insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Friday, December 22, 2006

Discorsi

Nell'analizzare alcuni dei commenti e delle opinioni espresse in occasione della morte di Piero Welby è utile fare ricorso alla cosiddetta "teoria del discorso", uno strumento di analisi letteraria prima e successivamente esteso ad altre discipline tra cui la filosofia, l'arte, il cinema e l'antropologia, che si sviluppò a partire dagli anni '70 sulla scia dei movimenti di liberazione (femminile, nero e gay) e delle teorie psicanalitiche.

Da più parti si è sentito dire che "se un paziente chiede la morte significa che qualcosa non è andato nel rapporto medico-paziente", che "non di eutanasia c'è bisogno ma di creare le condizioni che impediscano a chiunque di desiderare la morte". Il Codacons si è spinto fino all'assurdo dichiarando che se qualcuno sta male e chiede la morte evidentemente non è in grado di intendere e di volere.

Quale discorso sottintendono tutte queste opinioni ? L'idea da cui muovono - e si tratta di un'idea che facilmente diventa ideologia - presuppone che l'altro non può desiderare qualcosa - non importa cosa - che io considero indesiderabile, anzi nel momento in cui l'altro da me esprime un desiderio per me inaccettabile io non solo nego questo desiderio ma addirittura nego l'umanità dell'altro dicendo che non è più capace di pensare. Con questa mossa sottraggo all'altro la sua soggettività e la sua stessa autonomia perché ancora una volta mosso da un altro discorso che afferma che la soggettività altrui è limitata mentre, in base a un altro discorso implicito se non addirittura rimosso, la mia soggettività è illimitata e anzi possiede le proprietà che le permettono di limitare le soggettività altrui sulla base di non si sa bene quale sciamanico potere, di sicuro un potere altro e "alto" cui io mi appello - un totem qualsiasi, dio la legge la morale, per rendere la mia soggettività limitante inattaccabile e per permetterle di distruggere le altrui soggettività.

Miss Brodie si scusa per il linguaggio insopportabilmente denso e tornerà con maggiori dettagli sull'argomento.

Labels:

Saturday, December 16, 2006

ma l'amore ha un'altra grammatica

Si dice che tutti abbiano bisogno di amare: uomini, donne, bambini, cani, gatti. Forse anche i sassi, se potessero, urlerebbero "give me love ! give me love !".

Io non sapevo che cosa fosse l'amore: a mio padre e a mia madre non l'avevano insegnato, era un lusso troppo grande quando erano piccoli - entrambi figli della guerra - e da adulti erano troppo ignoranti o troppo indaffarati per mettersi a imparare la lingua straniera dei sentimenti.

L'amore, o meglio una sua parvenza, me lo davano - qualche volta, qualche briciola, per sbaglio o per pietà - qualche maestra e qualche mamma dei miei compagni di scuola. Un affetto surrogato, mai "the real article", sempre l'ombra di qualcosa che evidentemente esisteva e che loro conoscevano e di cui loro si erano nutrite un tempo e con cui ora nutrivano i loro figli e figlie, e di cui io avvertivo oscuramente - e quanto consapevolmente non so - l'arcana presenza.

Io ero il bambino "strano", sensibile, educato e colto, ordinato e corretto, imprevedibilmente e inspiegabilmente, considerando la famiglia scombinata da cui venivo. Ero, come tanti bambini precoci, "sprachbegabt", portato per le lingue come dicevano, scrivevo già verso i sei sette anni mielose poesie in inglese e parlavo italiano senza accento, a differenza di praticamente tutti i miei compagni.

Ma l'amore ha un'altra grammatica, e io non la conoscevo, e quando incontrai l'amore non lo seppi parlare. Come per tutte le lingue, anche quella dell'amore si impara nell'infanzia o non si impara più.

Labels:

Tuesday, December 12, 2006

Di PACS (presunti tali), di Welby, di Chiesa e di Pinochet

Molti pensieri e alla rinfusa si rincorrono per gli spazij neuronali e i viali dendritici del cervello della Brodie che cercherà didare loro un ordine almeno apparentemente compiuto.

