insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Friday, January 21, 2011

La miseria morale

Diciotto anni fa, da poco sbarcata in Italia, la Miss venne investita, letteralmente e non solo metaforicamente, dalla forza delle parole della sua collega di tedesco, la splendida Gudrun, un donnone giunonico che con voce wagneriana riassumeva in due parole il carattere degli italiani: "Che cosssa è l'Italia se non la missseria morrrrale della Chiesa ? Gli italiani fogliono crrredere, non fogliono sapere".

Oggi più che mai quelle parole risuonano come un tamburo nella testa della Brodie, che è costretta a riflettere con amarezza sul fatto che tutto quanto sta succedendo, le notizie che volano da un giornale all'altro, sulla bocca di chi sostiene il governo e che corre a difendere o a giustificare le azioni del Presidente del Consiglio, come sulla bocca di chi invece pensa che questa sarà la volta buona per farlo cadere e per liberarsene una volta per tutte, non porterà comunque a nessun cambiamento. Non succederà nulla, perché il gattopardismo è sintomatico e sistematico e connaturato allo spirito degli italiani.

Le risuonano profetiche nella testa tutte le volte che, in classe, mentre cerca di coordinare e ricondurre nell'alveo della ragionevolezza i dibattiti da lei organizzati, assiste alla loro trasformazione in risse da bar dove si scontrano non idee sorrette da giudizi e sostenute da fatti ma opinioni del tutto opinabili che cercano la loro forza nell'altezza delle urla di chi grida più forte.

La miseria morale Miss Brodie la trova anche e soprattutto non tanto tra le gerarchie ecclesiastiche - che fanno solo il loro lavoro tacendo, visto che se parlassero metterebbero a repentaglio la gallina dalle uova d'oro che tanti vantaggi porta in termini di esenzioni ICI, finanziamenti diretti e indiretti alle scuole cattoliche, sovvenzioni alle parrocchie, risalto del ruolo pubblico non delle religioni ma dell'istituzione Chiesa fondata da Gesù Cristo e superiore proprio per tale motivo a qualsiasi altra istituzione umana - ma tra tutti quei cattolici o sedicenti tali che hanno sulla bocca questa parola, i "valori", valori che sono di volta in volta "supremi", o "non negoziabili" o "irrinunciabili" e sempre e comunque quantificabili: oggi siamo all'ottopermille ma era cominciato con un settepermille (l'avevate dimenticato ? la Miss mai) e un domani chissà, potrebbe diventare il nove, o perché no, anche il dieci...

La miseria morale è anche quella di chi è contro questo governo e che tuttavia non saprebbe denunciare la stessa miseria se allignasse tra le proprie fila, sempre pronto a indicare l'avversario ma mai a fare pulizia in casa propria.

La miseria morale è quella in cui loro malgrado si trovano tutti quegli italiani che vorrebbero finalmente essere, agire e farsi considerare né popolo, né plebe né utenti ma solo e sempre cittadini e cittadine, e che vorrebbero poter scegliere un'alternativa, perché vogliono sapere e non vogliono credere e invece non possono, perché, come nella fattoria orwelliana, guardando ora da un lato, ora dall'altro, scorgono gli stessi gesti e vedono le stesse facce: umane tra i maiali e porcine tra gli uomini.

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3 Comments:

At March 16, 2011 8:19 pm, Anonymous Anonymous said...

La sua contro-retorica è notevole, il concetto di “cittadino” è un concetto splendido, perché è un concetto VUOTO. Ci si può mettere dentro qualsiasi cosa, ma il bello sa qual’è? È che ormai non c’è quasi più niente da metterci dentro perché il lavoro è sempre più precario quando c’è, la politica è sempre più privata, il voto è sempre meno determinante, le tasse sempre più alte in cambio di servizi sempre più scadenti in media nazionale ma con crescenti disparità tra le regioni, mentre la religione è sempre più un gingillo funzionale ad altro.

Lei inzeppi pure il suo concetto di cittadinanza, ma c’è il rischio che lo farà con altri elementi ormai impalpabili. Ah certo, poi c’è l’elemento salvavita: il Mito dell’individuo, della scelta responsabile e del merito. C’è ancora chi crede che sia realtà e non una ideologia funzionale alla disgregante un tessuto sociale formato nei decenni passati con molta difficoltà.

Enyoj!!

 
At April 04, 2011 10:12 am, Blogger miss brodie said...

La Miss non sa esattamente se la sua sia contro-retorica, però il concetto di cittadinanza che ha in mente non è vuoto. Forse avrebbe dovuto riempirlo di contenuto tramite esempi: la cittadinanza in Svizzera è una cosa seria, e coì pure in Scandinavia. Certo anche in quei paesi le cose stanno cambiando e non sempre in senso positivo, ma un modello c'è e si può imitarlo.

 
At June 24, 2011 4:26 pm, Anonymous Anonymous said...

Interessanti i contenuti, ma problematica la forma. Lodevole la sua confidenza con una ipotassi ciceroniana...che tuttavia è un grave handicap alla veicolazione dei suoi pur interessanti pensieri. It's a pity!
Sia più modesto, non voglia fare il primo della classe a tutti i costi, conceda a noi poveri sempliciotti qualche coordinata, qualche punto, qua e là. I suoi periodi sono apneici...You should be more popular! Ma forse è peculiarità del suo essere maestrina. Gosh.
Nothing worth knowing can be taught. Perchè "insegnaci" ad amare la nostra pazzia?...sarebbe opportuno sfumare questo verbo verso un significato...diverso.
Confidentially, faithfully...
the blondest of your pupils

 

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