insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Thursday, September 08, 2005

Egomania, solipsismo e cura di sé

La Brodie stava meditando quattro parole velenose e malefiche su Pasolini uomo-attivista(?)-scrittore [Pasolini regista no, guai a chi lo tocca: sublime e insuperabile]. Tuttavia, sollecitata da un intellettualmente perfido quanto per altri versi stimolante e onesto commento dell'amabile vertesprit alla precedente missiva sulle "gioje" dell'insegnamento, la miss ha deciso di raccogliere la provocazione.

Miss Brodie ammette serenamente di essere abbastanza misantropa e di diventarlo sempre più col progredire del suo decadimento fisico. E' sempre stata un tipo solitario che preferiva passare il tempo a farsi i cavoli suoi e a leggere o a raccontarsi storie popolate da improbabili personaggi coinvolti in ancora più improbabili intrecci privi di qualsivoglia legame con la realtà: ah, quelle giornate presaghe di un futuro solitario di bambina pensierosa emarginata dai suoi coetanei confusamente consapevoli della sua diversità e stranezza ! Miss Brodie non le rimpiange per niente.

La vita sociale non è facile per nessuno, ma per qualcuno è più facile che per altri mentre per chi è divorato dal tarlo dell'asocialità non lo diventa mai.

Dalla sua Miss Brodie ha avuto l'ingenuità delle persone schiette e oneste loro malgrado (il termine appropriato sarebbe l'inglese "guileless"), paradossalmente protette dal male dalla loro incapacità di concepire il male stesso. Una Pollyanna naturale. Cose da fare ribrezzo a qualunque persona sana di mente. Non è facile per Miss Brodie ammetterlo, ma forse esiste un gene per stare insieme agli altri e il suo corredo genetico ne è privo. Per quanto possa aspirare alla gregarietà è troppo imbranata, dice troppo spesso tutto quello che le passa per la testa, la sua soverchia disinvoltura viene percepita come arroganza, l'estrema sicurezza che sfoggia di sé è troppo spesso presa per sussiego, e infine è troppo dimentica delle convenzioni sociali e impervia ai convenevoli e salamelecchi, il che la porta a esprimere considerazioni taglienti inappropriate al contesto che si rivelano aggressive e offensive, e a poco e a niente serve accampare la scusa che non lo ha fatto apposta: non ha imparato quando era il momento (tra i due e i sei anni di età) e non lo imparerà mai abbastanza bene adesso per bleffare con successo.

Per difendersi la miss dirà che col tempo ha imparato a stare da sola - cosa che non può dirsi della maggioranza delle persone a questo mondo, nel bene e nel male - a fare tante cose senza l'ajuto di nessuno, e a fare cose che i più si vergognerebbero di fare da soli: andare al cinema, al ristorante, in vacanza. L'alternativa sarebbe (stata) troppo spesso di non farle del tutto e non sempre la miss si sente in vena di rinunciare.

Del resto non pensa che ci sia nessun merito nell'una o nell'altra cosa, che una modalità non sia migliore dell'altra. E' in grado di dirlo perché ha vissuto anche una fase intensamente sociale - dal 1996 al 2003 per i biografi che fossero interessati - in cui oltre alle love story passionali e romantiche che le sue amiche le invidiavano era sempre in giro IN COMPAGNIA e casa sua era diventata una specie di bed&breakfast con sala trasferimenti tra un volo o un treno e l'altro per raccogliere gente di passaggio e di stanza. Non c'è stato un momento di crisi preciso e distinto in cui ha deciso di ritirarsi a vita privata. Ciò è avvenuto per graduale e quasi impercettibile distacco senza un disegno consapevole quanto per la riscoperta di interessi intellettuali dati per morti che le sue amiche non condividevano ma soprattutto per la crescente noja che provava e la sensazione di vuoto e di perdita di tempo che la accompagnava tutte quelle volte a mano a mano più rare che doveva lasciare il proprio usbergo.

Ogni scelta è una forma di rifiuto e queste considerazioni non devono essere prese né come giustificazione né come scuse. La Brodie ha scelto di restare con i suoi fantasmi ("più vivi e più veri di ogni cosa viva e vera", Pirandello) perché voleva trovarsi. Adesso si è trovata. Sola e da sola. A volte pensa addirittura che non sia stata lei a scegliersi la solitudine ma la solitudine a scegliere lei. Ma è solo retorica e Miss Brodie detesta la retorica.

