insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Friday, April 22, 2005

le parole e le cose (2)

Lo stupro continuo, aggravato e pervicace cui la lingua è quotidianamente soggetta prosegue senza sosta. Miss Brodie legge oggi un'intervista con un altro hitler in gonnella rossa e scialle bianco (mise molto in voga in queste ultime settimane) che, riferendosi alla nuova legge che tutela il diritto al matrimonio per i cittadini dello stesso sesso con passaporto spagnolo, la definisce "iniqua e disumana". Che cosa dobbiamo pensare quando la lingua e il linguaggio vengono pervertiti in questo modo caricando le parole di significati non loro proprij per veicolare un messaggio tra iniziati che riveste tutte le caratteristiche del linguaggio mafioso ?

Se una legge che estende dei diritti a delle persone - per quanto disprezzabili secondo un'ottica perversa che li definisce malate - viene qualificata come iniqua e disumana, che cosa dobbiamo pensare dei comportamenti criminosi e violenti sui quali la chiesa è passata e tuttora passa in silenzio ? Se questa legge è iniqua e disumana, come qualificare il comportamento di quei prelati che, al corrente degli stupri e altri abusi sessuali da parte di preti e religiosi, non hanno fatto né detto niente ? Quali parole trovare per descrivere le violenze che quotidianamente avvengono nel mondo ?

Tollerare che un simile stupro della lingua possa apparire su un quotidiano nazionale significa impedire al nesso tra significato e significante di continuare a essere portatore di senso di una realtà visibile e leggibile.

Nella stessa intervista il cardinale lascia cadere un avvertimento alle persone che si occupano della cosa pubblica, qualificando la politica come cosa per sua natura non durevole, quasi che i varij maneggi di persone e di cose cui un principe di santa (?) romana chiesa è sicuramente aduso fossero esenti dalla caducità che investe ogni cosa umana: ma tant'è, che altro aspettarsi da qualcuno che è convinto di operare per mandato divino ?

Il linguaggio mafioso è costruito intorno a termini mondani che vengono caricati di significati semantici opachi che devono essere reinterpretati: "uomo d'onore" diventa dunque persona che segue con rigore le regole del comportamento mafioso, "l'onorata società" è il gruppo mafioso che impone le proprie regole su un determinato territorio, "massimo rispetto" è dovuto a chi fa eseguire gli ordini, "omertà", cioè, etimologicamente "umanità", è la virtù (da vir, maschio in latino) mafiosa per eccellenza, e così via, di perversione semantica in violenza linguistica.

La lingua è ciò che ci rende umani/e, nient'altro ci separa dal mondo animale cui apparteniamo in tutti i sensi. Miss Brodie non accetta che uno squalificato e meschino principe (?: !) della chiesa possa piegare il valore delle parole della lingua italiana - che non appartengono solo a lui, non sono il suo codice personale, ma sono patrimonio comune - e farla franca. Egli si merita non solo il nostro sdegno, ma soprattutto il nostro disprezzo.

Miss B ricorda con A Busi che continuare a dirsi cattolici e gay, come pervicacemente fa il cattolico comunista con l'orecchino nonché poeta dei miei due, equivale a essere ebrei e tenere la foto di Hitler sul comodino: è il segno della mancanza totale di autostima, ci dice ancora una volta che la schiavitù delle menti è viva e vegeta, che non c'è mai fine alla voglia tutta umana di farsi del male con le proprie mani.

10 Comments:

At April 22, 2005 3:23 pm, Anonymous Anonymous said...

Miss B, le do ragione su molto (non tutto, ma la diversità è il sale della vita, no?), ma assai dissento sull'uso di hitler: proprio perché è un uso sbagliato della lingua. Con tutta la disistima e lo sprezzo ecc che si può portare verso la persona che lei intende, hitler era _altro_. E le parla una che ha letto (e anche scritto) molto sul tema, per ovvi motivi.
Li.

 
At April 22, 2005 8:15 pm, Anonymous Anonymous said...

l'uso ideologico della lingua è una della cose più sottilmente violente che ci siano.

 
At April 23, 2005 8:25 am, Blogger liseuse said...

Sì, MissB, ma il nazifascismo che portò Hitler rimane incomparabile (al massimo accetterei di discutere la comparabilità con le pratiche staliniane)

 
At April 23, 2005 9:48 am, Anonymous Anonymous said...

Leggo in un articolo su Repubblica che in questo abuso linguistico è caduta anche l'espressione "obiezione di coscienza".

