insegnare che passione !
In una classe di quinta ginnasio la Brodie oggi rifletteva sullo scollamento tra lei e le sue allieve: esiste un divario forse incolmabile tra i figli della società dell'immagine e i figli della società della parola. Va da sé che la Miss non intendeva esaltare una a spese dell'altra, cercava solo di far riflettere sulle loro difficoltà di concentrazione quando devono leggere e analizzare un testo.
Smontare un testo scritto non è facile, nel senso che è meno immediato della decodificazione di un'immagine. Sicuramente nemmeno questa seconda operazione è semplice e lineare, ma la zoocietà in cui si trovano a vivere le allieve brodiane ha sviluppato un sistema per fare in modo che le immagini in circolazione siano di facile e univoca interpretazione. Le immagini veicolano un messaggio che - se consentite la banalizzazione - si riduce in poche parole a questo: non pensare, compra.
Leggere un testo significa invece andare oltre le parole per cercare di scoprire l'idea recondita che celano. A volte si tratta di messaggi di facile interpretazione, altre volte sono molto più complessi. Sempre è necessario uno sforzo supplementare, una partecipazione del lettore per far parlare il testo. A volte questa attività serve a capire che il testo in oggetto sta veicolando delle falsità o delle contraddizioni o più spesso aria fritta, o che si tratta di un tentativo di spacciare opinioni per idee, propaganda per convizioni, assenza di sostanza per contenuti.
Anche un'immagine richiede di essere guardata per essere decodificata, e per questo i poteri che contano hanno elaborato un sistema dove guardare sia sempre meno necessario, dove basti invece vedere senza osservare niente, dove il messaggio recondito del testo visivo serva a far cortocircuitare le aree critiche del cervello per ottenere consenso. Ne ha già scritto Chomsky, certo, e anche Popper, e altri più in gamba e più capaci della Miss.
Per questo e per altri motivi ancora la Miss insiste a magnificare l'importanza della parola scritta, perché solo leggendo e misurandoti con il testo puoi sperare di far funzionare il cervello in modo che le parole che dici siano il frutto del tuo pensiero e non il ventriloquio che ormai si spaccia per idee in questa zoocietà di talk-show ("fai vedere che parli, tanto non dici niente") e di inter-viste ("io vedo te, tu vedi me, e il testo è pronto; che bello fare la giornalista"). E invece proprio per questo stesso motivo oggi in classe pensava di essere una cieca che parlava ai sordi.
1 Comments:
Wow, che colpaccio! Essere citato direttamente dalla Miss (la quale ha perfettamente ragione).
Adm. Nelson
Post a Comment
<< Home