insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Tuesday, February 07, 2006

male di vivere

Questi ultimi giorni sono stati di grande disagio per la Brodie. In occasione degli scrutinij scolastici ha avuto modo di toccare con mano sia il malessere delle allieve sia la pochezza umana nonché prefessionale di molte sue colleghe e colleghi.

Per molti, troppi insegnanti le allieve non sono delle persone con la loro individualità e personalità che chiede di essere conosciuta e riconosciuta oltre che rispettata, ma soltanto dei numeri sul registro, degli "utenti" cui viene erogato un servizio "pubblico" che permette agli insegnanti stessi di guadagnarsi da vivere.

La Brodie non vive nella retorica dell'insegnamento come missione - ne ha già parlato in un altra sua missiva scritta in aprile o maggio o giugno 2005, vedete se riuscite a trovarla - o come vocazione. La vocazione non la chiedono più nemmeno ai medici o ai preti ormai, figurarsi se debba essere un requisito per gli insegnanti ! Tuttavia la professionalità dovrebbe essere una buona guida per capire che gli allievi sono "materiale" umano non inerte e che scopo di ogni insegnante è quello di contribuire alla crescita totale dell'individuo tramite la trasmissione del sapere. E' questa, o dovrebbe esserlo, la differenza tra "istruzione" e educazione.

Invece, a una indagine superficiale tra le allieve, Miss Brodie scopre oltre alle crisi di nervi e alla depressione adolescenziale sentimenti di odio e di risentimento per la scuola, un senso di ingiustizia diffuso verso gli adulti che vi operano e che vengono riconosciuti vuoi come incapaci vuoi come meschini. I volti parlano da soli: spenti, pallidi, ripiegati su se stessi, senza la scintilla della passione per la cultura e il brio che si prova a immaginare la vita che si apre con tutte le sue promesse pur irte di ostacoli e di sfide da raccogliere.

A volte anche la Brodie deve ammettere prima di tutto a se stessa di non avere gli strumenti per affrontare queste difficoltà: come ispirare, come motivare, come incoraggiare giovani di 16-17 anni già pessimiste e amareggiate dalle prime difficoltà e dai primi schiaffi dell'ingiustizia che permea tutto ciò che è umano ? Come spiegargli che vale la pena di combattere e di non arrendersi, che non tentare è già una sconfitta, che non scegliere è già una scelta, che basarsi sul minimo comun denominatore significa avere già abdicato al non-vivere ? Invece i peggiori esempi di utilitarismo, di viltà, di perseguimento del "particulare" a scapito del bene comune vengono proprio dagli adulti, da quegli insegnanti stessi che avrebbero il compito di in-segnare, di dare le indicazioni per la retta via e che invece di e-ducare, di tirare fuori il meglio che c'è in ogni allievo, si limitano a in-struire, a mettere in fila le loro povere, misere nozioni, e a volte neanche quello, tutto il loro sforzo essendo teso a un pusillanime tirare a campare.

8 Comments:

At February 08, 2006 11:08 am, Anonymous Anonymous said...

Quando mi accorgo quanto può essere svilente un liceo dalla cupa cultura del costruire soldati per una società muta ringrazio il caso (!) di vivere un istituto professionale dove è più arduo mettere in fila i combattenti ma almeno si riesce a far brillare presto qualche scintilla di passione, e attraverso la cultura delle mani, uno dei fiumi del grande succo, si riesce a sfiorare la verità delle cose.

Adoro la Miss etimologa, ogni insegnante, di qualunque disciplina, dovrebbe superare un esame di riflessione sulla parola

*grazie del libro, le note rendono la pagina viva di te ed è un po' come sentirti*

 
At February 08, 2006 8:29 pm, Anonymous Anonymous said...

Come conosco bene cosa si prova ad essere studentesse al Weil.
La piccola vita che è in me è una bimba e cercherò di trasmettergli tutto l'amore per il sapere che avevo accantonato in un angolo e che ho riscoperto dopo il liceo.
Il primo esame mi ha dato una piccola rivincita,un bel 25 che per me vuol dire tanto e la mia bimba si è mossa per tutta la durata dell'esame,trasmettendomi una forza mai avuta prima.

