insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Monday, May 29, 2006

riforme e Riforma

Il topos sulle disgrazie di questo paese è antico e duro a morire, e forse non morià mai. La Brodie ci pensava stamattina riflettendo sul fatto che in Italia si vota in due giorni (o uno e mezzo, se preferite). C'era stata una riforma che aveva abolito questa oscenità inutile costosa e senza senso, ma come molte, troppe per non dire quasi tutte le riforme di questo paese essa è stata cancellata da una controriforma che ha riportato le cose allo status quo ante.

Miss Brodie è abituata a paesi dove si dice che si cambia e si cambia: nel Regno Unito si è proceduto all'abolizione del diritto di seduta ereditaria alla camera dei Pari e si sono eliminati alcuni privilegi antichi e antiquati. Qualcuno ha protestato, c'è stato un po' di brontolio, ma riforma doveva essere e riforma è stata. In Spagna il candidato a primo ministro aveva promesso il ritiro praticamente immediato delle truppe dall'Irak e una volta al potere così ha fatto. Aveva promesso di abolire le differenze tra cittadini basate sull'orientamento sessuale e questo è stato. Non c'è stato neanche bisogno di mettere in piedi chissà quale mastodontico processo costituzionale, legale o giurisdizionale. Sono scesi in piazza i tutori dei proprij interessa sbraitando a difesa degli interessi altrui (dei microcefalici hitlerini in gonnella che devono tenere le gonadi a riposo con il loro seguito di acefali sostenitori uomini e donne), hanno urlato il dovuto ma un primo ministro che deve garantire l'accesso ai diritti di tutti e tutte non si è scomposto, ha lasciato che urlassero e poi ha fatto approvare la legge in parlamento.

Gli studenti di letteratura italiani passano ore a leggere le invettive già diffuse al tempo di Dante, e poi leggono Petrarca, magari vengono esposti anche a Machiavelli e sicuramente a Leopardi (per tutti quanti il tema è sempre quello: "Ahi serva Italia..."), hanno sentito parlare del gattopardismo (cambiare tutto per non cambiare niente) ma forse in pochi si rendono conto che tutte queste letture si riferiscono al vizio nazionale, forse in pochi capiscono che bisogna cambiare, che quando uno deve smettere deve smettere sul serio, per sempre, deve ad esempio smettere di parlare quando parlano gli altri e aspettare il suo turno, deve smettere di masticare la gomma prima che sia l'insegnante a doverglielo ricordare, deve smettere di mangiare e bere fuori dagli orarij preposti. Deve imparare a darsi un autodisciplina che gli permetterà di fare al meglio quello che deve fare.

Per la Brodie il problema alla fonte è che non c'è stata in Italia la Riforma. Si riferisce, ovviamente a quella protestante, nel resto d'Europa non c'è bisogno di specificarlo, è la Riforma per antonomasia. In Italia s'è stato invece il paradosso di una Controriforma senza la Riforma stessa (piccoli focolaij si accesero e vennero subito spenti a Milano e a Ferrara: i protestanti delle valli valdesi del Granducato di Savoja hanno origine non-italiana e provenivano dalla Francia in epoca antecedente la Riforma stessa). Se non c'è stato un grande movimento che ha dato un'impronta inconfondibile alla vita nazionale per scuotere le coscienze prima delle istituzione, a nulla servono tutte le riforme costituzionali che un governo pensa di promuovere: dovrà sempre fare i conti con i compromessi di bassa lega voluti da coscienze incantenate alla priorità del proprio interesse superiore a quello di qualsiasi altro. Si elimina l'assurdità di una doppia giornata elettorale e la si ripristina subito dopo, si decide di collocare le elezioni in un'unica tornata e poi invece prevale la scansione in più giorni, si istituisce la formazione dei docenti in apposite scuole e poi si continua a inserire in ruolo personale precario che non ha mai superato un concorso che sia uno ma continua a prestare servizio come supplente, si decide di riformare il sistema scolastico fermo al 1923 ma modificato da leggi e leggine e circolari ministeriali con valore provvisorio che sono diventate prassi consolidata e anche questa volta salta tutto... Queste non sono difficoltà di percorso, problemi congiunturali, ostacoli imprevisti: questo è lo stile nazionale.

Chissà, forse è un bene che sia così. L'Italia è un paese con molta storia, che ha visto passare tutti sulle sue terre e gli italiani, soprattutto quelli del Meridione, hanno sviluppato un'antica saggezza come tecnica di sopravvivenza: sono come le pietre di un fiume, l'acqua continua a bagnarle ma dentro sono asciutte, impervie a qualsiasi liquido. E forse come strategia andava bene e ha funzionato per tutto questo tempo, quando la storia era quella degli uomini e delle idee, ma non ha fatto i conti con il nuovo mondo e i cambiamenti che la tecnologia impone globalmente. Non si tratta più di uno scontro tra opposte ideologie o civiltà ma dell'incontro con la tecnologia e i cambiamenti che essa comporta e implica: se non la cavalchi - per tutte le ragioni etiche che vuoi - essa ti travolgerà e ti abbatterà.

2 Comments:

At May 29, 2006 2:44 pm, Anonymous Anonymous said...

Bisogna cambiare il punto di vista.
Bisogna ESSERE e non apparire.

Adm. Nelson

 
At June 07, 2006 1:29 pm, Blogger InOpera said...

o forse andrebbe applicata la costituzione cosí com'é, dato che dentro c'é tutto ció:
parita di diritti di sesso-religione-razza.
diritto al lavoro per tutti.
uguaglianza.
diritto alla casa.
alla salute.
ad una vita decorosa.
il diritto allo studio.

ecco, basterebbe applicare quello che giá abbiamo, senza bisogno di riformare nulla.

 

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