Ascoltando le varie opinioni alla radio e leggendole sui giornali gratuiti riguardo alla furia scatenata dalla proposta del governo di presentare entro il 31 gennajo 2007 un disegno di legge sulla tutela delle coppie di fatto, Miss Brodie si è sentita spesso mancare. Quanta ignoranza, quanti pregiudizij, quante sciocchezze si è dovuta sorbire. Ma questo è un dato di fatto che deve limitarsi a registrare. Così come è messa la faccenda, la Miss dirà subito che è contro i PACS, o presunti tali. Non si illudano, tanto gli omosessuali e le organizzazioni che li rappresentano quanto le forze sedicenti di sinistra che brigano dalla parte del "progresso". Al massimo verranno tutelati alcuni piccoli diritti patrimoniali e poco più. Non si tratterà di creare un altro istituto giuridico per chi non può (omosessuali) o non vuole (eterosessuali) accedere all'istituto già esistente del matrimonio. Che parecchi minus habens si ostinano a vedere come "naturale" (qualcuno deve ancora spiegare bene alla Miss che cosa si intende per "naturale": vestirsi, scrivere, leggere, mangiare cibo già pronto, volare è "naturale" ? Se per naturale si intende "secondo natura" allora non solo tutto ciò e tutte le istituzioni sono "innaturale", ma gli unici veri esseri umani a vivere secondo natura sono gli aborigeni della foresta amazzonica, i boscimani del Kalahari, i pigmei africani e gli autoctoni dell'Irian Jaya. Ma anche in questo caso basterebbe ascoltare quanto ci dicono gli antropologi che quelle popolazioni hanno studiato per cambiare subito idea: anche gli esseri umani più "primitivi" secondo la percezione dei popoli "civilizzati" sono altrettanto umani e altrettanto "innaturali", perché dotati di CULTURA. Dunque basta con queste stupidaggini su matrimonio tra uomo e donna, naturale, coppie omosessuali, contro natura. Secondo questa logica naturale sarebbe solo vivere nelle caverne - SENZA fuoco né pelli di animali per coprirsi - vivendo di bacche e erbe selvatiche e di piccoli animali (vermi cavallette roditori e minuscoli volatili) trovati per caso o facilmente catturabili. Anzi era già bye bye natura ancora prima che abbandonassero le caverne, visto che ci hanno lasciato mirabili dipinti e incisioni nelle caverne stesse. Avete mai visto altri animali fare lo stesso ? Fine del lungo inciso.)

No, Miss Brodie è contro i PACS (presunti tali) non solo serviranno a poco e a pochi/e, non solo perché confermeranno che esistono unioni di serie e unioni di scarto (altro che serie A e B, qui le coppie di fatto non entreranno nemmeno in campionato), ma soprattutto perché i diritti sono tali solo se vengono conquistati, non se vengono concessi o octroyati. La libertà non te la può dare nessuno, devi prendertela. Fino a quando non passerà questo concetto, saranno solo piccole concessioni.

Qualcuno dirà, meglio qualche tutela anche minima piuttosto che nessuna tutela. E a ragione. Visto che siamo in Italia è con questo concetto che molti, sicuramente nei partiti della cosiddetta maggioranza di sinistra (maggioranza ? di sinistra ?) avanzano le loro proposte, e forse anche nelle fila del cosiddetto movimento omosessuale (movimento ? omosessuale ? no, movimento delle discoteche e delle saune). L'idea cioè, che è meglio avere un uovo oggi che la gallina domani, perché tanto prima o poi, un uovo dopo l'altro, si arriverà alla gallina senza troppo ferire e infierire. Tutto in questo paese funziona così: assumono qualcuno come precario nel pubblico e centinaja di migliaja si prestano perché vai tu che vado io sanno che dopo varij anni la loro precarietà sarà stabilizzata - alla faccia di tutti gli altri vincitori di regolare concorso. Si approva una legge per depenalizzare e autorizzare l'aborto terapeutico nei casi di pericolo per la madre o di difficoltà sociale, e poi si decide da un lato che nessun ospedale è tenuto per legge a offrire il servizio (se tutti i ginecologi di un dato reparto sono obiettori che si fa ?) e dall'altro non esiste nessuna regolamentazione quanto al significato di difficoltà "sociale" (l'età troppo giovane, il lavoro precario, il lavoro assente, blah blah blah, tutto fa brodo).