 
At February 09, 2006 12:44 pm, Anonymous Anonymous said...

Non c'è altro da aggiungere! Lei ha questa fantastica qualità di essere UMANO e di essere puro. Lei insegna a vivere, perchè siamo "esseri umani" e non "capire umani".
quello che racconta sembrerebbe uno scherzo se non avessi sperimentato su me stessa i 6.3, 7.1, 5.9 che diventano 5 perchè non valgono i decimali tra 5 e 6.. C'è da ridere! ah e anche gli 8 latino orale e 4 latino scritto. per non parlare della frustrazione di alcuni dei suddetti insegnanti che ripiegano sulle malcapitate allieve, o sulle allieve più fisicamente dotate, o sulle allieve più lolite e provocatrici.
o ancora di chi cerca di ficcare nelle testoline vergini le proprie idee.
che mondo,la scuola.
non finirò mai di ringraziarla.
L.

 
At February 09, 2006 12:59 pm, Anonymous Anonymous said...

ps. Non smetta mai di alimentare fiammelle indebolite dal troppo vento

 
At February 11, 2006 12:57 am, Anonymous Anonymous said...

"L'epoca delle passioni tristi"

 
At February 11, 2006 10:12 pm, Blogger ssynth said...

okkei questo post è troppo deprimente allora vorrei parlare della mia insegnante di italiano con la quale ci scambiavamo i libri sui minimalisti newyorkesi, quella di diritto con cui andavo alle manifestazioni, quella di inglese con cui guardavo i monty pyton e quello di storia che mi chiedeva di masterizzargli philip glass.
Ho avuto insegnanti strepitosi, altri coglioni, ma mi concentravo sugli strepitosi, sono stato fortunato e li spremevo come limoni.
C'è del marcio in Danimarca, ma pure un bel po di praticelli a voler ben pascolare.
Se poi la vita è una lotta direi che insegnantio del cazzo con valutazioni del cazzo altro non sono che l'anticamera della guerra a venire, meglio fare qualche combattimento in vitro no?
baci bellezza!
pswd qzoxxl

 
At February 23, 2006 11:42 am, Blogger miss brodie said...

la Miss era presa ad accapigliarsi con i suoi colleghi (non scherza, c'è mancato poco che volassero le mani, prima in un collegio e poi durante una riunionre) e non ha visto questi deliziosi commenti delle sue studente !!! Evviva per i primi ottimi risultati conseguiti da tutte e due che quando erano al liceo si sentivano dire (non dalla Brodi, ah no di certo) una che non era da liceo e l'altra che non era all'altezza.
Mah, meno male che l'amore ha un'altra grammatica che quella della squola. PErò quanto male ancora deve circolare e abbatersi su queste disgraziate (oggi un bellissimo compito di italiano in una classe della Brodie, ben scritto e argomentato si è preso un bel quattro ! mannaggia !).
Su ragazze, chin up, che life is over there, beyond the bookshelves...

 
At March 02, 2012 9:53 pm, Anonymous Anonymous said...

Cara Miss,
sono un Suo antico studente del Simon Wiesenthal. Ho fatto parte di una delle classi più terribili per Lei.
Chissà se si ricorda di me tra i tanti volti che ha visto su quei banchi.
Io credo che le Sue lezioni e i Suoi consigli non li dimenticherò mai, mi creda sinceramente.
Da numero in quel registro credo di essere diventato una persona e questo grazie a Lei.
E'stata tra le prime persone a leggere e a correggere quelle mie ingenue e semplici (ma già ambiziose) critiche cinematografiche che a fine lezione Le consegnavo in attesa sempre di nuovi consigli e suggerimenti.
Continuo ad avere il suo blog tra i preferiti e spesso ci ritorno per capire se avrò ancora la fortuna di leggere qualche sua riflessione.
Stasera bloccato a casa da molte domande senza risposte ho deciso di rileggere molti dei suoi post e ripensare a quei giorni.
Non so se leggerà questo messaggio, so solo che mi sentivo in dovere di ringraziarLa ancora una volta di quello che mi ha tramesso.

Un cordiale Saluto,
Leonardo

 

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