Dunque, per dire qualcosa di sensato su solitudine e coppietudine: in due si è più forti, si possono fare così tante cose che da soli sono impossibili o che richiederebbero uno sforzo sovrumano che le persone comuni senza doti o talenti prometeici non posseggono. Si è più forti anche perché ci si sente più forti: dove non arriva uno c'è l'altro, se uno cade ha a chi aggrapparsi. Mettere il benessere dell'altro al centro della propria esistenza sapendo che un altro fa lo stesso con noi è formidabile e non c'è niente che possa anche lontanamente avvicinarvisi quanto a sensazione di potenza e di benessere, anche se vivere in due può significare approfittare delle debolezze oltre che della forza dell'altro per sfruttarle per il proprio tornaconto.

Vivere da soli è molto bello e molto triste, la società non è stata pensata e non si è formata per gli esseri soli o da soli. Le statistiche - stucchevolmente riproposte con regolarità quasi sospetta - martellano informazioni del seguente tenore: chi è in coppia vive più a lungo, si ammala meno frequentemente di Alzheimer e di diabete, è meno grasso della media dei suoi coetanei, è più sereno e meno predisposto a disturbi psichici e via via da "Un lago dorato" a una residenza "anni azzurri".

Chi invece sta da sé trova che i prezzi degli alberghi comportano sempre un supplemento singola che può scoraggiare i meno abbienti. Al ristorante poi - anche se oggi il fenomeno è meno diffuso di un tempo - possono rifiutarvi un tavolo o cantonarvi in una zona poco attraente o addirittura proporvi di dividerlo con altri solitarij come voi, cosa che si guarderebbero bene dal fare se vi foste presentati in coppia con una dolce metà. Al cinema se andate da soli farete la figura non solo degli sfigati ma dei rejetti e dei derelitti della società che troverete infatti in fila davanti a voi.

Stare da soli pesa e fa pena, non è, per i più, il risultato di una libera scelta: molti solitarij lo sono loro malgrado, vedovi/e e altri ex in-coppia ormai s-coppiati dalle molteplici circostanze della vita. E chi, di fronte alla possibilità di potersi scegliere un partner reciprocamente consenziente rifiuterebbe ? E poi, volete mettere quanto più divertente, intrigante, salutare, "tradire" il proprio partner - magari di decennale convivenza - a sua insaputa o non, platonicamente o fisicamente, con un terzo o un quarto e così via ? Questo sublime piacere è precluso ai singoli. O forse no, questa società straripa ormai di solitarij/singol che vivono una relazione con altri singol come loro, in due ma ognuno a casa propria e con conto in banca separato che è più comodo e non si confondono le camicie e non si litiga su chi deve lavare i piatti e non ci si deve disputare il telecomando, e di altri singol che passano da papà e da mammà per il pranzo e/o per la cena, e via via di combinazione in combinazione, tanto che la miss crede che alla sua, di solitudine, nessuno ci crede.

Miss Brodie potrà anche credere in cose contemporaneamente incompatibili, e in tutto e in niente, ma di una cosa è certa: che se per una qualsiasi ragione non si è avuta la fortuna o il caso di incontrare la persona giusta al momento giusto, bisogna avere il coraggio di continuare a vivere da soli e senza paura fino alla morte. Non è sicura che ce la farà, e qualche volta annaspa e incede incerta nel bujo senza spiragli che solo le persone sole conoscono, ma almeno ci prova.

12 Comments:

At September 08, 2005 11:59 am, Anonymous Anonymous said...

Miss B, pure io vivo da solo dall'età di 17 anni e difficilmente riuscirei a tollerare intrusioni.
Con qualche agio, costruito nel tempo, e al primo posto metto sicuramente la Signora Sara che mi segue da anni tentando di mantenere in ordine casa mia e che, sopra tutto, mi ha levato l'ingrato compito di dover stirare le camicie.

Non è poi così male, anzi, sarei quasi propenso a pensare che i vantaggi superano abbondantemente gli svantaggi :-)

Buona giornata. Trespolo.

 
At September 08, 2005 12:33 pm, Blogger Totentanz said...

Che bel post.

 
At September 08, 2005 1:31 pm, Anonymous Anonymous said...

Io capisco questo post fino in fondo, perché vivo così da molto tempo.
Sola mi curo e mi bado, cerco anche di badare un po' agli altri - non li schifo mica.
Ma vivo da sola e ho imparato molto.
Ad esempio che se vivi da sola la depressione è un lusso che non puoi permetterti.

 
At September 08, 2005 4:36 pm, Anonymous Anonymous said...

Oh, il blog delle zitelle.
E perfida sarà lei.

