La scuola che non c'è
Che la scuola - per come essa si configura nella maggior parte dei paesi e non solo occidentali - sia l'esperienza più antieducativa che possa esserci non lo dice Miss Brodie ma i maggiori pedagogisti di fama mondiale. Che essa possa essere qualcos'altro anche se non lo è, lo dimostrano esperienze come quella di don Milani a Barbiana o di A.S. Neill a Summerhill.
Di certo, che la scuola di massa non serva praticamente a nulla da un punto di vista educativo è provato a chiunque se solo considera il caso di Natascha Kampusch, la diciottenne austriaca segregata dal suo rapitore per otto anni, la quale pur non essendo andata o meglio proprio perché non è andata a scuola per tutto questo tempo si è presentata alle telecamere sfoggiando un tedesco forbito con un periodare complesso in cui brillano i preteriti dei verbi forti e dimostrando una non comune maturità e cultura.
Che cosa ha fatto durante tutto questo tempo ? Ha letto tutti i i libri che poteva e ascoltato il canale culturale della radio austriaca. Se qualcuno aveva bisogno della prova provata che la scuola non educa e non istruisce, ora ce l'ha.
3 Comments:
Non ostante sia dall'altra parte della barricata (cioè da pochi giorni una studentessa di Liceo) devo dire che è esattamente così. La mia - pur piccola - cultura me la sono fatta da me, amando ciò che avevo scoperto. Ecco ciò che manca alla scuola d'oggi, la passaione.
Ora bisogna vedere il rovescio della medaglia, temo (en passant, non si sottovaluti l'indottrinamento del "Media-Berater" e dello psicologo e tutto il team che le hanno messo alle costole). Comunque l'intervista è stata interessante.
già non ho voglia di andare a scuola normalmente, figuriamoci quando mi si dice che è tutto inutile!!!!!!
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