insegnaci ad amare la nostra pazzia

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Tuesday, May 16, 2006

kaddish per jennifer e il suo bambino mai nato

Miss Brodie è rimasta molto colpita dall'omicidio di una povera ragazza poco più che ventenne, incinta di 37 settimana e quindi prossima al parto, e non sa spiegarselo. Di solito gli avvenimenti di cronaca non la turbano più di tanto - non che sia insensibile o di ghiaccio - ma essendo una persona molto, forse troppo raziocinante e intellettuale (o dovrebbe dire intellettualistica ?) in genere è colpita più dai comportamenti irrazionali di chi si mette sul piedestallo a dirci come vivere che dai violenti sommovimenti da cui la zoocietà umana è scossa.

Questa volta però l'eco di quanto è successo alle porte di Venezia ha continuato a risuonare ininterrotta per tutto questo tempo. In primo luogo la Brodie non si dà pace che i varij difensori della vita, della famiglia, dei valori morali non si siano fatti sentire. Dopotutto l'omicida era un playboy di campagna regolarmente sposato (la Brodie immagina in chiesa, vista l'area geografica, ma non si può mai dire) e con prole (due), come si confà, statisticamente parlando, alla più parte dei seduttori nostrani. E invece Jennifer era non solo poco più che adolescente, ma anche non sposata e quel che è peggio, non nascondeva a nessuno la propria gravidanza frutto del peccato secondo una certa mentalità. In casa aveva preparato tutto il corredino per il nascituro, compresa la culla. La madre di Jennifer era non solo al corrente ma evidentemente approvava se così si può dire la scelta della figlia (e come non approvarla, se si ama la vita e la si difende coi fatti e non a parole ?).

Del padre di Jennifer Miss Brodie non ha trovato menzione nei dispacci da lei setacciati. Forse non c'è più (è morto o è scappato ? anche questo non deporrebbe a favore di Jennifer). E' spuntato solo uno strano riferimento a certi trascorsi poco chiari della madre e addirittura della nonna, la Miss non ha capito molto bene, ma sarà che certi riferimenti dei gazzettini provinciali sono espressioni in codice comprensibili solo tra compaesani.

Il fatto è che la famiglia è sulla bocca di tutti solo nelle chiacchiere di molti, troppi politicanti religiosi e non, che blaterano a vanvera di sacro, di difesa dei baluardi della civiltà e si dimenticano della carne e del sangue di persone che non sono mera iconostasi di valori totemici come loro vorrebbero farvi credere, ma gente in carne e ossa che soffre e gioisce, che vive, e che muore, a volte per mano di rappresentanti di quegli stessi valori tanto strombazzati.

E poi, tutti questi uomini, panzoni e non, spesso in gonnella, seduti su scranni parlamentari o su cattedre episcopali o comunque prelatizie, sempre pronti a dirci che cosa è il bene e che cosa il male, le donne le vedono o no ? O sono solo le immagini angelicate o le troje dei loro sogni erotici e quindi frutto di una in un senso o nell'altro perversa fantasia ?

E infine il fatto più raccapricciante, capace di rendere un crimine già tremendo ancora più tremendo. La Brodie si intende di diritto inglese e quindi qui può solo ipotizzare come stiano le cose in base alla legge italiana. L'assassino è accusato di semplice omicidio. Hevan, il feto di nove mesi, non conta come essere umano. La legge inglese stabilisce che avrebbe dovuto essere totalmente fuori dal corpo della madre perché si potesse accusare l'indagato di duplice omicidio. In questo caso la legge è veramente crudele. Miss Brodie conosce la ratio per questo, serve a non aggravare la posizione di un assassino inconsapevole della gravidanza della donna che ha ucciso (magari perché è ancora di poche settimane, o perché comunque non si vede, o perché in ogni caso il reo non conosceva la vittima). Ma nel caso specifico il reo confesso era anche l'ingravidatore di Jennifer, e, anzi non solo era consapevole, ma forse proprio l'imminente nascita è stato un ulteriore movente per togliere di mezzo l'imbarazzante testimone delle sue scorribande dongiovannesche. A maggior ragione dovrebbe costituire un'aggravante. Miss Brodie teme solo che, vista l'efferatezza del crimine, e considerato il fatto che è un uomo, sposato e con prole, si vedrà riconosciuta l'infermità o la semi-infermità mentale con i benefici della riduzione di pena. Un'altra vittima sacrificale sull'altare dei valori "sacri", un altro colpevole coi coglioni che la fa franca o quasi.

Che la terra ti sia leggera Jennifer, e anche a te, Hevan, che hai vissuto solo nel cuore e nel ventre di tua madre per tornare all'oscurità da cui venivi.

3 Comments:

At May 16, 2006 6:42 pm, Anonymous Anonymous said...

E la chiesa che cosa c'entra?

Adm. Nelson

 
At May 17, 2006 12:03 am, Blogger aelred said...

ovviamente i difensori della famiglia, cara miss, si sono fatti vivi per difendere la decisione di pubblicare la foto di quel povero bambino.
con l'obiettivo, di bassa lega politica, di brandirla nella battaglia contro la 194

 
At May 17, 2006 2:26 pm, Blogger liseuse said...

Il padre c'era, eccome, non so più dove ne ho letto e anche visto la foto e le dichiarazioni del tipo: Lo aspetto fuori dalla porta, quello. Non credo che la figura della madre un po' così sia del tutto irrilevante, una persona con precedenti (parrebbe, condizionale d'obbligo) per truffa, visto che fa la santona, stregona, posatrice di tarocchi - forse una madre meno presa da cose esoteriche sarebbe stato un bene per la poverina (condizionale sempre d'obbligo). A quanto ho letto, il colpevole sarà accusato soltanto di omicidio semplice e non plurimo, il feto non conta. E se devo dire la mia (devo? No. Dico lo stesso...), perché preoccuparsi della morte del bambino allorquando si è in favore dell'aborto? Nota bene, io sono in favore dell'aborto e sono rimasta assai scossa dal fatto, forse anche perché a pochi chilometri dai luoghi dove sono nata e cresciuta, e per le modalità dell'assassionio (presa a calci sul ventre, eccome lo sapeva e lo voleva, la madre sotterrata ancora viva), eppure mi pongo questo problema. Scusino la prolissità e anche la velocità, anche io ho le mie studente che reclamano!

 

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