insegnaci ad amare la nostra pazzia

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Tuesday, October 14, 2008

La scuola, la Gelmini, la protesta

Stamattina inconsueta levataccia alle 5.00 nel giorno libero di Miss Brodie per recarsi a un'assemblea sindacale autorizzata. Era da qualche tempo che non ci andava e oggi si è ricordata perché.
I due rappresentanti sindacali delle RSU (una cigiellina e un cislino: pari e patta, come da copione ormai secolare in questo paese) illustrano le prospettive che gli insegnanti devono attendersi dopo la conversione del decreto Gelmini in legge e le conseguenti motivazioni per lo sciopero del 30 ottobre.
Miss Brodie non parteciperà allo sciopero: in parte per una questione di principio (Miss Brodie in genere non partecipa a nessuno sciopero) e in parte perché è fermamente convinta che se avverrà tutto quello che la ministra si propone di fare con la sua legge, la scuola e la società non potranno che trarne beneficio.

Sebbene l'organizzazione scolastica di un paese riguardi un numero consistente di cittadini - tra allievi, genitori, insegnanti, personale amministrativo, tecnico e ausiliario e tutti i loro parenti e ultimi ma non da meno i contribuenti tutti che mantengono in piedi la struttura tutta - informazioni esatte non se ne hanno molte, nemmeno tra gli addetti. Dopo sette anni di insegnamento nello stesso liceo è soltanto oggi che la Miss scopre con stupore, sgomento, rabbia e indignazione che il collega di lettere all'indirizzo artistico ha una cattedra di 14 ore, da sempre, pur essendo pagato per 18, come la Miss e la maggioranza degli altri docenti. Per un non meglio precisato motivo i colleghi di lettere all'indirizzo classico hanno invece una cattedra da 16, quelli del ginnasio da 18 mentre i colleghi di lettere classiche al liceo, chissà perché, 17. Tutti sono pagati per 18, sempre e comunque.
E si apra pure la parentesi sull'orario di lavoro degli insegnanti. In teoria esiste una motivazione didattica: per ogni ora di insegnamento frontale deve prevedersi almeno un'ora di preparazione (strutturazione della lezione, obiettivi, strumenti, esercitazioni previste...). E' vero che molti insegnanti non lo fanno e improvvisano, pensando che la cattedra sia una specie di pulpito da cui predicare o una piattaforma da cui arringare, ma questo riguarda lo scarso grado di professionalità e la mancanza di deontologia, ed è una critica estendibile ad altre categorie professionali. Le giornate di ferie sono 32 più 4 giorni di festività soppresse. Negli altri giorni in cui non si fa attività didattica e non sono state richieste ferie gli insegnanti sono " a disposizione" e non possono allontanarsi troppo dal luogo di lavoro perché, almeno in teoria, possono essere richiamati in servizio. E' vero, certo, che nella maggioranza dei casi è come avere delle ferie perché quasi nessun preside richiama i propri docenti, ma è anche chiaro che non si può programmare una vacanza in Giappone o negli Stati Uniti, per esempio.
Chiusa questa parentesi, fatta per dare delle informazioni chiare e precise su argomenti che facilmente si prestano a mistificazioni e fraintendimenti, Miss Brodie vuole spiegare perché, pur essendo un'anarchica conservatrice e sicuramente non forzitaliota come la Gelmini, ne approva i provvedimenti.
Per chi venendo da fuori entri nel mondo della scuola il primo sentimento deve essere di confusione e frastuono. Come può spiegarsi una persona di buon senso e dotata di normali capacità logiche e razionali che uno stesso docente faccia 14 o 16 o 17 o 18 ore per la stessa materia e sia pagato uguale a parità di anzianità di servizio quando l'orario ufficiale da contratto è di 18 ore per tutti/e ? Continuando con le anormalità, come si può giustificare, a parità di ore di insegnamento, che siano previste per greco e inglese tre prove scritte e due orali a quadrimestre e per storia o filosofia o biologia due prove orali soltanto ? Perché al liceo scientifico si fanno più ore di latino che di italiano ? Come mai i corsi sperimentali restano tali anche per venti anni e oltre? In teoria la sperimentazione potrebbe durare per sempre, visto che nessuna speriementazione viene mai concessa per un periodo di tempo definito ma è sempre valida fino a quando non viene revocata. Perché non esistono licei linguistici di ordinamento tra le scuole statali ? Tutti i licei linguistici ordinamentali sono privati o legalmente riconosciuti. I cosiddetti licei linguistici esistenti negli istituti di istruzione statali sono TUTTI sperimentazioni che hanno poco di linguistico e molto di altri interessi spesso non sempre evidenti: per esempio nei linguistici Brocca la prima lingua si studia per 3 ore settimanali come in un qualsiasi altro indirizzo non linguistico.