L'unica posizione sostenibile, l'unica logica. l'unica saggia, l'unica giusta, è quella portata avanti in Spagna dal governo di San Zapatero (Santo subito !). Il matrimonio non è sacramento, è un istituto giuridico e come tale l'eguaglianza di diritti tra tutti i cittadini e le cittadine ESIGE senza se e senza ma, adesso ora subito in questo preciso istante che si apra a tutti e a tutte le cittadine in regola con la legge secondo gli stessi principij. Basta, period, end of story.

Oppure si può proporre quanto fatto nei Paesi Bassi, in Germania o nel Regno Unito e creare una forma di "partenariato civile". Tutto il resto è solo un papocchio indigeribile e inaccettabile, come i PACS francesi o le proposte del presente governo italiano, che aprirebbero anche alle convivenze tra familiari e amici senza vincoli sessuali ma solo affettivi e di reciproco sostegno. E' questo che si vuol difendere ?

Di Welby che dire ? Si attende tra un'ora la sentenza del Tribunale di Roma dopo che jeri la pretura della capitale ha decretato l'ammessibilità di uno dei ricorsi dei legali di Welby, quello riguardante la sua richiesta di staccare la spina del ventilatore. Anche a Radio Radicale tutti sembrano molto ottimisti circa gli esiti, non così la Brodie che è solo realista, non pessimista, anche se per il bene di Piergiorgio si augura di sbagliarsi. Miss Brodie teme invece una decisione pilatesca, di cui c'è già stato sentore, e cioè, il Signor Welby ha il diritto sì di rifiutare le cure, ma non appena dovesse perdere coscienza e rischiare le vita i medici hanno il dovere di fare tutto ciò che è oggi possibile (umanamente e tecnicamente) per salvarlo e dunque riattaccate quel respiratore. Una decisione pilatesca come molte se non tutte le decisioni del pensiero giuridico italiano (basta leggersi una qualsiasi edizione della Costituzione della Repubblica integrata dei lavori preparatorij circa CIASCUN articolo).

La Chiesa ha torto, torto marcio, ogni volta che pretende di parlare come se incarnasse l'unica verità possibile per ogni essere umano. Ma non fa che svolgere la sua missione visto che tramite il suo pastore tedesco - che, non lo si dimentichi, è VICARIO su questo pianeta del figlio di MR BIG akas Dio - è in linea diretta con la fonte assoluto di ciò che è buono e giusto. Dunque il problema non è la Chiesa ma chi continua a dare credito a un'istituzione patriarcale e gerarchica e autoritaria che dopo duemila e passa anni di soprusi, spoliazioni, inquisizioni, depredamenti, è ancora qui a battere cassa (vedi la finanziaria del governo italiano 2006, ma non solo, le scuole confessionali sovvenzionate dalla pubblica amministrazione in Belgio Olanda Canada e Regno Unito) e a proclamare allo stesso tempo la santa verità.

