartenenti ai ceti medio-bassi, chissà perché.
Le persone sole sono nojose perché parlano sempre di sé eppure trovano sempre il tempo per gli altri e nessuno se ne stupisce. Sono ripetutamente accusate invece di narcisismo e di egotismo, soprattutto da parte di chi solo non è, anche se a ben guardare questi due difetti dilagano peggio della grandine tra chi socializza e vive un'intensa attività a due a tre e a più che la metà basta.
Le persone sole non hanno capito che per non essere sole devono, o meglio avrebbero dovuto - e ormai è troppo tardi per recuperare il tempo perduto -sgomitare per arraffare ciò che ritengono sia loro di diritto, devono imparare a non dare la precedenza, a non rinunciare a niente se può essere loro utile, a cercare sempre e comunque il proprio vantaggio, a tutti i costi, in tutte le situazioni. E viceversa, a non fare ciò di cui sopra, se dovesse rivelarsi il metodo migliore per perseguire il proprio vantaggio.
Le persone sole credono, sbagliando, che la relazione con l'altro possa esistere all'interno di un vuoto come scambio alla pari e molte di loro nemmeno minimamente immaginano che cosa si nasconde nel campo di battaglia della sopraffazione all'insegna del quotidiano do ut des che si cela dietro le mentite spoglie delle "relazioni". L'economia dei sentimenti prevede solo scambi sinallagmatici e mai parallagmatici, ma le persone sole sono cattive amministratrici dei sentimenti e passano dall'eccessiva parsimonia alla stravagante prodigalità senza mai capire che in ogni caso stanno sbagliando: il bravo economo delle relazioni non dà mai più di quel che è necessario e non prende mai meno di quello che riesce a strappare senza fare la figura del morto di fame.
Le persone sole sono veramente sole perché non hanno nemmeno se stesse, ma solo il fantasma di se stesse: è questo il prezzo da pagare per chi non ha imparato a prevaricare sugli altri senza darlo a vedere.
Le persone sole rompono le palle a chi non è solo perché parlano sempre della loro solitudine, un altro fantasma più vivo e più vero di ogni cosa viva e vera, e alle persone che non sono sole i fantasmi non interessano se non come mezzo per rendersi interessanti agli occhi di chi vogliono conquistare. Le persone sole dovrebbero anche imparare a stare da sole coi loro fantasmi, ma nonostante tutti gli sforzi non ci riescono mai, perché invece di disperarsi restano inguaribili ottimisti e credono che gli altri esistano anche per loro.
Le persone sole sono generalmente assai più sensibili e colte della media, anche se non necessariamente perché sono sole, e questo a volte le rende interessanti e desiderabili da chi non è solo. Ma è sempre uno sbaglio o un abbaglio nel quale le persone sole cadono facilmente perché la loro sensibilità e la loro cultura non serve loro assolutamente a niente se non ad avere una percezione più acuta della loro solitudine.
Le persone sole scrivono diarij e lettere, di solito pessima poesia e raramente grande letteratura perché non si rendono conto che gli altri sono terreno di conquista non pacifici ascoltatori o docile pubblico.
Le persone sole vivono vite di quieta disperazione o di cieca inettitudine, ma in un caso o nell'altro ritengono che va bene così anche quando non va bene. Sono sole perché anche quando hanno grandi energie non sono state capaci di canalizzarle e di indirizzarle verso la se-duzione, il condurre-a-sé che le libererebbe dalla loro condizione di persone sole. Ma a questo pensano raramente, e perdono tempo invece a maledire l'ingrato destino.

