mal di squola
Miss Brodie è stata impegnata nelle due ultime settimane in un rito tanto antico quanto insensato chiamato "scrutinij" dalle gerarchie scolastiche. Nel corso di questa assurda cerimonia gli insegnanti sono tenuti a presentare, sulla base dei voti che hanno assegnato per i compiti in classe durante il quadrimestre precedente, delle valutazioni espresse numericamente che appariranno sulla pagella scolastica dell'allieva.
Da che cosa deriva l'insensatezza di un simile rituale ? Alcuni docenti prendono la cosa molto poco sul serio e danno i loro voti in maniera molto poco rigorosa. Altri, amanti delle procedure burocratiche e di tutto ciò che ha sapore di ufficialità prendono parte al rito con molta serietà considerandolo il momento clou del loro ruolo di "depositarij del sapere" che certifica l'acquisizione di tale sapere, o la mancanza della stessa.
La normativa vigente in Italia prevede che in sede di scrutinio "il docente è chiamato a esprimere una valutazione e non una misurazione" e questo in qualche modo giustificherebbe il pressapochismo e l'ascientificità dell'intero procedimento. Altrettanto patetico per non dire patologico è l'atteggiamento di quegli insegnanti che si presentano con impeccabili tabelle eseguite in powerpoint con la sfilza dei voti delle singole prove e la media aritmetica (che loro chiamano matematica, quasi a invocare il crisma della scientificità) e che poi propinano agli altri componenti il consiglio di classe: 5.3, 6.8, 5.7... chiedendo che siano essi a decidere se dare un cinque o un sette o un sei. Oppure avviene una strana perequazione in base alla quale, per quelle materie in cui è previsto un voto per le prove scritte e uno per le prove orali, si alza un voto da una parte per abbassarlo dall'altro, quando invece lo scopo sarebbe quello di offrire una fotografia quanto più accurata possibile delle competenze acquisite dalle allieve in ciascuna delle due modalità. Un'altra incongruenza che non è sfuggita all'occhio di lince della Miss sono i voti patentemente assurdi per cui lo stesso docente assegna un 8 in latino scritto e un 5 in italiano scritto, o anche - visto agli ultimi scrutinij - 3 in italiano scritto e 9 in italiano orale.
La verità è che gli insegnanti dovrebbero limitarsi a insegnare, anzi, tanta grazia se ne hanno le competenze pedagogiche, la preparazione accurata e scientifica nel proprio campo,la maturità umana, la deontologia professionale e la passione del mestiere, tutte cose che non si apprendono né all'università né altrove, ma sul campo di battaglia e nell'oceano della vita.
La verità è che gli insegnanti non sono stati formati a tale tipo di attività e difettano delle competenze docimologiche e valutative necessarie a esprimere un giudizio serio e professionale e non solo umano e onesto sulle capacità delle proprie allieve.
La verità è che non ci si improvvisa valutatori impalcandosi a giudici nel momento in cui gli insegnanti più perversi assaporano il potere di chi sa di avere il coltello dalla parte del manico. E lo fanno anche molto male, perché è da almeno quarant'anni (ma la Brodie sospetta che in Italia sia da sempre) che la scuola vive il contrasto ineludibile di un ente che dovrebbe formare e al contempo selezionare.
La verità è che in paesi più serij di questo è da lungo tempo assai che le due funzioni sono state scisse e gli insegnanti si limitano a preparare le allieve alle prove cui si sottoporranno per dimostrare l'acquisizione di sapere e competenze, prove costruite e valutate da professionisti indipendenti dalla scuola stessa per dare scientificità e credibilità senza conflitto di interessi a un'attività che dovrebbe essere e rimanere sempre estranea alla scuola in quanto ente che educa e che forma, e che quindi non presume né di valutare né di selezionare.
6 Comments:
nel mondo che vorremmo miss Brodie - insieme alle sue colleghe migliori -spiegherebbe questi semplici ma vitali concetti al ministero della Pubblica istruzione e questo ne terrebbe debito conto
la pecca di questo sistema è che oltre a valutare gli allievi si stabilirebbe con rigore aritmetico e calcolo di percentuali sui superamenti dei test di ammissione se l'insegnante ha fornito gli strumenti per affrontare quelle prove, quindi la fatidica valutazione del docente e delle sue capacità che nessuno vuole. si rassegni miss, non passerà mai. io ho sempre odiato valutare, forse perchè mi rendo conto di quanto parziale posso essere o di come sia facile alterare i risultati anche con una parvenza di docimologia, ma almeno tendo all'eccesso.
hai dimenticato un caso degli scrutini, la compensazione tra le materie: a me avanza mezzo voto, chi ne ha bisogno per aggiustare la media?
vertachis: le tabelle si preparano in excel, in powerpoint si incollano per la presentazione, al limite
oh gosh, e adesso chi lo spiega alla miss la differenza tra excel e powerpoint ? Ah sì, è vero che sbadata, powerpoint lo usano quando fanno le presentazioni ai collegi per essere più "in". Moderne loro, quanto antica la miss. Ma la miss resta sempre contemporanea a se stessa mentre loro sono nate già antiquate...
e cmq vertachis ha ragione: se il ministero facesse un po' di vera alfabetizzazione informatica per i docenti, che ne hanno tanto bisogno, almeno la Miss sì.
Ahuahuahuahau Miss cara, mi cade sull'ABC informatico! ;-))))
abbiamo capito tutti cosa intendeva la miss....ha commesso una "terribile svista informatica"...ma che pochezza volerlo sottolineare da parte di alcuni con tanta malignità!!! il post conteneva concetti molto più profondi e importanti della "svista". Tutti abbiamo bisogno di mezzo punto per aggiustare la media...o no?
Oh beh, la mia era una citazione persoAnale :-))
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