insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Sunday, December 10, 2006

amando e disamando

Amando lui che cosa cercavi ?

Cercavo un amore grande, puro, costante, un amore che tutto dà e tutto prende senza chiedere permesso. Un amore capace di riscattarmi, di riscattare la vita, di riscattare tutto questo dolore inutile, inutile perchè non ha sbocco se non in se stesso. Un amore capace di farmi credere che questo dolore serviva a qualcosa.

Ma un amore del genere richiede calma, pazienza, riflessione, e io avevo ansia, fretta, agitazione. L'amore che cercavo doveva essere generoso e egoista a un tempo: doveva creare quella pace, quella certezza, quella serenità che non avevo mai avuto, e doveva anche dare pace, certezza, serenità, come un'onda che unendosi ad altre onde si accresce e dando loro forza da loro trae forza.

Prima di amare credevo di sapere, ma solo adesso so. Prima vivevo nell'inconscienza pur avendo il sentore della mia infelicità. Adesso che invece ne ho preso consapevolezza tutto il dolore, tutta l'infelicità, tutto il male di vivere è svanito, tanta aria fritta che si perde nel vento. E con esso la mia capacità di stupirmi, di emozionarmi, di credere, di dare cioè credito agli altri. Non mi fido più di nessuno, nemmeno di me stesso. Forse questo spiega il ritorno di fiamma della mia antica e poi obliata passione per i classici. Loro che avevano già capito tutto - tutto quello che c'era da capire e quello che ancora non si sa - loro che, sapendo, non avevano più temuto di soffrire. Una volta che sai, niente più ti fa paura: puoi soltanto provare ribrezzo, disgusto, disprezzo. Per gli altri. Per me stesso invece affetto, tenerezza, amore. Tutto l'amore che ho sempre messo a servizio degli altri e che ora può - deve - servire a me, e a me soltanto.

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