i diritti del concepito
In Italia, il paese delle centomila leggi, sono oggi in vigore due leggi in palese contraddizione tra loro, la 194/1974 e la 40/2004. In una si stabilisce che è legittimo sopprimere il feto fino a 12 settimane nell'altra si garantisce la tutela del concepito in quanto nascituro a partire dalla forma embrionale e anzi dall'ootide cioè, se la Brodie non ha capito male, da quando l'embrione è allo stato di cellula non ancora differenziata (seme e uovo ma senza meiosi: le biologhe che leggono correggano se necessario).
La Brodie è a favore della vita, per principio e per pratica, anche se qualche volta si contraddice come quando si trova a ammazzare mosche e zanzare o quando si trova a desiderare la morte improvvisa e subitanea di qualche personaggio per lei odioso. Tuttavia non è biologicamente donna e non sa come si comporterebbe se dovesse trovarsi incinta e non desiderosa di portare avanti la gestazione e nemmeno vogliosa di provare le doglie e partorire.
Si tratta, è chiaro, della vita di due "esseri" e Miss Brodie non ha nessuna difficoltà a dire che dovrà essere la donna, e solo lei, a decidere, come meglio crede, che cosa fare in questa circostanza per il suo benessere. Secondo questo punto di vista il benessere dell'altro essere, il feto e persona in potenza - se nascerà e se nascerà vivo - passa in secondo piano. Può sembrare crudele o ingiusto che si debba decidere ma resta il fatto che una donna non dovrebbe trovarsi nella condizione di essere obbligata a figliare. E forse nemmeno una vacca, ma sul diritto degli animali la Brodie non è sufficientemente aggiornata e vi ritornerà dopo che si sarà informata.
E invece che cosa sta succedendo ? La 194 è costantemente messa in discussione, o meglio si mette in discussione il principio che debba essere la donna a decidere, e solo lei. A un dibattito sul diritto alla vita, una convention di due giorni a Firenze per celebrare i trenta anni dei centri di ajuto alla vita fondati da un certo Carlo Casini (ex procuratore della repubblica di notoria ferocia rispetto a certi crimini di natura "morale") la Miss è rimasta male nel notare che tutti quelli che prendevano la parola erano uomini. Tutti, tranne l'ultima che era invece una donna invitata a portare un punto di vista diverso e che gliene ha contate quattro.
Finché le donne non faranno sentire la propria voce non cambierà proprio niente. O forse le donne non hanno più un loro punto di vista da far sentire ? Dopo gli atei devoti dovremo fare i conti con le donne maschiliste ?
4 Comments:
speriamo di no.
le donne ce l'hanno eccome il loro punto di vista ma come vedi sono (siamo) relegate ancora ad un ruolo di secondo piano. tutto ciò è molto triste.
la miss insegna alle sue studente a non farsi relegare da nessuna parte e anzi a dare un calcio in culo e uno in bocca a chi cerca di farlo. Il compito delle persone è di tenere viva la luce che splende in loro e con essa di provocare la gioja.
e la miss ci è riuscita benissimo!
forse la luce che intende la miss, in me brilla più che mai,e brilla insieme a un bimbo (anzi,io spero una splendida bimba)che fa sentire sempre di più la sua presenza.
la studenta
"Se per salvare la Terra, che è madre, servono scelte ed energie femminili, chissà che non convenga piuttosto dare fiducia a qualche uomo-femmina, sicuramente più simile all'anima delle donne di quanto vi assomiglino le donne di potere..."
da La Stampa del 7/12 prima pagina
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