l'ordinaria amministrazione della teologia
Ma la Miss non essendo cristiana nulla ha da dire a riguardo delle arzigogolature delle opinioni teologiche cattoliche o di qualsiasi chiesa, che essendo appunto basate sull'intima convinzione e sull'abbandonarsi a un credo (è il significato di "fede", bella) concernono esclusivamente chi decide di aderirirvi, proprio come i regolamenti dei club privati che impediscono l'accesso o l'associazione alle donne (o umani di sesso femminile se preferite) non sono (o non dovrebbero esserlo) di competenza né dello Stato né delle femministe - se non da un punto di vista antropologico, filosofico o meglio sociologico.
Entrambe le situazioni rientrano invece nell'ambito dell'onesta discussione di qualsiasi cittadino laddove l'una o l'altra organizzazione, la chiesa o il club, che in entrambi i casi sono libere associazioni di persone, iniziano a esigere contributi statali o a voler prevaricare sugli altri per quel che riguarda che cosa è giusto o sbagliato in senso lato o addirittura assoluto.
E' questo il punto su cui la Miss intende pontificare (con venia del Pastore Tedesco). Per caso, un pajo di settimane fa la miss è venuta in possesso di Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana (sovvenzionato con i bei soldini dell'otto per mille ricavati dalle tasche di molti cittadini inconsapevoli ignari e magari anche non consenzienti ma sicuramente beoti: ma qui gli anticlericali non possono accampare lo stato di grazia in quanto tutta la stampa italiana è sovvenzionata alla faccia vostra e della miss). Cotesti ceffi della CEI (la miss era in vena di allitterare) hanno deciso di prendere di petto la questione della scristianizzazione desacralizzazione secolarizzazione e generale laicismo pervadente la società nella forma che loro identificano come maggiormente in pericolo e più subdolamente minacciata: il matrimonio, o come lo definiscono loro "il sacro vincolo", uno dei sette sacramenti istituiti dal "divino pastore".
Alla domenica il supplemento di Avvenire è dedicato a "NOI, Genitori e Figli" e nel numero del 27 novembre 2005 tra immagini idilliache di famiglie mulinobianchesche con bambini felici e babbi adoranti e mamme perfette come l'ultima modella di Vogue, Miss Brodie ha scoperto che:
- "gli uomini e le donne se la cavavano anche prima dell'avvento dell'educazione sessuale, e forse meglio." [pag. 15] Ma se per questo anche prima dell'avvento della televisione e di molte altre cose.
- con i patti civili le coppie sono in bilico perché "la società incoraggia una coppia precaria, una coppia che non si basa su un impegno solido." [pag.18] Oh bella, ma è appunto per questo che le coppie di omosessuali chiedono di poter accedere NON al sacramento della chiesa cattolica, che è cosa che deve riguardare solo i cattolici che liberamente vi aderiscono come associazione, ma all'istituto civile del matrimonio che ancora oggi discrimina tra un cittadino e l'altro.
e infatti ecco pronto il modo di rispondere: "il matrimonio civile è esso stesso molto fragile". [ibidem] Invece quello religioso dura di più ? Non si direbbe a leggere gli annuarij delle sentenze del Tribunale della Sacra Rota Romana.
- "mi sembra che il senso del matrimonio abbia una dimensione religiosa".[pag. 19] Le può sembrare finché vuole ma il codice civile non ne fa menzione, nemmeno in una postilla.
-"il PACS è anche una fuga dagli interrogativi esistenziali posti dal matrimonio".[ibidem] Gli interrogativi esistenziali del matrimonio ?
- "un duo - evito la parola coppia - omosessuale". [pag. 20] Un uomo e una donna che stanno insieme sono una coppia, due uomini o due donne invece esprimono un talento musicale. Di questo la Miss non era avvertita ma d'ora in poi starà bene attenta quando leggerà le pubblicità per i concerti. E guarda quanti omosessuali nelle opere scritte da Mozart, Beethoven, Schumann: chi l'avrebbe mai detto che fossero così avanti nei tempi ?
Voi lo sapevate che i "conviventi godono già oggi di una consistente serie di tutele" [pag. 24]? La miss no. E se anche così fosse ci sarebbe solo da rallegrarsene non da additare il fatto come per dire, "che cosa volte ancora, esagerati, smettetela di chiedere quei diritti di cui già godono anche altri cittadini e accontetatevi delle vostre tutele che è già tanto !". Bella roba !
E neanche sapeva dell'esistenza di fantomatici "contratti di convivenza" [pag. 24] (il virgolettato è nell'originale, a dimostrazione che non dell'esistente si parla ma del probabile o preconizzato).
