insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Friday, May 26, 2006

Ancora su Muriel

Muriel Spark, che è morta qualche settimane fa, ha esercitato su Miss Brodie un'influenza profonda che ancora le risulta difficile spiegare. Non si limita soltanto al romanzo dell'eponima eroina di cui ha preso in prestito il nome d'arte. Le opere più riuscite di Spark sono miniature ossessive di un microcosmo posto sotto la lente di ingrandimento dell'artista per diventare metafora e paragone di tutto un mondo. Così nell'opera di esordio The Comforters ("I consolatori" con riferimento ai tre personaggi del libro biblico di Giobbe) in cui la comunità cattolica di Londra del dopoguerra viene scrutata a fondo, con le sue magagne e con le sue saving graces. I cattolici inglesi - non si parla qui dei discendenti degli emigrati irlandesi con la loro storia particolare - sono sempre stati un gruppo molto elitario all'interno della cultura britannica, e inglese in particolare. Prima di tutto per l'aura intellettuale che li circondava; alcune tra le migliori menti dell'età vittoriana erano inglesi convertiti al cattolicesimo: Manning, J H Newman, Gerald Manley Hopkins. Nel Novecento, tra i molti che si potrebbero nominare, Graham Greene,Evelyn Waugh e, appunto, Muriel Spark.

Non sfugge alla persona accorta il fatto che tutte queste personalità avevano in comune uno spiccata felicità per la parola, nel vero senso letterario del termine. Chissà, forse la centralità del Verbo Incarnato che contraddistingue il credo cristiano dei cattolici rispetto a quello dei protestanti (per questi la Parola tout court) ha avuto un peso non indifferente nella loro scelta artistica. Oppure il fatto che fossero artisti della letteratura li ha portati a una riflessione filosofica che ha trovato la sua conclusione - per tutti loro sempre molto tormentata e problematica, a volte addirittura di sofferenza, ma mai rinnegata - nell'accoglienza della Chiesa di Roma, capace di dare un senso e un ordine alla vita umana, così come un artista, per essere tale, deve essere in grado di dare un senso e un ordine a una vita informe per non dire inerte, se vuole trasformarla in arte. Per Miss Brodie - che non crede nel supraterreno - la letteratura è proprio quella forma di salvezza che questi scrittori inglesi da lei amati e ammirati hanno trovato nell'approdo alla Chiesa Cattolica.

In Robinson , secondo romanzo sparkiano, il microcosmo messo sotto la lente di ingrandimento è quello di un gruppo di sopravvissuti a un disastro aereo che riproduce su una piccola isola deserta i conflitti della società umana in genere. Non è forse così riuscita come l'autrice avrebbe desiderato e sicuramente il successivo The Bachelors è molto più entusiasmante. Come si evince dal titolo, qui si tratta di celibi e del loro mondo che segue regole idiosincratiche rispetto a quelle meglio conosciute delle persone in coppia. L'analisi delle personalità aprono squarci sulla natura umana in maniera esilarante e con un tocco leggero che fecero dell'autrice un personaggio del mondo letterario, ancora un po' chiuso e elitario, della Londra dei tardi anni Cinquanta e primi Sessanta.

Di questo stesso periodo sono The Prime of Miss Jean Brodie, di cui la Miss ha già parlato e The Girls of Slender Means, ambientato in una microsocietà tutta al femminile come il precedente, all'interno di un club per ragazze di buona famiglia ma povere di mezzi. L'epoca è quella smagliante del secondo dopoguerra quando la Gran Bretagna, pur avendo vinto la guerra ha perso la pace e si trova in ristrettezze economiche (il razionamento dei viveri continuò fino al 1957). Il club ospita personaggi originali molto sparkiani, eroine di una lotta quotidiana per la sopravvivenza dove alti ideali si mischiano a bassi stratagemmi e dove la realtà non è mai sublimata dall'invenzione letteraria ma sempre trasfigurata per diventare una somma più grande delle singole parti. Spark si dimostra qui, ancora una volta, padrona della brevità e dell'essenzialità: non c'è mai una parola di troppo pur nella pletora degli eventi barocchi che si dipanano ineluttabili a rivelare una maestria nell'arte del racconto: quegli anni vedono Spark esercitare un talento unico.

In Memento Mori la fettà di societa sotto osservazione è quella degli anziani vicini alla morte. E' uno dei romanzi più amati di Spark e lo attraversa un tono elegiaco altrove assente. Ricordati che devi morire e se te ne dimentichi la morte stessa verrà a ricordartelo. La scrittura è molto misurata, mai macabra o morbosa, questi vecchi e queste vecchie fanno quasi tenerezza nella loro umana fragilità e comprensibile seppur ostinata voglia di vivere per come li dipinge l'autrice. Uno dei momenti più toccanti - che spingono ogni volta la Miss alle lacrime - è la descrizione del rito cattolico dell'estrema unzione.

Una prossima volta Miss Brodie parlerà del periodo sperimentale di Spark che la vede autrice di una trilogia di opere uniche nel loro genere nel panorama di lingua inglese. Per il momento godetevi di queste segnalazioni.

2 Comments:

At May 27, 2006 2:45 pm, Anonymous Anonymous said...

Sbaglio o questa NON è una critica ai cattolici?

Adm. Nelson

 
At May 29, 2006 3:51 pm, Anonymous Anonymous said...

grazie Miss, attendiamo il seguito!

 

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