insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Friday, January 13, 2006

vitareale 3

Questo Natale, per la prima volta dopo molti anni, la Miss lo ha passato relativamente da sola. A parte la visita di prassi al vecchio padre, non è stata a casa di nessuno. Ha invitato le altre sorelle Brodie per una cena il 24 sera tardi, senza pianificazione alcuna che, come ogni cosa improvvisata è riuscita assai.
La Brodie è riandata col pensiero a esattamente 20 anni fa, quando, studenta povera in canna con una borsa di studio nel più prestigioso collegio di una delle due prestigiose università inglesi si è ritrovata sola da sola a Natale per la prima volta.
Faceva molto freddo e nella Dining Hall (ché non era proprio un refettorio, insomma) del suo collegio c'erano solo gli studenti più sfigati o più lontani dai paesi d'origine: Miss Brodie ricorda una coppia dell'Isola Maurizio, una ragazza sudafricana di Durban, un ragazzo siriano. La Brodie era molto diversa da come è ora, fisicamente e di testa anche: era magrissima (chi lo direbbe mai oggi ?) anzi denutrita (la chiamavano Auschwitz a scuola), sfoggiava ancora una folta chioma di capelli mossi e ribelli (persi tutti nel giro di 3 anni universitarij), vestiva malissimo e era molto, molto povera. Era andata via di casa, la borsa del college era ai livelli di sopravvivenza. Era vero che l'unico vizio che aveva (mantenuto religiosamente a tutt'oggi) era comprare libri e andare al cinema. Per i libri di testo il college le passava 60 sterline di allora all'anno - con quei soldi si è fatta il primo nucleo (il più cheap ma anche quello che le è più caro sentimentalmente: tutti paperback della Penguin) della sua biblioteca, perché di libri di testo non ne ha mai comprati, usava quelli delle ricchissime biblioteche (collegiale, dipartimentale, universitaria, comunale, nell'ordine di disperazione). A Cambridge l'unico cinema d'essai era di proprietà dell'università e il biglietto costava pochissimo, £1.50 per gli spettacoli del pomeriggio. In quelle matinée cantabrigensi Miss Brodie si è fatta tutta la sua cultura cinematografica: andava tutti i giorni, alla domenica vedeva il double bill, due film alla volta al costo di un solo biglietto.
E' a Cambridge che la Brodie ha capito che, per quanti tentativi facesse non avrebbe mai avuto amici ma solo conoscenze, e ha oscuramente avvertito anche senza averne consapevolezza che la colpa era sua non degli altri. Certo, ha conosciuto molte persone e negli anni ha coltivato amicizie e relazioni durate anche molti anni, ma Miss Brodie resta del parere che le amicizie - sarà per colpa sua, sarà perché è imbelle e inetta - si riducono spesso, come ogni relazione, a un'operazione contabile. Ogni azione all'interno della relazione semmbra avere un corrispettivo recondito per il quale verrà avanzata prima o poi richiesta di saldo, anche in modo non esplicito. E' il cosiddetto dare spago, e la miss non è molto brava in questa operazione. Lo dice senza nessuna albagia, nessuna rivendicazione di superiorità: è un gioco che ha giocato a suo tempo anche lei, non molto bene, lo ammette, ma ci ha provato.
Per Proust l'amicizia non era che un espediente sociale, come la tappezzeria e la distribuzione dei bidoni per i rifiuti, priva di qualsiasi significato spirituale. Essa sopravvive come cemento delle relazioni sociali, la base di tutte le altre relazioni. Di due che si lasciano si dice spesso: lovers no more, just friends. Anche il marito della Brodie, dopo averla scaricata poco prima di portarla all'altare pacsiano, pretendeva, dopo, di restare amica con lei come se non fosse successo niente di niente.
Tutti dicono, parlando di altri: il mio amico Tizio, o la mia amica, la Sempronia: e si guardano bene dall'analizzare la natura stessa delle loro relazioni con l'uno e con l'altra e la reciprocità del legame, perché farlo significherebbe minare le basi stesse della società umana.
Dunque, a tutte, l'augurio di "salde amicizie e affetti sicuri".

9 Comments:

At January 13, 2006 9:21 am, Anonymous Anonymous said...

Assolutamente OT, ma ieri in libreria ho finalmente recuperato la signorina Spark da Lei tanto decantata. La attaccherò appena finisco la mia dose semestrale di Capote.
(le sento, le sento: sono le urla di orrore della Brodie per il parallelo appena compiuto)

A.30mo

 
At January 13, 2006 12:45 pm, Anonymous Anonymous said...

