Caligula would have blushed
Sentite o lette di recente:
"La legge 40 [sulla procreazione assistita] è democratica e liberale." (Monsignor) E Tonini
"Il matrimonio gay è la strada per Auschwitz." (forgettable) prelato spagnolo
"La Chiesa tutela la donna." Dionigi (Cardinal) Tettamanzi, Arcivescovo di Milano
Miss Brodie: ogni commento è superfluo.
13 Comments:
Missie, qui non ci vorrebbero commenti, appunto, ma mi devi indicare dove hai trovato quella su Ausschwitz, ti prego
Io credo di non averla neanche capita... in spagna si sente incombere la minaccia di una dittatura gay?
quella di Auschwitz era sul Corriere della Sera di giovedì o venerdì scorso (28 o 29 aprile 2005). miss brodie non è in grado di dare riferimenti più precisi perché i quotidiani italiani non li compra ma li compulsa in palestra... cmq un minimo di ricerca dovrebbe dare i risultati sperati: c'era anche il nome del prelato dalla cui bocca sono uscite le sante parole.
Mi sembra di averla già sentita, la frase che dona il titolo a questo post..
A.30mo
missB, mi pare troppo grossa anche per un prelato scemo. sospendo il giudizio fino a quando non leggo con i miei due occhi e le mie due lenti da miope! chieda al tutore in palestra se ha ancora il giornale ;-)
I'm going to have my friend who speaks Italian translate this for me. Any post that has this for a title MUST be read. And you know it would be interesting to draw something to match it too - though I don't think it would get through the mail ;>
Dal Corsera di giovedì 28 aprile. L'arcivescovo emerito di Barcellona Ricard Maria Carles, a proposito della legge sui matrimoni aperti alle persone dello stesso sesso, ha detto, in un'intervista alla televisione catalana, che "seguire la legge e non la propria coscienza porta ad Auschwitz".
Contenti?
Cioè, contenta? ;-)
Sì, abbastanza, anche se ovviamente sarebbe meglio leggere tutto l'articolo. Espressa così, irrelata dal resto, non mi sentirei neppure di stroncare il principio, né (mi azzardo a dire) potresti farlo tu, quando la legge va contro la tua coscienza...o no?
Resta il fatto che Auschwitz non ci stava, come metafora si spinge troppo in là.
Comunque, ognuno vada avanti con il proprio lavoro: la chiesa ha il suo, i suoi avversari il loro.
Grazie Stefano!
(non ce l'hai con me perché non mi è piaciuto Moresco, vero? ti giuro, ho stretto i denti in onore tuo, ma non ce l'ho fatta :-( )
Oh, non sono io Moresco sotto mentite spoglie: sugli autori non sono affatto dogmatico. Non sei stata l'unica.
Sulla questione "coscienza" verso "legge" bisogna fare un discorso diverso: la legge sui matrimoni gay non impone di ammazzare nessuno, quindi non ha senso l'obiezione di coscienza. Per me un funzionario può benissimo obiettare, se vuole, ma allora ne paghi le conseguenze: si licenzi. Altrimenti non è più un funzionario pubblico, mi spiace: faccia un altro lavoro. I funzionari pubblici devono applicare le leggi dello stato, anche se vanno contro le loro personali credenze (e, ripeto, qui non si tratta di ammazzare nessuno, come ad Auschwitz. E nessuno è obbligato a fare il funzionario, come accadeva invece a chi era OBBLIGATO a svolgere servizio militare). Su questo punto sono assolutamente d'accordo con miss b.
Al riguardo, su Repubblica di oggi (3 maggio), c'è un'interessante lettera di un lettore (straniero che vive in Italia) ad Augias, e che si basa su una esperienza che lui ha avuto qui.
Hai ragione, io andavo sul principio generale e non avevo affatto pensato all'implicazione dell'obiezioni di coscienza nel celebrare matrimoni, me ne scuso. La legge di uno Stato è legge e nessun funzionario può esimersene. Il punto è: questo lo diceva il prelato, ma i funzionari stessi hanno detto qualcosa? Se qualcuno ha problemi, si farà sostituire da un collega, sarà ben possibile.
Non potresti raccontare per sommissimi (!) capi cosa racconta lo straniero? (non leggo sempre la Repubblica...)
PS cosa vuol dire, ora che ci penso: Non sono *io* Moresco sotto mentite spoglie? Questo pronome mi fa pensare che si aggiri Moresco sotto mentite spoglie nella blogosfera...il che mi inquieta, pur non avendo io in questo momento le mie cose né essendo incline ai fiocchi di coccodrillo...
che bello, è tornato il bell'antonio ! beh, a miss brodie la citazione sembrava obbligata visto il tenore delle frasi.
liseuse. non ci si può far sostituire in alcuni compiti da pubblico funzionario. se non si è d'accordo si deve agire sulla base delle proprie convinzioni e andarsene.
miss b è rimasta scandalizzata dalle recenti reazioni di alcuni docenti in merito alla introducenda riforma scolastica. anche miss b è in disaccordo con la riforma, su molto se non su tutto, ma una volta approvata la legge miss b si adopererà per realizzarla scrupolosamente. se qualcuno si sente talmente in disaccordo da non poterlo fare deve avere il coraggio delle proprie convinzioni e votare con i piedi.
No, no, Moresco si aggira con il suo nome.
Era successo questo allo straniero in questione: facendo sesso con sua moglie, si è rotto il preservativo. Lui è andato dal suo medico, con la moglie, e ha chiesto la somministrazione della "pillola del giorno dopo" (che non è la pillola abortiva). La dottoressa si è rifiutata di dargliela, spiegando che era "contro la sua etica".
Il signore in questione ha osservato che lui, quando viveva all'estero, ha avuto medici di tutte le nazionalità e religioni, ma mai nessuno ha anteposto la sua "fede" al suo dovere di medico. Sarebbe come, ha aggiunto, se un funzionario pubblico, perché musulmano o di fede ebraica, si rifiutasse di dargli la licenza per aprire una macelleria perché venderebbe anche salumi o carne suina - giacché la sua fede glielo impedirebbe. E altri esempi di questo tipo. Sostanza del discorso: se ogni funzionario pubblico rifiutasse atti dovuti per legge perché lui non è "d'accordo", sarebbe un casino assoluto per la convivenza civile.
No, no, Moresco si aggira con il suo nome.
Era successo questo allo straniero in questione: facendo sesso con sua moglie, si è rotto il preservativo. Lui è andato dal suo medico, con la moglie, e ha chiesto la somministrazione della "pillola del giorno dopo" (che non è la pillola abortiva). La dottoressa si è rifiutata di dargliela, spiegando che era "contro la sua etica".
Il signore in questione ha osservato che lui, quando viveva all'estero, ha avuto medici di tutte le nazionalità e religioni, ma mai nessuno ha anteposto la sua "fede" al suo dovere di medico. Sarebbe come, ha aggiunto, se un funzionario pubblico, perché musulmano o di fede ebraica, si rifiutasse di dargli la licenza per aprire una macelleria perché venderebbe anche salumi o carne suina - giacché la sua fede glielo impedirebbe. E altri esempi di questo tipo. Sostanza del discorso: se ogni funzionario pubblico rifiutasse atti dovuti per legge perché lui non è "d'accordo", sarebbe un casino assoluto per la convivenza civile.
Post a Comment
<< Home