Perché il Pride ? E perché Gay ?
Anche quest'anno si svolgerà - il 17 giugno a Torino per chi non lo sapesse - l'ennesima manifestazione per celebrare la bellezza della diversità e l'orgoglio di chi non si nasconde ma annuncia alla luce del sole che non è obbrobrioso per un uomo amare un altro uomo, una donna un'altra donna e così con tutte le combinazioni di cui la natura umana è capace.
Tutti gli anni la Miss si propone di non andare più in piazza a gridare alla gente che non è una degenerata, né un'anormale, e per quanto anomala nel suo orientamente sessuale (ma quanto anomala poi ? se lo chiedete agli antropologi vi diranno che l'unico comportamento anormale è quello di cui nessun essere umano è capace) è una cittadina come tutti gli altri contribuenti e non desidera altro che esercitare gli stessi diritti di tutti gli altri. Non chiede né di essere accettata, né di essere compresa, né di essere compatita: è viva e allegra nella sua non-normalità e ben contenta di esserlo, e non la cambierebbe mai e poi mai con una sedicente "normalità" che è poi sono un fatto di statistica.
E invece anche quest'anno le tocca andare, perché una volta è il Vaticano che non vuole che si faccia a Roma, un'altra è la sindachessa di Milano che chiede una deviazione, ora è il vicesindaco di Torino che vuole togliere il patrocinio a suo tempo concesso dal Comune e che ammette sì il raduno in un'area periferica, ma chiede che sia vietata la manifestazione per le vie del centro città. Un vicesindaco, sia detto per inciso, del centrosinistra, non di Alleanza nazionale.
7 Comments:
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Si manifesta perché è uno dei pochi strumenti che la collettività ha trovato negli ultimi secoli come forma di protesta e per far valere diritti che si ritengono negati. E qui di diritti negati ce ne sono in abbondanza...
ZS
ammiragliessa Nelsoniana: le ragioni per cui si va al Pride la Miss le ha scritte a inizio della missiva. Vada subito a studiare la storia dei movimenti di liberazione (dei neri, delle donne e degli omosessuali) per farsi una cultura e non porre domande im-pertinenti su argomenti evidenti.
Quanto alla Chiesa o alle chiese, che banalità dire che hanno il diritto di dare o non dare assenso a qualsivoglia manifestazione. Ma questo diritto non cade dal cielo, questo diritto glielo dà lo Stato democratico e liberale, come lo dà a qualsiasi privato cittadino e a qualsiasi altra organizzazione, religiosa e non. Ma uno stato veramente democratico e veramente liberale se ne fa un baffo del senso, assenso e consenso della Chiesa o di chiunque altro: se non siete d'accordo con le ragioni di una manifestazione non siete obbligate a andarci, state a casa a guardare la marcia in TV e non rompete i tasconi: nessuno ha chiesto il vostro consenso, senso o assenso, come la CHiesa non lo chiede quando organizza i suoi eventi mediatici e le sue celebrazioni.
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haiu ragione collega anonima....LO SPAZIO IN CUI HAI SCRITTO E'INADEGUATO!!!
Miss Brodie ricorda qui a tutte le sue lettrici che l'etichetta del blog non permette di scrivere nomi di persone di vitareale a meno che non siano personaggi pubblici. Grazie.
Mi dispiace averla offesa Miss.
Adm. Nelson
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