E per finire, come non indignarsi di vedere tra le foto dei servizi sulla morte di quel mastino codardo e vile del generale Pinochet (tradì il presidente che lo aveva nominato - vile, e fu l'ultimo a unirsi alla cospirazione degli altri militari, decidendosi solo dopo essersi accertato del successo dell'operazione - codardo), quella che lo ritrae in affabile compagnonaggine del da poco trapassato papa John Paul Superstar ? E' morto in un caldo letto di ospedale militare dotato di tutti i confort e macchinarij medici all'avanguardia che il 70% dei cileni non vedrà mai nemmeno da lontano, nonostante le amorevoli cure, circondato dall'affetto dei suoi cari e munito di estrema unzione e di benedizione da parte delle gerarchie ecclesiastiche che sempre lo hanno amato. E non si dica che la Chiesa non giudica nemmeno il peggiore dei peccatori (caso che non si applica a Augusto Pinochet, che fino all'ultimo si è sentito un grand'uomo e un eroe nazionale, altro che peccatore, pentito o non): la Chiesa giudica eccome, vietando i sacramenti ai divorziati, risposati e non, alle donne che hanno abortito, a chi usa le cellule staminali embrionali. La Chiesa che si fa paladina della vita, del principio della vita sempre e comunque, tranne nel caso della pena di morte (ammessa dall'attuale Catechismo della Chiesa Cattolica, praticata dalla Chiesa stessa nei secoli dei secoli) e nel caso di un aguzzino che ha fatto scomparire e torturare nei modo più efferati migliaja e migliaja di persone. Ci sono vite di pregio da difendere, quella del generale Pinochet e degli embrioni non nati, e vite di scarto da calpestare impunemente, quelle delle vittime dei nemici degli amici della Chiesa.

Se siete amici/che della Chiesa e volete difenderla, siete - e non cordialmente - invitate a non frequentare questo sito, a non leggere quanto scrive la Brodie, a NON lasciare i vostri pelosi e viperosi commenti qui e generalmente ad andare a rompere l'anima a qualcun altra/o. Grazie, E NON TORNATE.

Labels:

Sunday, December 10, 2006

Fantasmi d'amore

Di lui che cosa amavi ?

Di lui amavo la semplicità. Perché non mi ero accorto che era pieno di furbizia. Di lui amavo la genuinità. Perché non mi ero accorto che era artefatta. Di lui amavo il senso pratico. Perché non mi ero accorto che aveva la testa piena di speculazioni vane.

Ero io ad essere semplice, nella mia variegata complessità, io ad essere genuino nella mia assenza di spregiudicatezza, io ad essere pratico, col mio voler cercare una soluzione a ogni problema.

Perdendo lui ho trovato me, il mio io più vero e recondito, e quella che sembrava una sconfitta si è rivelata poi una ricchezza.

Labels:

amando e disamando

Amando lui che cosa cercavi ?

Cercavo un amore grande, puro, costante, un amore che tutto dà e tutto prende senza chiedere permesso. Un amore capace di riscattarmi, di riscattare la vita, di riscattare tutto questo dolore inutile, inutile perchè non ha sbocco se non in se stesso. Un amore capace di farmi credere che questo dolore serviva a qualcosa.

Ma un amore del genere richiede calma, pazienza, riflessione, e io avevo ansia, fretta, agitazione. L'amore che cercavo doveva essere generoso e egoista a un tempo: doveva creare quella pace, quella certezza, quella serenità che non avevo mai avuto, e doveva anche dare pace, certezza, serenità, come un'onda che unendosi ad altre onde si accresce e dando loro forza da loro trae forza.

Prima di amare credevo di sapere, ma solo adesso so. Prima vivevo nell'inconscienza pur avendo il sentore della mia infelicità. Adesso che invece ne ho preso consapevolezza tutto il dolore, tutta l'infelicità, tutto il male di vivere è svanito, tanta aria fritta che si perde nel vento. E con esso la mia capacità di stupirmi, di emozionarmi, di credere, di dare cioè credito agli altri. Non mi fido più di nessuno, nemmeno di me stesso. Forse questo spiega il ritorno di fiamma della mia antica e poi obliata passione per i classici. Loro che avevano già capito tutto - tutto quello che c'era da capire e quello che ancora non si sa - loro che, sapendo, non avevano più temuto di soffrire. Una volta che sai, niente più ti fa paura: puoi soltanto provare ribrezzo, disgusto, disprezzo. Per gli altri. Per me stesso invece affetto, tenerezza, amore. Tutto l'amore che ho sempre messo a servizio degli altri e che ora può - deve - servire a me, e a me soltanto.

