insegnaci ad amare la nostra pazzia

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Friday, September 16, 2005

milano città malata

La Brodie ha la ventura di abitare in quella che è considerata la metropoli più europea d'Italia. A volte, confessa, preferirebbe abitare in una città meno europea e più vivibile, con più verde, più piste ciclabili, meno traffico, biblioteche più fornite e maggiormente accessibili e la lista potrebbe continuare per un bel po'...

In realtà Miss Brodie ama molto Milano proprio perché è una città che non si lascia facilmente amare, ha, come Trieste, una sua scontrosa grazia e riserva sorprese a chi sa guardarla e soprattutto scoprirla con occhij privi di pre-giudizio. Architetturalmente si può dire che sia ineguagliata in Italia per la versatilità di stili e la varietà di ricerca achitettonica che la molteplicità dei suoi edifici sottintende. Certo, le manca l'impatto grandioso e monumentale delle grandi capitali come Roma, Parigi o Londra, non ha la grazia di piccole capitali quali Torino, Mantova o Urbino, né il fascino o la bellezza delle grandi città d'arte come Firenze, Venezia o Praga, e nemmeno la sublime malinconia di città che in passato sono state veramente grandi, come Napoli, Genova o Palermo. E' un non-luogo che, al contrario, detesta mettere in mostra i suoi lati migliori e spesso li umilia o li minimizza, quasi ritenesse superfluo annunciare ai forestieri le proprie doti: preferisce invece venire scoperta, come una bruttina stagionata dal fascino nascosto.

Tuttavia non si può nascondere che l'impatto che uno ha è negativo: l'immagine che prevale è quella dell'abbandono, del degrado, della corruzione. Le cose sono peggiorate negli ultimi anni: la manutenzione delle strade, del verde pubblico, degli edifizij di pubblica utilità si è ridotta a mera apparenza, una filosofia di salvare il salvabile e lasciare tutto il resto allo sfascio o meglio alla deriva.

Inutile per la Miss impalcarsi a giudice o a sociologa, ma è chiaro anche ai più superficiali che Milano è ormai un involucro vuoto. La borghesia imprenditoriale che ne era - e che sempre ne è stata - l'anima non vive più la città, al massimo mantiene ancora qui la residenza di rappresentanza, o un appartamento di riserva da usare quando si è fatto troppo tardi a cena, alla sfilata, a teatro e non si vuole rientrare nella villa in Brianza, o sul lago, o in Riviera. Le persone ricche non mantengono la residenza in città e dunque non vi pagano le imposte comunali, ma soprattutto non hanno nessun interesse a che la città sia bella, vivibile e presentabile, a parte i pochi scorci pittoreschi in cui si congregano tra un cocktail e un défilé, un'uscita da Gae e un salto da Prada per l'ultima borsetta.

Bisogna arrendersi all'evidenza che Milano, per quanto ricca di intelligenze creative e vitalità culturale, non è più, in nessun senso la capitale morale di questo screditato paese e che da questo degrado non si solleverà, essendo entrata in quel vortice di declino che ci ricordano città un tempo floride e brillanti. Non è neanche una New York italica, perché qui tutto è Bronx e niente Manhattan. Resta solo la polvere.

Benché Miss Brodie ami molto il degradato e il fatiscente, la decadenza, le terre di margine, sta pensando che è ormai troppo pure per lei. Accetta consigli per eventuali spostamenti della sua tenda, perché per sua natura è nomade e zingara.

8 Comments:

At September 16, 2005 4:53 pm, Blogger Totentanz said...

Io consiglierei a Miss Brodie di rimanere lì, siccome Milano è pur sempre una metropoli, e da metropoli è la sua offerta, fatta eccezione per verde e piste ciclabili. Chi ha vissuto in una metropoli è difficile che si abitui a una cittadina, al massimo va a vivere fuori città ma con la metropoli a portata di mano.

 
At September 16, 2005 6:18 pm, Anonymous Anonymous said...

La Valduga dice che "nessun Berlusconi riuscirà mai a rovinare la bellezza di Milano", e aggiunge che quando si sente però offesa dalla sua scontrosità, per consolarsi si rifugia sotto le finestre di Pollini. Io non so dove abita Pollini (o ci andrei pure io a trovare ristoro, sperando magari, chissà, di sentire qualche nota di pianoforte), ma consiglio alla miss e a chiunque abiti questo luogo difficile e estremo di trovarsi una meta che assurga a Mecca personale: luogo magico di salvazione, sboccio simbolico subito richiuso ma che, si spera, ci medicherà per un po' col suo profumo.

 
At September 16, 2005 8:02 pm, Blogger liseuse said...

Off Topic
(perché di Milano non voglio più parlare, una città lasciata è persa, soprattutto se si chiama Milano)
Qualche tempo fa hai scritto un post On being a teacher. Nei commenti ti ho scritto "che bello" blabla. TU hai replicato:
"grazie lisosa, ma la miss deve rileggersi alcune sue missive del passato prima di poter concordare."
Io, ça va sans dire, non ci ho capito niente, e ho scritto:
"che vuol dire che devi rileggere le missive, Avi? dici che ne hai scritte di meglio? A volte sei davvero criptico per me... :("
E sto ancora aspettando che sorga il sole anche da queste parti in campagna, insomma!
lis.

 
At September 17, 2005 11:24 am, Anonymous Anonymous said...

Miss, ti consiglio le colline dell'entroterra gardesano: le case hanno ancora prezzi umani, che la speculazione non ci è ancora arrivata, e il posto è stupendo.

Buon fine settimana. Trespolo.

 
At September 17, 2005 4:36 pm, Anonymous Anonymous said...

Miss Brodie.Non so.per quello che ho avuto modi di vedere di persona tutte le città per quanto bene riescano a farlo nascondono degli aspetti sgradevoli.Per non dire drammatici.A prima vista la scelta migliore sembrerebbe davvero quella di ritirarsi in un eremo.Magari a passare il tempo a leggere e distillare liquori.Però come sottolinea Totenzanz non so se si riuscirebbe a farci l'abitudine.Forse l'unica soluzione è quella di proseguire con dei compromessi più o meno metropolitani.Più o meno felicemente.

OT:il Ragazzoinfernale è arrivato qui seguendo la scia lasciata da una frase pronunciata tra una conversazione sull'Africa e una sui ristoranti giapponesi.Era abbastanza certo del luogo in cui si trovava.O meglio.Lo sarebbe stato se non fosse stato per via della sua consueta paranoia.

 
At September 20, 2005 1:23 pm, Blogger miss brodie said...

E' vero Lisosa, la miss non ti ha risposto per dimenticanza, ma tra un collegio docenti e una riunione dipartimentale e i compiti e le lezioni non ha avuto tempo di riguardare, cosa che si promette di fare al più presto - qualche sua missiva di qualche mese fa, e forse le darà ragione.

 
At September 20, 2005 1:24 pm, Blogger miss brodie said...

il ragazzo infernale sarà presto nel Brodie set.

 
At September 20, 2005 1:26 pm, Blogger miss brodie said...

grazie a tutti per i saggi consigli. miss brodie ha già identificato il luogo in cui ritirarsi, è minuscolo ma vicino a una grande città che non è una metropoli ma ha tutti i comfort, soprattutto tre belle librerie (di cui due indipendenti). per ora purtroppo non può lasciare la metropoli padanoabsburgica, ma chissà, a volte il destino...

 

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