Friday, January 13, 2006

vitareale 3

Questo Natale, per la prima volta dopo molti anni, la Miss lo ha passato relativamente da sola. A parte la visita di prassi al vecchio padre, non è stata a casa di nessuno. Ha invitato le altre sorelle Brodie per una cena il 24 sera tardi, senza pianificazione alcuna che, come ogni cosa improvvisata è riuscita assai.
La Brodie è riandata col pensiero a esattamente 20 anni fa, quando, studenta povera in canna con una borsa di studio nel più prestigioso collegio di una delle due prestigiose università inglesi si è ritrovata sola da sola a Natale per la prima volta.
Faceva molto freddo e nella Dining Hall (ché non era proprio un refettorio, insomma) del suo collegio c'erano solo gli studenti più sfigati o più lontani dai paesi d'origine: Miss Brodie ricorda una coppia dell'Isola Maurizio, una ragazza sudafricana di Durban, un ragazzo siriano. La Brodie era molto diversa da come è ora, fisicamente e di testa anche: era magrissima (chi lo direbbe mai oggi ?) anzi denutrita (la chiamavano Auschwitz a scuola), sfoggiava ancora una folta chioma di capelli mossi e ribelli (persi tutti nel giro di 3 anni universitarij), vestiva malissimo e era molto, molto povera. Era andata via di casa, la borsa del college era ai livelli di sopravvivenza. Era vero che l'unico vizio che aveva (mantenuto religiosamente a tutt'oggi) era comprare libri e andare al cinema. Per i libri di testo il college le passava 60 sterline di allora all'anno - con quei soldi si è fatta il primo nucleo (il più cheap ma anche quello che le è più caro sentimentalmente: tutti paperback della Penguin) della sua biblioteca, perché di libri di testo non ne ha mai comprati, usava quelli delle ricchissime biblioteche (collegiale, dipartimentale, universitaria, comunale, nell'ordine di disperazione). A Cambridge l'unico cinema d'essai era di proprietà dell'università e il biglietto costava pochissimo, £1.50 per gli spettacoli del pomeriggio. In quelle matinée cantabrigensi Miss Brodie si è fatta tutta la sua cultura cinematografica: andava tutti i giorni, alla domenica vedeva il double bill, due film alla volta al costo di un solo biglietto.
E' a Cambridge che la Brodie ha capito che, per quanti tentativi facesse non avrebbe mai avuto amici ma solo conoscenze, e ha oscuramente avvertito anche senza averne consapevolezza che la colpa era sua non degli altri. Certo, ha conosciuto molte persone e negli anni ha coltivato amicizie e relazioni durate anche molti anni, ma Miss Brodie resta del parere che le amicizie - sarà per colpa sua, sarà perché è imbelle e inetta - si riducono spesso, come ogni relazione, a un'operazione contabile. Ogni azione all'interno della relazione semmbra avere un corrispettivo recondito per il quale verrà avanzata prima o poi richiesta di saldo, anche in modo non esplicito. E' il cosiddetto dare spago, e la miss non è molto brava in questa operazione. Lo dice senza nessuna albagia, nessuna rivendicazione di superiorità: è un gioco che ha giocato a suo tempo anche lei, non molto bene, lo ammette, ma ci ha provato.
Per Proust l'amicizia non era che un espediente sociale, come la tappezzeria e la distribuzione dei bidoni per i rifiuti, priva di qualsiasi significato spirituale. Essa sopravvive come cemento delle relazioni sociali, la base di tutte le altre relazioni. Di due che si lasciano si dice spesso: lovers no more, just friends. Anche il marito della Brodie, dopo averla scaricata poco prima di portarla all'altare pacsiano, pretendeva, dopo, di restare amica con lei come se non fosse successo niente di niente.
Tutti dicono, parlando di altri: il mio amico Tizio, o la mia amica, la Sempronia: e si guardano bene dall'analizzare la natura stessa delle loro relazioni con l'uno e con l'altra e la reciprocità del legame, perché farlo significherebbe minare le basi stesse della società umana.
Dunque, a tutte, l'augurio di "salde amicizie e affetti sicuri".

Tuesday, January 10, 2006

vitareale 2

Un uomo (?) politico regionale, di una grossa città del Sud, la terza della Sicilia, a pochi mesi dalle elezioni, passa da uno schieramento a quello avverso, pur dichiarando al contempo, citazione testuale, di essere tuttora "innamorato" dell'attuale capo del governo. Il partito di nuova adesione (o meglio sarebbe dire di nuova aderenza), sedicente di centrosinistra, non solo non fa una piega ma lo accoglie a braccia aperte, visto che il suddetto "homo novus" porta in dote una barca di oltre ottomila preferenze, e, si sa, a voto donato non si guarda in bocca.
A giustificazione della propria azione - né illegale né immorale, sia detto per inciso - il politico in questione adduce che lui fa politica in un certo modo (e lo precisa), e che questo modo non trova "sponda d'appoggio" tra i deputati nazionali (quelli che stanno a Roma) dello schieramento con cui è coalizzato il suo partito, rendendo la sua "politica" inefficace e, è sottinteso senza mai essere esplicitamente affermato, ciò potrebbe far vacillare la "fedeltà" dei suoi elettori che potrebbero far convogliare simile consistente "pacchetto" di voti su altro candidato alle elezioni politiche ormai prossime.
In che cosa consiste la "politica" del suddetto gentiluomo, che a suo dire non verrebbe recepita dal centrodestra ? Egli lo esemplifica con "sollecitare [e, beninteso, ottenere] l'avvicinamento di un poliziotto, fare avere una pensione, un ajuto per un concorso", ciò che ha come corollario il suo opposto e pertanto non dichiarato, ottenere lo spostamento di un militare non gradito, negare pensione e ajuto a persona non gradita, e via dicendo di illegalità in disonestà in trucidità.
E si lamenta pure. "Ma come, lui porta tot voti e poi non gli consentono di "ripagare" gli elettori ? Sconsiderati, scriteriati, scellerati, come pensano di mantenere il consenso, cotesti sciagurati di politicanti improvvisati che siedono a Roma ? E si chiedono pure perché hanno perso le ultime elezioni locali (dicembre 2005) ?"
L'articolista - e non si tratta né di una gazzetta del Sud né di un giornalino della parrocchia, ma di un quotidiano nazionale, anzi del quotidiano nazionale - non riporta commenti da parte di neanche un rappresentante della Margherita, partito in cui il personaggio (non certo una persona) ha trovato rifugio, lasciando tuttavia intendere che nessuno si è turato il naso a fronte del potenziale elettorale (comunque presunto, è chiaro, ma di questi tempi, tutto fa brodo).
Reazioni da perte degli altri partiti del centrosinistra: nessuna. Reazioni da parte del capo della suddetta coalizione politica: niente di niente (ma visto che è una gelatina vivente, è giustificato). Che nessuno, in una o l'altra delle due formazioni abbia esecrato il gesto sarà stato per paura di finire come la vacca e il mulo ("Disse la vacca al mulo: oggi ti puzza un poco il culo").
E invece che cosa deve pensare una qualsiasi persona perbene che voterà in Meridione ad aprile, non della politica, non del Mezzogiorno, non della vita e dei suoi malanni, ma di se stessa ? E perché tutti fanno finta di niente ? Perché è veramente mera routine, pura macelleria elettorale quotidiana: "dacci oggi il nostro santo protettore quotidiano". Amen.