Labels:

Tuesday, December 05, 2006

Malati di squola oggi (Aspettando i barbari)

Miss Brodie ha già scritto altrove [non c'è magari qualche volenteroso o volenterosa che voglia mettere a disposizione della Miss un pajo d'ore per ajutarla a catalogare e indicizzare le missive di questo ciberdiario ? No, non c'è.] del suo lavoro di insegnante e non ha voglia di ripetersi.
Tuttavia, spinta dall'ultimo post di rose ha voglia di fare qualche, nuova, considerazione.
Insegnare è sempre stato un mestiere ingrato, che ha da sempre attirato i falliti e le fallite della vita incapaci di fare altro, le persone con scarsa attitudine al rischio e all'impegno, le missionarie con vocazione al masochismo e alla redenzione e un manipolo di idealisti con velleità di paladini della cultura. La Miss si riteneva un tempo appartenente all'ultima schiera, ma oggi, dopo 16 anni di non-carriera, non ne è più così convinta.

Insegnare oggi non può più essere ricondotto a nessun dettame e a nessuna tradizione, per quanto antica e consolidata o visionaria e innovativa, non solo né Quintiliano né Comenio hanno più nulla da dirci in questo campo, ma nemmeno - ahiloro - Don Milani o Lombardo Radice e Marcello Bernardi che pure hanno ispirato il pensiero e le scelte pedagogiche della Brodie per tanti anni, e anzi il primo è stato all'origine della - se così può osare chiamarla - sua vocazione all'insegnamento.

Che cosa è cambiato ? Anche se umanamente e qoheleticamente non è cambiato pressoché nulla, è cambiata la materia prima. Gli alunni (persone da nutrire, alumnus da alere), gli allievi (da allevare) non vengono a chi insegna come tabulae rasae e neanche come materia inerte. E questo è bene, essendo sbagliatissima la convinzione, gesuitica, di dover "plasmare" le giovani menti per renderle a dio (quello con la majuscola o un qualsiasi altro dio, marxista-leninista o capitalista-consumista poco cambia). Non sono neanche delle semplici pecore recalcitranti, perché se hai un bravo cane da pastore riesci almeno a irreggimentarle su una strada per loro proficua che non le conduca a un burrone. Molti e molte degli allievi e delle allieve odierne arrivano, e questo già in tenera età, carichi di tutto un bagaglio e armamentario culturale che entrerà in conflitto non solo con altri e magari più alti valori culturali, ma con la capacità stessa di confrontare e confrontarsi con quegli stessi valori in libero scambio per l'elaborazione di un pensiero critico di calibro.
E la Miss si ritiene fortunata perché insegnando in un liceo classico, per il momento almeno riesce ancora a incontrare qualche allievo con la plasticità mentale per porre le basi di quel lavoro di costruzione culturale che dura la vita tutta.

Molti insegnanti non riescono a ispirare, a entusiasmare, a incoraggiare i talenti degli allievi loro affidati, ma anche quelli più validi, e molti e molte lo sono, checché se ne dica, devono scontrarsi con questa difficoltà. Come può un adulto lavorare quotidianamente per costruire un percorso critico, per insegnare agli allievi e allieve a impadronirsi degli strumenti del sapere, se questi vivono letteralmente su un altro pianeta ? Molti docenti non si rendono conto che le trasformazioni tecnologiche non sono soltanto modalità diverse di lavorare con utensili sempre più sofisticati. Essere sottoposti al quotidiano bombardamento di immagini non solo più della televisione ma anche dei giochi elettronici, dei videotelefoni, dei DVD, la sollecitazione multisensoriale continua che è ormai onnipresente nell'universo dei giovani occidentali - video, audio, musica, moda, prestazioni - hanno difatto modificato le capacità cognitive degli allievi. La Miss non intende bandire una crociata ma gli adulti tutti in generale e gli insegnanti in particolare devono essere consapevoli di questo cambiamento epocale. Miss Brodie elabora i pensieri a partire da un testo usando penna e carta. E' così che si fa da circa due millennij. I suoi allievi no. Non è colpa della Brodie e non è colpa dei suoi allievi.

