insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Saturday, May 14, 2005

non scegliere è già scegliere

Nel bailamme crescente, quando non è insensato putiferio, che si sta scatenando con l'avvicinarsi della data del referendum, si sono sentite molte voci, ma pochi finora hanno detto veramente qualcosa.

Miss Brodie non perderà tempo a difendere le ragioni del sì o del no: le opinioni sono insindacabili e possono essere definite ragionevoli o irragionevoli, e bisogna imparare a rispettare le ragioni delle altre anche quando ci trovano dissenzienti, nella forma o nel merito. Miss brodie, ad esempio, ha ascoltato con molto interesse un parlamentare di AN che spiegava con garbo e convinzione i motivi che lo inducevano a votare no. Ha trovato le sue argomentazioni convincenti, fondate e "sane". Miss b resta di parere opposto ma crede che "honour should be given where honour's due".

Ben altra cosa invece è l'ipocrisia che circonda i fautori dell'astensione. Spazziamo subito il campo dagli equivoci: nessuno mette in discussione la legittimità di astenersi, sia in un referendum sia in qualsiasi altro tipo di votazione, dopo che anche in Italia l'obbligo del voto (chiamato ipocriticamente diritto/dovere, dovere civico e altre amenità da chi non ha ragioni da addurre alle proprie opinioni) è stato riconosciuto contrario ai diritti umani [e certo: ciascuna ha diritto di esprimere il proprio parere ma nessuno deve avere il diritto di imporgliene l'espressione].

Chi invoca a gran voce la scelta politica dell'astensione cerca di nascondere le proprie vere intenzioni e di camuffarle sotto le false spoglie del diritto di astenersi quando in realtà vuole (i) che il referendum fallisca e (ii) che l'espressione dell'opinione di un certo numero di persone non abbia valore. In altri termini, invocare l'astensione è (i) ipocrita e (ii) antidemocratico.

Miss Brodie scrive queste parole sotto lo shock di un manifesto da lei visto jeri per le strade della città (?) in cui ha la ventura di vivere che recitava "La vita è un diritto, astenersi un dovere !" [citazione testuale compreso il punto esclamativo: vi è risparmiata l'immagine del neonato che fa da sfondo alle lettere].

Nessuno nega che nella legislazione italiana l'astensione sia una legittima scelta, che però, in presenza del quorum è usata per non dire strumentalizzata per far fallire il referendum stesso. Nei paesi civili chi si astiene non ha espresso un bel niente, e quindi si atterrà alle decisioni stabilite dalla maggioranza di quelle che sono andate a votare.

D'altronde non funziona così anche per le altre elezioni, politiche o amministrative o di qualunque sorta ? Chi non si è espresso, una volta interpellato, non può lamentarsi successivamente se la decisione presa non lo soddisfa. Se non ti presenti sul campo, non infuriarti se la vittoria viene assegnata a tavolino. Invece con la legge referendaria attualmente in vigore succede proprio questo: anche se una delle due squadre non si presenta, essa ha, a determinate condizioni, il potere di rendere nulla la partita. Ma dove si è visto mai ? It's not cricket !

Ma non è questo che indigna l'indignata miss b, in quanto la legge referendaria è questa che abbiamo e si devono fare i conti con la realtà quale è, non quale vorremmo che fosse. NO, l'indignazione deriva dal fatto che nessuno degli astensionisti dice chiaro e tondo che vuol far fallire il referendum, continuando invece a stare sulla difensiva e a invocare la legittimità della propria scelta, in primis le gerarchie ecclesiastiche.

Se la Chiesa fosse veramente una forza spirituale e interessata alla vita dello spirito come essa dice di essere reclamandolo a gran voce in ogni occasione possibile, essa avrebbe reso chiara la propria posizione e basta, senza invitare nessuno a un comportamento politico ben preciso, come invece ha fatto. Delle cose terrene non dovrebbe occuparsi, se è vero che essa è una forza spirituale. Ma così non è e le conferme sono quotidiane. Il capo di uno stato viene invitato a non fare il proprio dovere costituzionale nei confronti di una legge votata da un parlamento democraticamente eletto e costituito: ma chi può difendere un simile comportamento ? Pessimo esempio venne dato dal re dei Belgi quando per evitare un conflitto personale tra la legge che doveva firmare e la sua coscienza trovò lo stratagemma di abdicare per 36 ore. Un vero sovrano coscienzioso avrebbe abdicato tout court, e un vero Ciambellano di Corte lo avrebbe messo di fronte a un'alternativa senza scampo: o firmi la legge, come di dovere, o abdichi e ti togli di mezzo per sempre. Ma si sa, non per caso un sinonimo di cavillosità è gesuitismo...

Allora, per coerenza, e per far vedere ai non credenti che chi crede è fedele alle proprie credenze e non si nasconde dietro a indifendibili quanto faziosi alibi che celano volontà schiettamente politiche di vittoria e sopraffazione, chi è cattolico, cristiano, credente, vada al seggio e voti no, e veda se è seguito da una maggioranza delle persone chiamate a esprimersi. Stand up and be counted. Se perderanno, ciò non toglierà valore alla loro posizione, che è non solo rispettabilissima, ma ponderata e coerente con i principij cui essi aderiscono. Qualunque altro comportamento non potrà che ledere alla credibilità della fede che essi chiamano "vera" e dimostrerà che in fondo non sono proprio così sicuri delle proprie ragioni, per salvaguardare le quali devono appellarsi a escamotage politici indegni della fede che si affannano a proclamare.

5 Comments:

At May 14, 2005 1:52 pm, Anonymous Anonymous said...

Su questo argomento sono d'accordo con tutto quello che dici. L'astensione "predicata" dall'Italia cattolica è vergognosa, anche perché sfrutta quella endemica, presente in ogni votazione o referendum.
Un saluto

 
At May 16, 2005 11:46 am, Blogger liseuse said...

Oh sì, MissB, non andare a votare è un brutto segnale anche di pigrizia mentale e desiderio cronico di rimanere disinformati...

 
At May 17, 2005 11:14 pm, Anonymous Anonymous said...

Non ho ancora capito se questi quesiti sono percepiti dalla "gente" come i veri referendum storici (quelli del divorzio e dell'aborto) che spingeranno le persone a esprimere un parere sentito oppure se scivoleranno con l'indifferenza degli ultimi (e quindi di sicuro aquorum). Qualcuno ha annusato i sentori degli altri ambienti? Proverò a far parlare qualcuna delle mie bidelle che non sono proprio così combattenti come la nostra miss.

 
At May 17, 2005 11:25 pm, Anonymous Anonymous said...

j'ai raté ma lettre

 
At May 19, 2005 3:36 pm, Blogger miss brodie said...

miss brodie è combattente suo malgrado visto che amerebbe molto essere tiepida e ignava come la stragrande maggioranza della "ggente" tuttavia crede che "you can't fool all of the people all of the time" e quindi nutre una leggera speranza che si raggiunga il cuore.
quanto alle bidelle sono un termometro fenomenale dell'aria che tira, dunque sotto sia con i sondaggi di corridojo sia con la propaganda...

 

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