le parole e le cose
quante volte si intavolano discussioni che non portano da nessuna parte semplicemente perché i partecipanti non sono d'accordo sul significato che dànno ai termini usati. miss brodie deplora l'uso superficiale, approssimato e improprio della lingua, quale che sia, perché porta non solo alla depauperizzazione del lessico nazionale, ma soprattutto perché causa uno scollo che spesso diventa definitivo e insuperabile, tra le parole e le cose, che conduce gli interlocutori a riferirsi a qualcosa che esiste soltanto nel loro lessico immaginario da cui scaturiscono in seguito equivoci, malintesi e non volute ambiguità.
i media sono tra i maggiori colpevoli nella diffusione di questa sciatteria linguistica, dando corso libero a un uso raffazzonato, impoverito e impoverente dei vocaboli. ma il danno più grave che si produce è la povertà di idee: chi è incapace di articolare il proprio pensiero con un lessico adeguato diventa incapace di pensare tout court. altro che imparare l'inglese, quando ancora troppa gente non sa distinguere, in italiano, lingua nazionale, la differenza, per esempio, tra robe e cose.
miss brodie è convinta che la base per qualsiasi tipo di apprendimento e non solo linguistico - come la padronanza del linguaggio HTML è la base di qualsiasi ipertesto - sia la padronanza della propria lingua madre. Dunque, leggere, leggere e ancora leggere, invece di guardare la scatola che si sente e si vede(TM). la bibliografia verrà fornita su richiesta.
3 Comments:
Avi,
(a prop, rispetto al commento che hai lasciato nel troncone di blog di là: 1) sono in fase di ego multiplo! 2) uno che usa il verbo sich durchschlagen non me la dà a bere, quale cavarsela e cavarsela! :))
dov'è la lista di attesa per la bibliografia?
E poi: temo di essere carente nella distinzione roba e cosa, lo confesso. La proffe del liceo soleva sorridere di noi venetastri asserendo che diciamo dappertutto roba. Temo avesse ragione (che poi lei era una mula triestina, insomma, sposata sì con un toscano, però...). Visto che ci sei, su, un empito didattico e redimimi dall'ignoranza (e visto che ci siamo, questo acronimo TM? televisione menomante?)
Postillonaria
inutile dire che mi riconosco in questo post.
mah, nell'uso toscano la roba sono i vestiti, gli oggetti si chiamano cose. certo, poi le variazioni regionali fanno la loro parte ma bisogna tener presente le situazioni: se sei con i tuoi amici veneti roba può anche andar bene perché tutti sapete a che cosa vi riferite, ma se sei un/a giornalista non devi permetterti questa sciatteria.
TM è il trademark che anto'(http://trentesimoanno.blogspot.com) ha posto sul termine vitareale in opposizione alla vita ciberspaziale.
quanto alle lingue, avi è sconvolto perché si rende conto che non avrà mai la padronanza del giapponese e quindi se ne infischia di tutte le altre lingue che sa o con cui cmq lavora (quando non se la cavicchia).
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