Il disagio crescente è dovuto a questo scollamento tra la scuola-istituzione e il mondo extrascuola in cui gli allievi sono immersi e da cui si staccano recalcitrando: da qui i continui richiami a non mangiare, a stare composti, a fare silenzio, a parlare solo quando invitati, a utilizzare carta e penna per fissare appunti parole idee. Il loro mondo è un continuum di informalità come pretendere di imporre loro altre regole ? Non riescono veramente ad afferrare il concetto di formalità, di rigore, con se stessi prima che con gli altri, di rispetto di regole da altri elaborate a cui devono comunque piegarsi. Nella loro vita extra-scuola sono praticamente (virtualmente) onnipotenti, fanno esattamente e quasi soltanto ciò che vogliono fare con i loro tempi e modi da loro stessi decisi. E' il fascino dei giochi.

E tuttavia ripensare la scuola non è compito dei docenti i quali possono solo mettere il dito nella falla che si è aperta nella diga per contrastare l'ondata, ma la piena li travolgerà se non verranno adottate altre misure.

INCURSIONI NELL'IO DI UN'ESISTENZA IN MARGINE

A che cosa pensi quando pensi a lui ?

Penso al potere intossicante delle parole, a come ci stordiamo di parole pur di credere, a quanto poco sappiamo della nostra esistenza per poter presumere di conoscere quella di un altro che dicendoci "ti amo" sta dicendoci che si ama. Penso al bisogno narcisistico di essere amati per pensare di essere qualcuno, penso a quanto forte esso sia per quelle persone che, come me, non si considerano degni di essere nati, non si considerano all'altezza degli altri che li circondano, anche quando si rendono ben conto che la maggior parte di loro non gli arriva alla caviglia.

Penso anche che incontrarsi, sedurre e conquistare l'altro non servano a niente se non diventano un quotidiano incontro, una quotidiana seduzione, una quotidiana conquista, sempre rinnovata e rinnovabile e sempre in scadenza perché l'altro ha il potere di rifiutarla in qualsiasi momento e per nessun motivo. Penso a quanto immane sia un tale sforzo e alla mia mancanza di energia per una simile impresa, penso che in una simile dialettica abbia senso impegnarsi solo sapendo che si è più forti dell'altro e che quindi si ha la facoltà di condurre il gioco in ogni momento, anche e soprattutto quando si finge che sia l'altro a farlo.

Il grande gioco dell'amore ha le sue regole e se non le si rispetta allora meglio non giocare, perché si rischia di farsi molto male. Pensando a lui penso che non avrei resistito in questo logorante giogo quotidiano da portare per scelta o per paura sulle spalle. Penso anche a quante, donne soprattutto, si caricano di tale soma e resto pieno di ammirazione per la loro forza ma anche di fastidio per quando si lamentano. Se col lupo ti sei fatta agnella, di che ti lamenti ? E tuttavia sarebbe ingrato fargliene loro una colpa, la via della solitudine è dura e non si deve condannare chi non l'ha scelta.

Pensando a lui penso anche che questo stordimento continuo che è l'amore, questo ottundimento della ragione, questo ottenebramento della mente in fondo non mi manca, perché se veramente mi mancasse anch'io mi sottometterei a tale giogo quotidiano, e invece con la mia solitudine pago il prezzo della libertà, e forse anche quello della felicità. Sono altre le cose che mi mancano, mi mancano due braccia intorno al petto, mi mancano parole che mi consolino quando cado nello sconforto, mi manca un grido di incoraggiamento quando penso di soccombere sotto il peso di chi deve fare tutto da solo. Poi però mi risollevo pensando a quanti e a quante, pur avendo "l'amore" di un altro non hanno comunque nulla di cui sopra.

