She's been away
Gli ultimi contributi a questo ciberdiario sono stati anomali e parecchio partigiani, per non dire squilibrati. Le lezioni sono finite e miss Brodie, alter ego cibernautico di Avi in vitareale(TM) ha pensato bene di andare in vacanza e di lasciarlo scorrazzare a briglia sciolta per i campi del netmondo. Avi ha creato un po' di scompiglio sulle pagine di "insegnaci ad amare la nostra pazzia" e forse anche nelle menti degli happy few che dedicano alcuni momenti preziosi della loro esistenza alla sua lettura.
Un insegnante ha il dovere - professionale ma anche morale (non etico, si badi bene) - sia di mantenere un certo riserbo sulle proprie opinioni sia di proporre giudizij se non imparziali (chimerica illusione) almeno equilibrati e equidistanti. Gli allievi e nel caso specifico di miss b, le allieve, pongono spesso domande imbarazzanti che a volte investono questioni complesse e/o scabrose o temi delicati. L'esperienza ha portato miss Brodie a cercare di mettersi sempre nei panni di chi si rivolge a lei. Grazie a questa dote miss B gode di una certa popolarità tra le sue allieve e anche, crede, tra i loro genitori.
Il lato negativo di questa abitudine mentale è che mettersi nei panni degli altri inibisce - quanto inconsciamente miss b non saprebbe dire - di esprimere un'opinione non mediata e scevra da qualsiasi considerazione dettata dalla "politica dell'ascolto".
Miss Brodie ha passato la vita a cercare di essere equilibrata, saggia e sensata, a evitare le banalità ma anche i partiti presi, i cliché tanto quanto gli estremismi. Il suo alter ego nella vitareale(TM) non è per niente così, se non quando i/le sue/oi amiche/ci gli chiedono dei consigli o gli espongono i casi tristi e terreni della loro vita: allora ridiventa subito brodiano. Negli ultimi post avete avuto un assaggio di vitareale(TM). Presto tornerà miss Brodie e con lei un maggiore equilibrio e un maggiore distacco, un pizzico di understatement "très british" che fa da leitmotiv ideale a "insegnaci ad amare la nostra pazzia".
5 Comments:
noi che zappiamo la terra, complice anche il sole delle isole, abbiamo qualche difficoltà a cogliere le distinzioni tra morale ed etica. o forse perchè alla filosofia preferiamo il filetto (de poisson)
zappare la terra è un'attività encomiabile e non meno nobile delle elucubrazioni dei filosofi, anzi spesso a esse superiore. Filosofare non è in contrapposizione alla buona tavola e consiste nel sottoporre le proprie e altrui idee a un rigoroso e costante scrutinio: non è poi così difficile, basta prenderne l'abitudine.
saltando tutte le disquisizioni filologiche (e ce ne sarebbero), morale è fare ciò che è giusto fare, etico è fare ciò che si deve fare: secondo miss b ce ne corre tra le due.
Le Chiese (cattolica o comunista non importa) parlano di morale ma in realtà sanno solo essere etiche e sono disposte a sacrificare la giustizia in nome dei loro astratti principij, etici, appunto.
perfetta come una triglia scottata su braci e insaporita d'olio e profumi di macchia.
miss b deduce che l'ultimo commentatore si trova in Dalmazia o comunque sul litorale ex-jugoslavo.
no miss, il mediterraneo è grande e pieno di arcipelaghi.
v.
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