Di assurdità in assurdità si potrebbe continuare per molto tempo, la scuola italiana riflette la società che la produce, con tutte le sue pecche e i suoi lati positivi.
Detto questo, stamattina la Miss ha scoperto che esistono scuole con meno di 50 alunni: cioè istituti con preside, personale di segreteria, bidelli, insegnanti, bollette della luce e altri costi da pagare. Ha un senso tutto ciò ? E' un uso efficace delle risorse disponibili ? Certo se si tratta di scuole di paesini di montagna o di piccole isole sono realtà da salvaguardare, uno Stato serio saprà perequare le sue risorse in modo da non penalizzare le piccole comunità. Ma quante sono le scuole di montagna, quante piccole isole ci sono in Italia ?
Quanti supplenti ci sono solo perché molti insegnanti invece di lavorare le 18 ore settimanali per le quali sono retribuiti ne lavorano una, due, tre, quattro di meno ? I conti sono presto fatti. Creare precari da stabilizzare successivamente è da sempre la prassi che investe il mondo della scuola in maniera macroscopica dalle elementari all'università fino agli istituti di ricerca ma non è certo il modo di creare qualità educativa. Chi accetterebbe di farsi fare un'anestesia da un precario della medicina ? Perché invece un'insegnante di educazione fisica può entrare in contatto con gli allievi anche se non è stata sottoposta a un severo controllo prima di affidarle una classe ? Ma sapete che le supplenze vengono assegnate per telefono o convocazione ? Come mai esistono precari da 25 anni ? Quanti concorsi ci sono stati nel frattempo ? Non ne hanno superato neanche uno e ancora insegnano ? Sapevate che molti dei candidati ai concorsi ufficiali che sono stati banditi nel tempo, pur non avendoli superati sono stati recuperati su pressione dei sindacati tramite i famigerati corsi-concorso organizzati (A PAGAMENTO, non gratis et amore dei) dai sindacati stessi con percentuali bulgare di promossi ? Sapevate che da almeno 15 anni, forse di più, sempre su pressione dei sindacati, l'amministrazione statale è costretta ad assumere un "vincitore" dei suddetti famigerati corsi-concorso per OGNUNO dei vincitori di regolare concorso ? E se non lo sapevate, chiedetevi perché. Chi ha avuto interesse e tuttora ha interesse a non far diffondere queste informazioni ? Come mai non se ne parla ? Perché molti di coloro che dopo regolare e difficile esame di ammissione alle scuole di specializzazione per l'insegnamento secondario (SISS), dopo aver ricevuto una formazione specifica costosa per loro e per lo Stato sono ancora a spasso quando gli era stata promessa l'assunzione a fine corso ? Chi ha sabotato una tale struttura trasformandola in macchina-sfornaprecari ? I sindacati della scuola, nel caso non l'abbiate ancora capito. Ma in quale paese moderno la maggioranza degli insegnanti delle scuole di ogni ordine e grado è formata da persone che non hanno ricevuto NESSUNA formazione degna di questo nome che li prepari a una professionalità educativa ? In quale paese ancora è permesso a così tanti insegnanti di mantenere l'esercizio di una professione e l'insegnamento a vita (andate negli istituti tecnici e nei professionali a vedere quanti avvocati insegnano diritto, quanti commercialisti economica, quanti ingegneri e architetti materie tecniche). Negli altri paesi l'allievo ha diritto a docenti che si dedicano esclusivamente all'insegnamento. La professionalizzazione avviene tramite forme di apprendistato in ufficio o in laboratorio, non tramite un architetto prestato alla scuola che fa il suo lavoro svogliatamente e di straforo conservando l'incarico solo perché gli garantisce un reddito fisso.

