insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Tuesday, September 20, 2005

20 settembre 1870 - 20 settembre 2005 fine e inizio dello Stato Pontificio

Pur volendo lasciare da parte l'incongruenza di un "principe di Santa Romana Chiesa" (titolo UFFICIALE dei vescovi cardinali della chiesa cattolica, una delle poche ultime rimaste MONARCHIE ASSOLUTE sulla faccia della terra) che commenta la costituzionalità o assenza della stessa di un eventuale provvedimento legislativo di una repubblica laica, sovrana e indipendente (A PAROLE) -
pur volendo tralasciare la non casuale coincidenza che tale dichiarazione sia stata fatta alla vigilia del 135° anniversario della presa di Roma, significativo anniversario della storia nazionale che non sembra sia stato né evocato né celebrato da nessuna parte -
pur non volendo entrare nella polemica sul diritto di chiunque di esprimere liberamente le proprie opinioni su qualunque argomento, e varrà la pena di ricordare le epurazioni subite da Santoro, Biagi, Luttazzi, Guzzanti, Grillo, Rossi, le dimissioni forzose del penultimo direttore del Corriere della Sera e Miss Brodie si ferma qui per non essere barbosa...)
bisogna stabilire se la Cardinal-lessa Ruinosa ha un'incredibile faccia tosta o semplicemente una faccia come il culo: la miss propende per la seconda ipotesi e afferma che ha una faccia sporca e piena della merda ecclesiastica e religiosa e politica che spande e si porta dietro ovunque, ricevimenti ufficiali pagati con i denari dei contribuenti della Repubblica Italiana compresi.

Venendo poi alle dichiarazioni di quell'imbecille presuntuoso e ignorante quale è il Cicciobello Nazionale (che in testa non ha un'idea che sia una ma basta che sia appena appena un passabile belloccio che subito diventa un appetibile politico), non ha pensato di informarsi prima di parlare - non è una novità - e dunque non sa che le scritture private non sono opponibili a terzi aventi diritti normativamente stabiliti e che proprio questo è il motivo per cui i patti civili riconosciuti per via normativa sono necessarij. Dietro quello che sembra un puro dissenso terminologico (non lo è) si nasconde solo il timore di Rutelli di farsi scappare il potere forse a portata di mano, potere che da vero principe machiavellico persegue in tutti i modi espedienti, e dunque con la consapevolezza da buon romano che se ti metti contro la chiesa non vinci.

Che è poi quello che sta facendo quel pusillanime di Prodi, che quando è sotto attacco non si batte come un vero leader andando al contrattacco ma si difende, scrive lettere, cerca di buttarla in disguido di parole su cui i suoi nemici hanno equivocato (e come non potevano, ambigue come sono ?). Prodi - falso, ipocrita, fasullo e viscido, vero DEMOCRISTIANO DOC - non ha mai nominato la parola PACS (ci avete fatto caso ? la miss sì) ha parlato di nuovi strumenti legislativi, di sanare ingiustizie, di diritti delle persone ma la parola in oggetto non l'ha mai usata e dietro questa tattica c'è una strategia ben precisa: daltronde è in politica almeno dal 1977 e in trent'anni queste cose si imparano, soprattutto in Italia.

In tutto questo bailamme Miss B non trova niente di cui rattristarsi né di cui sorprendersi. Ci sono solo opposti interessi e il perseguimento del guicciardinesco "particulare" che da sempre appesta i rapporti sociali e politici di questo paese. Dire sì, dire no, non è mai stata una caratteristica nazionale degli italiani, che anche alla più banale domanda osano contrapporre il più stupido "dipende". Per certi questa è una dote che denota flessibilità e capacità di adattamento. E in effetti, e non a torto, gli italiani sono stati capaci in ben due guerre mondiali di cambiare alleato per finire sul lato opposto. Lo sport nazionale è saltare sul carro dei vincitori, e a Roma si dice da secoli "O Franza o Spagna, purché se magna".

Il paese si ritrova con la classe politica che adeguatamente lo rappresenta nel modo più autentico.

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