"I knew nothing about film when I came to Cambridge. The Arts Cinema is where I
discovered world cinema," said Sir Ian McKellern...

quanti film ci ho visto anch'io! inclusa l'anteprima mondiale di Maurice. stavamo dalla bicknell io e il bibliotecario. ma quella sera ci andai da solo al cinema ché d. era all'ospedale. dopo aver cercato invano una qualche occupazione al job centre - non mi vollero nemmeno come donna delle pulizie per gli uffici di una ditta perché cercavano proprio una "donna" hai capito, biologica, altro che pari opportunità! - bhè, d. trovò lavoro come cavia nei laboratori dell'ospedale per conto di un qualche dipartimento. testavano i tassi di assimilazione del cibo. quindi oltre ai soldi ti davano pure da mangiare. e inoltre dovevi stare sveglio a guardare dei film, ok: "voglia di tenerezza" e "shining". perché la prova consisteva nel verificare come si assimilano i cibi in funzione degli stati d'animo... ci mancava solo che gli facevano una pera, e poi era a posto.

anche noi eravamo soli e poveri in canna. quell'anno diventammo vegetariani perché la carne costava un occhio e dopo aver provato il sugo alla bolognese di salesbury's la scelta fu obbligata. voglio dire era molto più buona la ratatouille in scatola! e così cheap. quell'estate a quattordici anni lessi "memorie dal sottosuolo" e le avventure di rascolnikov seduto su una panchina di holland park - quando ancora non avevamo "traslocato" - nottetempo - da sally. che quando la chiamasti cercando di noi: "you're brothers left. and they left me in the shit". che bella lei! e ricordo passeggiate nei backs e il caius college (quello di "momenti di gloria"!). e c'erano gli smiths e filo ad aspettarci a londra che dalle cucine del trinity ora faceva la baby sitter e ci portò una sera al golden lion's pub a earl's court. "tutta carne sprecata" disse e "guardate nei jeans del barista: non ha le mutande..." our love is like, is like forbidden fruit but we take each bite with pride not shame.

c'era così tanta teoria e così poca pratica. come è stato anche dopo. ma ci abbiamo fatto il callo. warm summer
days indoors writing frightening verse to a buck-toothed girl in Luxembourg...

che cosa è successo dopo? dove sono andati a finire tutti gli amici che avrei tanto voluto avere e non ci sono mai stati?

(scusa lo sfogo - ma la tua missiva mi ha rimestata tutta dentro. e or son mesta. e desta! ;)

 
At January 14, 2006 10:22 am, Blogger miss brodie said...

ma no, A.30mo ! Truman è favoloso (Altre voci, altre stanze, A sangue freddo, Colazione da Tiffany, Musica per camaleonti): come giornalista è ottimo !!! E poi, si ama a 20 quello che si detesterà a 30 e che si troverà insopportabile a 40, e viceversa.

@ s. ma guarda un po', allora qualcos'altro accomuna la McKellen alla Brodie, oltre alla culaggine !

 
At January 15, 2006 10:32 am, Anonymous Anonymous said...

Buongiorno professoressa! è possibile in qualche modo trovare il suo indirizzo di mail su questo blog?

 
At January 15, 2006 10:40 am, Anonymous Anonymous said...

eppure

 
At January 15, 2006 8:28 pm, Blogger Felix said...

Ciao, davvero molto interessante il tuo blog,complimenti..

 
At January 16, 2006 5:23 pm, Blogger ssynth said...

la parola d'ordine oggi è: EEOEAU
Detto questo, me lo ricordo nella recherche che più volte c'erano parole di disprezzo nei confronti dell'amicizia.
Tuttavia e nonostante le consuete tranvate, ho sempre avuto un rapporto molto intenso con gli amici, peraltro un poco morboso e possessivo, era un rapporto (lo è ancora?) che favorivo a quelli amorosi, in effetti se avevo amici (o un amico) evitavo e non cercavo amanti e li subordinavo al mio rapporto di amicizia.
Chissà, forse perchè ho avuto un amico del cuore fin da bambino e l' ho cercato poi in tutte le mie amicizie a venire, boh mi viene in mente quel mattone di film con la redgrave e la jane fonda (julia) un rapporto del genere ecco, mi manca adesso che sono adulto ( e fidanzato e senza amici e fuori di patria).
la Muriel Spark e favolosa (specie memento mori)
Capote non lo reggo granchè apparte i racconti newyorkesi i ritratti e quelli superbrevi.

 
At January 17, 2006 1:42 pm, Blogger miss brodie said...

@SS: come va a B ? l'amicizia non è così denigrabile come potrebbe apparire da questa missiva, ma è sicuramente più complessa dei buoni sentimenti che si scatenano quando se ne parla. la recherche è un lavoro di scandagliamento nelle anse profonde dei sentimenti e soprattutto degli alibi che dietro di essi si celano. l'amicizia alla Julia (meraviglioso film) è sempre tragica e dolorosa perché o si trasforma in amore o si trasforma in perdita, a meno che non la si voglia cristallizzare in una memoria sterile e vuota e infantile del buon tempo che fu. dalla tua storia MissB deduce che per te ss, l'amicizia è stata anche un surrogato di un altro sentimento. non è un errore, non c'è niente di cui pentirsi, basta averne consapevolezza.
@vertesprit: eppure ? eppure l'amicizia che c'è stata con la miss era vera e sincera, ma mai pura, sempre intorbidita da quel non detto che poi l'ha avvelenata. oppure ?
l'indirizzo cibernautico della miss è: cestpasmonstyle@hotmail.com

 
At January 20, 2006 4:48 pm, Blogger miss brodie said...

la miss dimenticava: il film di cui si fa menzione è "Julia" di Fred Zinneman.

 

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