Sunday, January 08, 2006

vitareale 1

No, la Miss non è stata via, anzi è pure stata malata questi ultimi giorni. Non è stata con le mani in mano, tuttavia: ne ha approfittato per leggere tutto quello che le era rimasto indietro (tracico procetto !) e per correggere qualche pacco di compiti (che bello i due debitori scolastici si sono sdebitati ! e la miss non ha neanche dovuto barare per il punteggio !). E' proprio vero come dice Sallustio: oportet studuisse, è necessario essersi applicati, cioè, non già "bisogna studiare" - ché sarebbe una dichiarazione di intenti di nessuna utilità - quanto "occorre aver studiato".

Questa sera, dopo essere rimasta murata viva in casa per quattro giorni di seguito, dopo delirij febbricitanti e nausea, Miss Brodie si è schiodata per necessità impellenti, e volendo spedire un pacchetto a una certa persona che segue cotesto ciberdiario ha pensato bene di raggiungere la Stazione Centrale, sede di uno dei due uffici postali ambroabsburgici aperti in orario non canonico.

Sul Corso una fiumana di gente, negozij aperti come se non si trattasse di una domenica, bar, gelaterie (in pieno inverno, ma tant'è...), profumerie, pasticcerie: tutto aperto. Le moltitudini di consumatori ("ch'io non credea che sì tanta gente ne avesse disfatta"...) che si riversano da un esercizio commerciale a un altro: comprano poco, è vero, probabilmente spendono di più per caffè, cappuccino, granita e croissant. Dovunque segni cospicui di consumo e di disponibilità finanziaria, se non di benessere, a tacciare chiunque osi parlare di crisi economica: forse il capo del governo ha ragione a dire che si tratta di allarmismo e propaganda di disfattisti, comunisti e non patriotici ? SUV e gipponi posteggiati sui marciappiedi, sfoggio di pellicce da parte di trucide matrone nemmeno più piccolo-borghesi quanto a origine sociale, ex- sguattere o commesse in pensione della Rinascente, più probabilmente.

A qualche passo di distanza, avvicinandosi alla Stazione, cambio di panorama, di stile, di atmosfera: le prostitute maghrebine di via Napo Torriani, la via degli alberghi, salutano la Miss che ormai le incrocia abitualmente mentre attendono clienti che si fanno sempre più rari e disperati. "Di dove sei ?" "Io ? Sono brasiliana", mente spudoratamente una di loro all'ignaro turista da poco sbarcato su questo sbracato pianeta dello shopping d'accatto. Ormai sulle guide turistiche le borse degli acquisti hanno sostituito il Duomo o il panettone come simbolo logografico per Milano.

