insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Friday, April 15, 2005

amore, amicizia e altri delirij dell'ego

M., filosofo a tempo perso da palestra, interviene sproloquiando su questo tema come su cento altri ancora. E' vero che miss b lo aveva provocato... Parla di agàpe e eros, di amore esclusivo e quindi patologico, facendo l'esaltazione dell'amicizia vista invece come sentimento aperto verso gli altri, che porta alla condivisone. Le altre amenità che emanano dalla sua bocca sono di egual tenore.

L'amore e l'amicizia sono due miti ("cosa che si dice esistere ma che nessuno conosce"), e come tali vanno demitizzati.
Miss Brodie, che pure non è una cinica, sottoscrive le parole di Beckett "l'amicizia è un espediente sociale, come la tappezzeria e la distribuzione dei bidoni per l'immondizia". Nell'ottica materialistica e scetticistica che informa il pensiero brodiano, amore e amicizia possono sì esistere, ma solo come concetti su cui non c'è accordo possibile, perché sorgono da una percezione personale e non universale.

Sull'amore è stata costruita la letteratura intera e la favola moderna per eccellenza, la psicanalisi: poiché miss b non ha tempo da perdere, non intende discettare su questo argomento e rinvia chi volesse conoscere il suo pensiero in merito, all'opera omnia di Emiliy Dickinson, il più grande poeta moderno, che amò, intensamente, senza mai uscire dalle pareti di casa sua.

Per tornare a Beckett.

"Per l'artista che non si muove in superficie, il rifiuto dell'amicizia non è soltanto qualcosa di ragionevole, ma è un'autentica necessità. Poiché il solo possibile sviluppo spirituale è in profondità. La tendenza artistica non è nel senso dell'espansione, ma della contrazione. E l'arte è l'apoteosi della solitudine. Non vi è comunicazione possibile perché non vi sono mezzi di comunicazione."

Sta parlando di Proust, ma miss b crede che abbia torto o che sia in malafede, o meglio, ottenebrato dal verbo esistenzialista che in quel periodo e in quel luogo (gli anni 30, la Francia) faceva furore: nessuno scrive un romanzo di 2800 pagine se è intimamente convinto dell'impossibilità della comunicazione. Più che a Proust, Beckett sta pensando a se stesso. Ciò non toglie che l'amicizia, come l'amore, è e resta un mito, una favola che ci fa comodo coltivare. Richiede fatica, impegno, sacrificio, sforzo, rinuncia, in continuazione. But my "forever" is not your "forever": la vita parla con un'altra grammatica e davanti a essa anche l'amicizia deve capitolare.

2 Comments:

At April 16, 2005 12:50 pm, Anonymous Anonymous said...

ancora nessun commento? significativo, no? che cosa aveva beckett - ventidue ventitre anni? - quando scrisse queste parole? chi ha il coraggio di essere d'accordo con lui?

GRAZIE MISS BRODIE. che ce le dici in faccia certe cose.

 
At April 18, 2005 11:31 am, Blogger miss brodie said...

miss brodie le cose le dice solo in faccia o non le dice per niente e se le pensa per sé.

 

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