Dicono che siamo felici quando non sappiamo di esserlo, e che la felicità detesta le parole. Ma io non credo. Penso che siamo felici quando non abbiamo le parole per dirlo. E io non le ho.

Labels:

Di Piero Welby e del sapere critico

La Rettora dell'università in cui si è formata Miss Brodie le scrive una lettera per sollecitare fondi affinché "l'università possa continuare a fare ciò che ha sempre fatto considerandola sua missione: insegnare agli allievi a pensare da soli e a pensare criticamente". Per il momento i fondi brodiani servono a lei ma la Miss si darà da fare perché quel poco delle sue sostanze che dovessero rimanere vadano a sostenere la sua alma mater, che l'ha nutrita (alumnus da alere, nutrire, allevare) e ha fatto di lei quello che è oggi.

La libertà nasce dal pensiero e nessun pensiero può sorgere se non dal dubbio. Chi crede, invece, se anche dovesse avere dei dubbi, deve giocoforza accantonarli, deve avere "fede". La fides è la fiducia, nel suo significato primordiale di dare "credito" (da credere, no ?) in quanto si è "persuasi" (le greciste tra le lettrici brodiane ritroveranno l'etimo in peitho (in latino con aspirazione della plosiva sorda iniziale, fusione del dittongo interconsonantico in i lunga e sonorizzazione e deaspirazione della dentale sorda aspirata, e adesso basta con la linguistica). Lasciarsi "persuadere" significa, a sua volta, cedere alle lusinghe del piacere (suadeo, indoeuropeo swadjo-, dolcezza, piacere, cf. l'inglese sweet), perché è bello "affidarsi"[ancora la fede] a qualcuno, perché quel qualcuno ci dica che cosa pensare e come pensare, e ci persuada che è bello così.

Dunque tutto il contrario della missione dell'università della Brodie - un luogo accademico, che, sia detto per inciso, ha una lunga storia e tradizione quale fucina di pensatori controcorrente e contro il pensiero di moda - perché non basta esprimere la prima idea che passa per la testa per poter dire di avere elaborato un pensiero. Pensare costa fatica, costa ricerca, costa rinuncia al conforto di certezze sempiterne e consolatorie, costa.

Nel dibattito che si sta svolgendo intorno e sopra il corpo martoriato e vilificato di Piero Welby sono pochi, pochissimi, quelli che elaborano un pensiero invece di sputare sentenze, sentenze poi che sono quasi sempre il frutto di un'ideologia fritta e rifritta che non pensa niente di nuovo ormai da due millennij, idee ricevute che vengono spacciate per sublimi propositi che rimandanno a concetti-chiave [ironia voluta] quali il valore della vita, la sacralità della vita, la vita come dono di dio blah blah blah.

Se nel 2006 ci sono ancora persone che blaterano di queste cialtronesche scempiaggini senza sentirsi ridicoli significa che Spinoza ha scritto invano, che a niente sono servite le pagine di Montaigne e che nonostante l'elettricità e l'energia nucleare la stragrande maggioranza degli esseri umani, colta e non, si ritrova allo stesso livello dei cavernicoli (e ci si chiede a che pro abbiano lasciato le caverne).

Dai varij discorsi di tutti i difensori dei "valori sacri della vita" blah blah blah non traspare MAI, MAI l'idea che Piero Welby abbia un diritto, e che per quanto non lo si condivida, questo diritto spetta a lui e solo a lui esercitarlo, e che per quanto possa apparire odioso, intollerabile o raccappricciante, impedirgli di esercitare questo suo diritto è un sopruso, una sopraffazione, un abuso ingiustificato e ingiustificabile.

Ma Miss Brodie non si stupisce: quali pensieri potranno mai nascere nelle teste di chi è infarcito di dogmi e di credenze ? Nessun pensiero, MAI, può nascere in quelle teste vuote di pensieri, solo volgari, banali, affermazioni di sopruso sulle vite e le esistenze altrui.