 
At September 08, 2005 4:54 pm, Anonymous Anonymous said...

Mi sembra impossibile pensare alla Miss sola,lei che passava nei corridoi con un sorriso per tutti,incurante degli sguardi maligni di piccoli Hitler e di disturbati mentali. Un giorno varcata la soglia dell'aula, iniziò a leggerci la battuta finale di "trovarsi". Me lo ricordo come se fosse ieri.
La studenta

 
At September 09, 2005 8:48 am, Anonymous Anonymous said...

miss b., je reviens a vous toujours avec le plaisir de la découverte: votre langue, votre sensibilité, le mélange entre humour et verité non seulement ne me lassent jamais, mais je ne finis d'en etre conquise à chaque fois!

vertacide, meme si je n'ai pas l'honneur de vous connaitre ou de vous lire, vous avez certainement quelques problèmes d'acidité... allez vous faire soigner les nerfs en suisse, ma "vielle fille", il parait qu'il y a de jolis "sanatorium".

 
At September 09, 2005 2:47 pm, Anonymous Anonymous said...

mais j'adore les francais de la cote, pas les montagnards.

 
At September 09, 2005 4:21 pm, Blogger miss brodie said...

@Trespolo, ma la Brodie sarebbe felice di sopportare amabili intrusioni. E nella vita, purtroppo, il dare e l'avere acquisterà un senso solo qualche istante prima della morte, gli svantaggi che ci risparmiamo possono anche essere vantaggi che ignoriamo.
@Totentanz: amabile come par tuo.
@vertacide: gosh, miss Brodie seems to have annoyed you! she did not intend to ruffle your feathers, please do not turn sour! e dire che credeva di aver trovato un giusto equilibrio tra ironia e leggerezza. il blog zitellario, perché no ? ma la sua reazione dimostra l'assunto: la Brodie proprio non sa rendersi amabile e nelle PR è una vera frana.E la perfidia cui si referiva era solo intellettuale.
@la studenta: i sorrisi sono gratis e sono il minimo quando si deve lavorare all'interno di un'istituzione che spersonalizza i rapporti e vive sugli squilibrij di potere. Ma Pirandello ha ragione.
@anonimo italofono: si vive come si può, senza denigrare gli stili di vita che non si condividono e cercando di trovare ciò che di buono c'è nel proprio.
@l'anonyme francophone: merci de votre defense passionnée, miss B en a toujours besoin!
@vertespoir, on partage la meme passion, quoique entre les montagnards aussi on en trouve des beaux spécimens!

 
At September 09, 2005 6:07 pm, Anonymous Anonymous said...

La parola scritta qualche volta mostra i suoi limiti e una battuta senza intonazione o espressione facciale può facilmente portare ad essere fraintesa . Io me l'ho ben recitata scrivendola ma evidentemente il misunderstanding c'è stato. Stavo scherzando, adoro gli insulti.
La Miss è veramante amabile nonostante quello che pensa di sé, intendiamoci, è fin troppo lucida sul proprio ritratto. Brodie non sa accettare la retorica dei rapporti, punta dritto allo scopo (!) e non sempre gli altri sono pronti ad accettarlo.
Rimarrà sola?
La sua solitudine è ricchissima e sembra ne abbia accettato i limiti. Ma speriamo che continui a superarli.
Baci miss, ti voglio bene

 
At September 13, 2005 4:58 pm, Blogger miss brodie said...

caro vertesprit. lei è un bello spirito ! dovrebbe aver capito che la Brodie non è molto portata per l'ironia, e mal gliene coglie, purtroppo ! sul resto lei ha veramente azzeccato: la Brodie non sa accettare (o non ha imparato a farlo) la retorica dei rapporti e va dritta allo scopo in tutti i sensi. Che sia questa la causa della sua singolitudine ? Probabilmente almeno la concausa, sì. Complimenti per la verve e per la perspicacia, vertesprit ha tutta l'ammirazione brodiana.

 
At September 13, 2005 6:41 pm, Anonymous Anonymous said...

Merci pour la verve, dote che si svela dopo adeguata riflessione; la perspicacia invece non mi appartiene. E lei miss perde colpi.

 
At November 19, 2006 3:11 pm, Blogger ablar said...

e se fosse una scelta "inconsapevole" (quella della solitudine o dell'esser soli senza solitudine)per sfuggire o riparare i danni della "colonizzazione dell'immaginario" che abbiamo subìto negli ultimi 20 anni, anni vorticosamente sfuggiti dal nostro controllo?

 

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