Insomma, i problemi della scuola sono ingenti e numerosi. Va dato atto alla ministra almeno di questo: il desiderio di cambiamento, in questo paese dell'immutabile in tutte le sue forme comprese quelle dell'apparente mutamento, in questo paese gattopardesco del cambiare tutto perché tutto resti com'è, porterà a un reale cambio di cose. Se effettivamente verranno chiuse scuole, tolte presidenze e segreterie per scuole di meno di 50 allieve, se si ridurrà il numero di precari (perché di questo si tratta, non di insegnanti in meno), se si tornerà a logiche di qualità dell'insegnamento e non di posti di lavoro da assegnare, forse potrebbe iniziare la riscossa, in piccolo, dal mondo della scuola.

E' ancora tutto da vedere, Miss Brodie resta col cuore sospeso: i cambiamenti li ha visti per lei e intorno a lei, ma non in questo paese.

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4 Comments:

At October 15, 2008 3:25 pm, Anonymous Anonymous said...

www.illibrousato.it, contro il caro libri!

 
At October 18, 2008 4:06 pm, Anonymous Anonymous said...

Mi sa che nonostante Lei sia un insegnante, deve essere alquanto ignorante! Non so se Lei ha letto i vari dispositivi, norme, emendamenti.......il punto non è questo aspetto a quell'altro: 8 MILIARDI DI MENO per poter pagare i debiti dell'Alitalia, non certo per riformare (dare nuova forma) la scuola.
Se Lei non comprende questo, mi chiedo come possa dirsi insegnante!
per questo motivo La invito caldamente a studiare la legge: credo che troverà brutte sorprese.
Con poca stima e rispetto
Giuseppe Argano

 
At October 20, 2008 12:43 pm, Blogger aelred said...

miss Brodie, su alcuni punti sono anche d'accordo con lei: le sedi scolastiche con dirigente, bidelli e personale amministrativo per pochi studenti, i plessi che si possono accorpare e così via.

ci sono però questioni su cui è male informata: alcuni insegnanti (quelli di lettere, di solito) hanno un orario di 18 ore (come lei) composto da 16 ore di lezione + 2 (o 3 in rari casi, non sapevo di 4) a disposizione. Le due ore aggiuntive non sono casuali, ma fanno parte dell'orario di servizio e in quelle ore si sta a scuola, in genere in sala professori e si fa supplenza dove ce n'è bisogno senza (ovviamente) essere pagati.

lei che insegna sa bene quanto siano pesanti e fastidiose le ore di supplenza, specie in classi non proprie.
Questo orario particolare nasce dalle cattedre cosiddette ordinarie, in cui un insegnante di lettere al triennio esaurisce la cattedra con un intero corso, mettiamo A, in cui insegna italiano in prima e seconda (4h+4h) e italiano e latino in terza (4h+4h). È impossibile recuperare altre 2 ore singole per completare la cattedra e così si completa con le ore a disposizione.
ma l'orario è (e resta) di 18 ore.

Tralasciamo il fatto che gli insegnanti di lettere e quelli di lingua straniera hanno le prove scritte obbligatorie più pesanti e lunghe da preparare e da correggere.
a parità di stipendio con i colleghi

 
At October 22, 2008 1:47 pm, Anonymous Anonymous said...

cara miss brodie, sono una sua collega di inglese. sottoscrivo quando ha detto e le stringo calorosamente la mano :)
anna

 

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