la vera faccia della società italiana [RIVISTO E AUMENTATO]
"Che cosa pensa della pubblicità dei due gay che si toccano le parti intime ?"
- Non mi piace per niente, neppure darla in pasto ai bambini.
Geltrude Persiani, 57 anni, impiegata, Roma.
- Disgustosa: l'esposizione dell'intimità mi fa davvero schifo.
Gianfranco Meregalli, 59 anni, impiegato, Milano.
Invece l'esibizione di tette e culi di tutte le varie vallette e veline e tutto il resto è molto educativa e per niente disgustosa, anzi.
E chi ha stabilito che i due uomini della campagna pubblicitaria siano gay ? Già porre la questione nei termini non neutri di "due gay che si toccano le parti intime" tradisce l'ideologia perversa e pervertita che permea la mentalità del giornalista a caccia di novità. Miss Brodie ricorda le interviste fatte un pajo di anni fa dall'Arcigay di Milano in cui si chiedeva alla gente per strada che cosa pensavano di una figlia e t e r o sessuale. E tutti i padri e le madri schifati e orripilati alla sola idea. A dimostrazione di come le parole sono veicoli delle idee che qualcun altro impianta nelle teste piene di segatura di questo popolo di video- e messadrogati.
4 Comments:
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ho trovato oscene quelle immagini. che comunque vivendo a milano non ho ancora avuto occasione di vedere "dal vivo". dove sono i muri delle principali città italiane tappezzate dall'ultima campagna-chic (altro che choc!) del figlio del primo fotoreporter del corriere della sera?
le ho trovate oscene perché arrivano quando non sappiamo più che farcene di immagini del genere - quindi fuori tempo e fuori luogo. mettigli in braccio un neonato al posto del cagnolino. falli sedere accanto a mamma e papà sul divano. a guardare la tele, in ciabatte (v. 20 centimetri). le ho trovate oscene perché per nulla "oscene" una mano sul pacco - che fa tutto meno che palpare - mentre i due ridono come imbecilli e una posa quasi rocambolesca da femme fatale andata a male non mi commuovono minimamente. fanno appello ai cliscié degli eteroni dei preti dei padri di famiglia e delle casalinghe. le ho trovate oscene appunto perché troppo seducenti, troppo facili. le ho trovate oscene perché impongono ancora una volta un modello, uno stereotipo: il gay bello, il gay elegante, il gay felice, il gay in coppia. non liberano da niente. fanno solo un po' di scena. e perché non pubblicizzano un auto o un frigorifero? o un cibo per cani o le merendine per la prima colazione o un detersivo? o un amaro un whisky che cazzo ne so o la raccolta dei fondi per i senza tetto di new orleans? no. stracci da mettersi addosso. scarpe con la punta. il massimo dell'irriverenza sociale.
peccato che ormai ci pensano gli etero a portare avanti queste battaglie agghindati come delle pazze dalle loro fanciulle.
ah, dimenticavo - il senso della misura NOI non lo abbiamo perso... va per i venti centimetri!
Da me non mancano le affissioni chic-choc. E proprio l'essere finiti in una patinata pubblicità dimostra un passetto verso la normalità della banalità. Le pubblicità intelligenti non fanno vendere molto, si sa. Il raggiungimento della felicità ci sarà dato quando finiremo in uno spot del Mulino Bianco: dove c'è un finocchio c'è casa.
miss brodie confessa di non capire le ragioni di tanto sdegno: la pubblicità in questione era veramente di scarso spessore. il suo unico scopo era di farsi notare non di scioccare, e c'è riuscita.
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