In un'altra pagina si intervista un sociologo, F Belletti che dirige un non meglio specificato Centro Internazionale di studi sulla famiglia senza menzionarne l'indirizzo ideologico (qualsiasi centro studi, soprattutto in Italia, se non è emanazione di un dipartimento universitario o comunque di ambito accademico, ha un ben preciso orientamento ideologico e anzi è fondato proprio per difenderlo e propagarlo) dice che "non avrebbe senso preoccuparsi di trovare nuovi istituti : non interessano, la gente non li utilizzerebbe o addirittura, anche se ci fossero, non potrebbero accedervi". [pag. 21] che è quanto di più becero, ipocrita e qualunquista possa dirsi rispetto a una richiesta di diritti che non si condivide.
Viene poi evocato - è proprio il caso di dirlo - "il rischio della scomparsa della nazione italiana" "prospettiva che comporta una perdita secca in termini di civiltà"[pag. 26]. Ma sono molte le nazioni per non dire di interi popoli che sono scomparsi nel corso della storia, e la miss non parla di eventi lontani: vicini nel tempo o nello spazio basterbbe citare i romani e i galli come gli etruschi e il sabini o i volscii e i sanniti. Nessun popolo ha l'eternità garantita. E che dire degli ebrei ferraresi in via di estinzione ? O del mondo yiddish travolto dalla barbarie nazista poco più di mezzo secolo fa ? Che poi a pensarci bene i romani di un tempo sono alcuni degli italiani di oggi. La stessa cosa non può dirsi degli ebrei, che non sono diventati altri popoli o nazioni ma cenere e fumo per i camini dei forni crematorij.
Nello stesso articolo si parla di uomini quali portatori della cultura e nella pagina a fronte di donne che "quand'anche decidessero di essere straordinariamente prolifiche" sarebbe comunque troppo tardi per risalire la china del declino demografico. Sono chiari gli assunti di un simile discorso: la cultura la fanno gli uomini, le responsabili del presente sfacelo sono le donne che sole potrebbero decidere, e avrebbero deciso, di fare o non fare figli.
Nella stessa pagina, 27, la miss legge di "lobby gay" che "hanno cercato di usare quella formulazione come un grimaldello per aprirsi l'accesso alla famiglia anagrafica". La formulazione cui si riferisce è "l'espressione "vincoli affettivi", che originariamente riguardava solo i domestici, col passare degli anni è diventata invece un possibile "cavallo di Troia" per dare lo statuto di "famiglia anagrafica" alle convivenze more uxorio o alle unioni omosessuali." Da qui si capisce come, perversamente, per la chiesa cattolica e per il mondo cattolico il concetto di famiglia viene percepito come un privilegio, qualcosa che, se gli altri vi accedessero, verrebbe diminuito o inficiato per gli altri detentori, qualcosa dunque che va gelosamente protetto custodito e tenuto lontano dalle grinfie di chi vorrebbe, non già portarglielo via, ma solo poterne beneficiare.
E proprio questo fa capire alla miss e a tutte le altre persone ragionevoli che non la difesa della famiglia sta a cuore di queste canaglie sedicenti difensori del bene comune quanto la difesa di alcuni benefici che la supremazia del discorso patriarcale ha nel tempo e nella storia conferito all'istituto del "matrimonio," che non è in nessun senso nulla di "naturale" se non il mezzo, umano e non antropologico, tramite cui le società giuridicamente organizzate tutelano l'unione di due "patrimonij", come anche la sua etimologia dimostra.
Ma insomma, se il matrimonio è così bello e fantastico e la base della società e tutto il resto del peana che gli innalzate perché volete escluderne certe categorie di cittadini e cittadine ? Perché siete perversi e ipocriti e in malafede, ecco perché.
Proprio per questo dal senso di premura e di inquietudine che traspare da tutti gli articoli del miserabile giornaletto allegato al patetico quotidiano cattolico si desume come la chiesa e il mondo cattolico tutto viva con disperazione e paura l'idea che gli affetti possano essere organizzati socialmente in un modo che non permette più la subordinazione delle donne agli uomini dei figli ai padri ma sulla base dei "vincoli affettivi" indipendentemente da chi li esprime. E' tutta la loro idea balorda di famiglia paolina che va alla malora se si permette allo stato di tutelare i cittadini che vivono i loro affetti nel modo che gli è consono. Ma questo la chiesa fondata da quello stesso Paolo, paranoide, represso, ossessionato dall'idea del sesso come peccato, non potrà mai ammetterlo né a se stessa né al mondo, pena la sua decadenza in quanto AUTORITA' ché questo è il significato del suo perpetuarsi e del suo perpetrare crimini ai danni dell'umanità già sofferente.