Mentre Miss Brodie continua intrepida cercando di evitare le dejezioni canine, le automobili sui marciappiedi, i resti di motorini rubati e abbandonati, i manifesti delle edicole ormai ridotti a poltiglia dalla pioggia e dalla neve, si intravvedono le prime luci di piazza Duca d'Aosta: bel nome per una brutta piazza. Da un lato alcuni operaj stanno lavorando assai poco alacremente su una tubatura sotterranea: che cosa si sarà rotto questa domenica pomeriggio così poco festiva, che cosa non starà funzionando in questo stesso momento in cui i due operaj si consultano sul da farsi ? Ancora un esempio di cose che non funzionano in questa città che si fa la bocca piena di termini quali efficienza e dinamismo. Sulla facciata del grattacielo Pirelli sede dell'amministrazione regionale alcune finestre pacchianamente lasciate illuminate a bella posta negli uffici vuoti (tutti i dipendenti sono in vacanza ?) augurano un "Buon 2006": suona uno sberleffo.

Ecco che si apre lo spiazzo davanti alla mole assiro-milanese della Stazione progettato da un visionario, il caro Ulisse (il cognome sfugge in questo momento alla Miss: andate a controllare voi per lei). In un attimo Miss Brodie si rende conto che l'ufficio postale è stato ormai da anni cacciato dalla sua sede storica per lasciare spazio a un supermercato aperto 365 giorni all'anno (molto comodo, è vero). Come in un flash ricorda che era stato ridotto a un budello all'interno della sala di biglietteria. Adesso non è neanche più lì, ma nel bel mezzo del piazzale. Si tratta di due "portakabins" prefabbricati usati di solito per ospitare gli attrezzi dei muratori nei cantieri degli edifici in costruzione. Qui tutto però ha l'aria dello stabile e permanente non del provvisorio per quanto improvvisato. Resterà così per anni, è presumibile. E dire che solo qualche centinajo di metri più in là un edificio delle Regie Poste di era fascista è stato svuotato e ora è utilizzato una o due volte all'anno come spazio espositivo in occasione del salone del mobile o delle sgilate di moda. Intanto i cittadini fanno la fila al freddo davanti alle baracche che ospitano l'attuale ufficio delle poste, il secondo più importante della città dopo le Poste Centrali del Cordusio. Misteri ambrosiani. Cose da far venire il rimpianto per l'era pre-Mani Pulite. Cosa da criminali.

Sulle baracche, inesorabilmente chiuse, nessun cartello che segnali orario di apertura, informazioni per il pubblico, che magari in un'emergenza, dovesse trovarsi nella necessità di un servizio postale. Niente. Tutte le serrande abbassate.

La miss non si sgomenta e procede. Proprio davanti all'atrio di ingresso due bancarelle: su una si accumulano libri vecchi e di nessun interesse recuperati da chissà che fondo di magazzino in vendita a un euro l'uno. Sull'altra borse borsoni e zaine di pseudovuitton o similgucci. Ma non è stata varata da qualche mese una draconiana legge che persegue i falsarij di oggetti coperti dal diritto di proprietà intellettuale, e che prevede tra l'altro pesantissime ammende per l'incauto compratore oltre che per il millantante venditore: caveat emptor deve essere una massima rimasta cara agli italici legislatori. Di tutto il resto del diritto romano con le sue pene di esilio e di morte per i ladri e per i traditori dello stato gli stessi italici legislatori hanno invece dimenticato tutto.

La miss chiede al commerciante, un russo o ucraino, di farle vedere un borsone pseudovuitton: nulla a che vedere con le buone se non ottime imitazioni disponibili in Brera: qui si tratta proprio di paccottiglia da tre soldi. Anche i prezzi sono inferiori: 25 euri invece dei sessanta richiesti dal mercato braidense. Tutto si spiega. A Brera però tutto avviene sotto lo sguardo furbo e indifferente dei carabinieri, discretamente a distanza, e dei poliziotti che spavaldamente si aggirano tra la folla senza colpo ferire. Evidentemente esiste un accordo sottobanco con i commercianti senegalesi. Evidentemente i russi devono essere infinitamente più potenti: in Stazione Centrale non si vede traccia né di polizia né dell'arma nei secoli fedele.

Miss B cerca di entrare in stazione, ma hanno posto dei piloni pubblicitarij proprio agli ingressi, è quindi costretta a scendere in strada e a rischiare di farsi sfracellare da un taxi, che ha diritto di passaggio: lunghe file di pazienti milanesi in attesa. Devono essere appena tornati chi dalle vacanze chi dalla casa in montagna o al lago o al mare. Eccoli di nuovo ammorbati dall'aire mediolanense, dalla coltre di figaggine senza figa dietro, di messinscena per uno spettacolo che non s'ha da fare e che quando va in scena suo malgrado, è peggio di una farsa: una colica su un palcoscenico.

La Brodie prega solo che il tempo le passi in fretta che le permetta di accumulare abbastanza punti per chiedere il trasferimento e ottenerlo. Qualsiasi altro inferno deve essere meglio di questo. Oppure attende di essere smentita.