 
At April 23, 2005 10:10 am, Blogger miss brodie said...

con l'antonomastico "hitler" miss brodie si riferiva al concetto di dittatore e leader. miss b ha considerato l'obiezione di liseuse/anonymous: i rappresentanti della chiesa "conducono" il loro gregge (leader, dux, fuehrer) e "dettano" (dictator)le condizioni di ciò che bisogna PENSARE. Obiezione respinta!
Fare dei distinguo quanto alle dittature è una forma di ignoranza linguistica (semantica): una dittatura o è o non è, non c'è una dittatura più/meno dittatura di un'altra. Seconda obiezione respinta!

 
At April 23, 2005 10:19 am, Blogger miss brodie said...

miss b aggiunge: ma liseuse che dice dei termini usati dall'alto prelato (definizione usata da un tribunale dello Stato cui appartengo: un tribunale riconosce i proprij cittadini, non conosce né alti né bassi, al massimo potevano dire funzionario religioso) ? che cosa c'è di inquo e disumano nell'estendere dei diritti ?
confrontiamoci sull'essenziale, prego.

 
At April 23, 2005 11:16 am, Blogger liseuse said...

MissB, i morti non sono parole. Non credo proprio di essere ignorante (semanticamente) a tal punto. Se lei fa un'equazione hitler = prelati, preti, vaticano, quel che vuole, allora vediamo. Non mi risulta che lei adesso viva in clandestinità perché dice (giustamente) quello che pensa, mi pare che succedesse così tra il '33 e il '45, o che venga perseguitata fisicamente, derubata dei suoi averi e costretta a emigrare negli USA oin Svizzera per salvare la pelle (sempre avendo i soldi necessari). Non mi risulta che lei corra il rischio di essere imprigionata in un Konzentrantionslager. Non mi risulta che lei sia costretta a far parte di nessuna associazione cattolica, come allora si era costretti a far partte delle associazioni naziste. Non mi risulta che lei debba andare in Chiesa, mentre allora era più che consigliabile partecipare alle adunate e tutto l'ambaradan.

Io respingo a mia volta le obiezioni, ma non scriverò più, mi ritiro in buon ordine, rimanendo non dell'dea di essere nel giusto (perché dobbiamo per forza essere relativisti), ma di avere il diritto di avere la mia idea, ritenendola comunque per nulla bislacca o infondata. A meno che ora si possa assumere l'atteggiamento di chi nega l'esistenza dei campi di concentramento. Basta che non si ritiri fuori l'argomento delle crociate, per favore,è un atteggiamento anche psicologicamente poco produttivo.

PS chiedo scusa a rose, ho risposto a lei scrivendo MissB, e non so ancora perché; prima di una certa ora di sabato mattina sarebbe meglio non scrivere...O forse è meglio proprio non scrivere.

 
At April 26, 2005 11:27 am, Blogger miss brodie said...

miss b è dispiaciuta del ritiro di di liseuse che non deve prendersela e non deve sentirsi attaccata personalmente. miss b cmq continua a giustificare l'uso antonomastico dei nomi personali: dire che qualcuno è uno Shakespeare non implica che quel qualcuno debba possedere tutte le caratteristiche di quel determinato personaggio.
liseuse solleva inoltre alcune questioni che andrebbero affrontate: purtroppo lo spazio e il tempo sono tiranni e questo non è forse il luogo adatto.

 
At April 26, 2005 11:37 am, Blogger miss brodie said...

miss b aggiunge: l'obiezione non è contro le adunate della chiesa (cattolica o una qualsiasi, non fa differenza), ma contro il fatto che esse debbano essere finanziate dallo Stato, cioè dai/lle cittadini tutti/e, cioè anche da miss brodie che non si considera fortunata solo perché non è obbligata a andarci (come alle prediche forzate in chiesa cui furono sottoposti nei secoli i suoi antenati): vorrebbe anche non sovvenzionarle coi soldi suoi (e non iniziate con la storia che gli ebrei sono attaccati ai soldi, neh). E inoltre, è un prelato a capo di una congregazione (equivalente a un ministero) che ha detto parlando di una legge che estende dei diritti a tutti/e i/le cittadini/e che è iniqua e disumana e che fa pressione a tutti i livelli (delle coscienze come politici come economici: la chiesa cattolica in Italia muove un miliardo di euro all'anno, duemila miliardi di lire, non noccioline) perché una tale legge non venga approvata nel paese di cui miss b è cittadina.
altro che smettere di scrivere o di rispondere con argomentazioni cogenti: bisognerebbe andare in giro con un bazooka. ma miss b non ama la violenza, nemmeno quella verbale, ama solo la persuasione della ragione...

 
At April 26, 2005 1:34 pm, Blogger liseuse said...

Il bazooka - mi hai fatto venire in mente il Kolhaas di Kleist. A volte ci vorrebbe, non c'è che dire. Il punto è che tutti abbiamo qualcuno cui sparare, perché tutti la vediamo dalla nostra parte. Alla fine saremmo tutti morti e stecchiti.
Concordo con la Miss, meglio la ragione...

 

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