Così si spiega anche la virulenza con cui combatte l'idea stessa di un'omosessualità visibile e felice con se stessa tipica dei soggetti egosintonici mentre allo stesso tempo ha parole di "comprensione" e di "tolleranza" per chi "commette atti omosessuali". Due uomini che si baciano e che annunciano al mondo intero che sono disposti a vivere l'uno per l'altro dànno infinitamente più scandalo di un prete che si incula in qualche angolo bujo della sacrestia i fanciulli e le ragazzine a lui affidati, consenzienti o no, e con l'ulteriore sberleffo di chi gli dice che sta loro facendo del bene. Secondo l'ottica perversa di qualsiasi ente autoritario i primi due sono irrecuperabili e "persi", mentre il secondo è infinitamente ricattabile e dunque "redimibile". E' la stessa logica che sottende a quella dell'amorevole pastore così premuroso nei confronti delle sue pecorelle: quella stessa premura non gli impedirà di sgozzare gli agnelli belanti quando sarà venuto il loro momento.
10 Comments:
hai dannatamente ragione.
Se il matrimonio è così bello e santo (e fonte di stabilità) perché una fetta di popolazione che anela ad accedervi deve esserne esclusa?
Per di più con la motivazione che è "intrinsecamente disordinata" e forma legami "instabili".
capolavoro di ipocrisia
Proprio loro parlano di "lobby"... A me capita spesso di leggere l'Avvenire e ne traggo fastidiose somatizzazioni ulcerose.
Meriterebbero davvero una dimensione ultraterrena con apposita divinità - proprio come la professano - alla quale rendere conto della loro malafede perversa.
Ormai ho capito: l'abito bianco che ho nell'armadio lo gusteranno le tarme.
Confetti a tutti da verdediculo
Ma le formiche che mi invadono lo schermo dell'impostato originale?
miss brodie sa che è successo qualcosa a questa missiva originariamente leggibile e pensa anche di sapere quale sia la causa che ha reso il testo una serie illeggibile di formichine, tuttavia visto che la missiva originaria è rimasta in vitavirtuale per poco più di mezz'ora è stupita che cotesti tre commentatori abbiano letto e commento il quel breve lasso di tempo. O forse hanno trovato il modo di leggere il testo in qualche altra maniera ?
Fate sapere alla miss come deve operare...[maledetti gremlins internettiani]
contrordine gentili lettrici ! la brodie spericolta sperimentatrice informatica ancora una volta è riuscita a fare tutto da sola (pacche virtuali autodate sulla spalla di autocompiacimento, pat, pat pat !)
Buona lettura !
comunque io l'ho letto dopo in versione umana da Mostra post originale dei commenti
Sì, però adesso è in corpo più grosso :)
(Comunque, per leggerla prima bastava copiare tutto su un file word e aumentare il corpo. Suggerimento di Endimione, eh)
copio e incollo da San Busi, riletto recentemente da qualche parte:
..."Ogni volta che si affaccia un prete a un balcone o a un pulpito per portare pace e bene a tutti - lesbogay esclusi - si dovrebbe semplicemente abbatterlo con un colpo di fucile per carità cristiana, pum e via, abbattere in lui il bambino incancrenito che è diventato, il bambino violentato in seminario e violentatore di tutti gli altri bambini, abbattere quel clergy del malaugurio per la loro pace, il loro bene, la loro salvezza terrena e quindi eterna [...] E poi cominciare a sparare a raffica sulla folla sottostante di dementi e piangenti in preghiera in questa valle di pagherò, intanto consumo..."
detto questo ho la (vana?) speranza e sensazione che questa massiccia invasione clericale nei fatti di stato cominci a stare sul cazzo un po a tutti e dunque diventi di per se controproducente per il clero, almeno quanto per il mio stomaco, che mi rimanda in circolo pranzo cena e merendine a ogni visione porporata sui tiggì
(oggi la verifica parole per accedere ai commenti dice: VIGPP, mi piace!)
Io la vana speranza di SS (bella citazione) non ce l'ho, perchè se vedo raddoppiare il malcontento per le ingerenze clericali, vedo anche decuplicare il fanatismo e l'estremismo con cui le masse di automi depersonalizzati seguono i preti e pendono dalle loro labbra.
Sulle orme dell'ultimo commento di Totentanz, mi viene da dire che questo nuovo attivismo vaticano, lungi dal fornire un contributo al dibattito civile (ma dove?!) e anzi già dannosissimo di per sé, ha anche, tra le tante implicazioni malefiche, quella di creare una nuova, profonda spaccatura tra gli italiani, come pare antropologicemente inevitabile: sempre divisi tra guelfi e ghibellini, bianchi e neri, partigiani e repubblichini, comunisti e democristiani ecc., adesso abbiamo solo un motivo in più per perpetrare l'inesausta guerra civile. E poi parlano di pace!: la colomba vaticana, come scrissi una volta, nasconde una iena (anzi, una jena).
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