dire, fare, baciare
Gli credevi quando diceva di amarti ?
Sì, gli credevo, come in genere credevo a tutto ciò che mi diceva, come pure credevo alle persone intorno a me, a mio padre, a mia madre, ai miei amici. Avevo vissuto di libri, di romanzi, di storie dove i personaggi dicono ogni volta la stessa cosa, senza cambiare mai una virgola, basta trovare la pagina desiderata e controllare la citazione.
Così non ero abituato a chiedermi se le parole dovessero corrispondere alle azioni. Avevo trasformato la mia debolezza in una forza, la mia vulnerabilità - esposta, proclamata, conclamata - era il mio solo modo di sedurre, anche se io non lo sapevo, ingenuo nonostante l'ingegno.
L'errore, non solo mio ma di tutte le anime candide e veramente romantiche, era di credere che l'amore fosse gratuito, come nei romanzi. Nessuno mi aveva spiegato - e io lo avrei capito molto tempo dopo, da solo - che esiste un'economia di mercato dei sentimenti, che l'amore è una merce, una forma di capitale che va fatto fruttare, che si accresce con l'interesse, che si può perdere, che può essere usato e perso e guadagnato. Come il capitale, è dinamico, non statico, mutevole, cangiante, si estende, si restringe, si allea solo con altro capitale in un dare/avere che vede per forza uno sconfitto per ogni vincitore ("the penny in my pocket is there because it's not in yours" - Carlyle).
Dunque, nel casinò dei sentimenti le fiche dell'amore partecipano a un gioco a somma zero, il banco vince o perde, non va mai in pareggio. Se non si è certi di vincere e si è già perso molto, l'unica cosa da fare è non giocare. Ma i perdenti - è la psicologia dell'azzardo - non si arrendono quasi mai, e continuano a giocare, e a perdere: il banco dell'amore fa sempre credito, perché ha solo da guadagnarci...
Labels: un'esistenza in margine
3 Comments:
che l'amore sia uno scambio come tutte le relazioni umane va bene, che debba esserci per forza uno sconfitto è una generalizzazione. tieniti la tua ingenuità, se ne rimane ancora, piantala di fare il celebrale, continua a regalare amore come alle tue gatte, altro non vedo se non il caso, a te non favorevole. vedi tu se smettere di giocare.. tanto lo sappiamo che non ci riesci.
il caso, il caso... ma il caso è più della metà di tutto, Le pare poco, verdecuore ? (Ma il Lei dove lo ha dimenticato...)
Quanto all'accusa di cerebralità Miss Brodie la respinge con sdegno e recisione. Al massimo la Miss sarà intellettuale, per il resto è passionale e romantica suo malgrado altro che cerebrale !
Sarà l'ascendente nel suo segno, Miss, che mi porta ad attribuire al caso tutto l'amore che mi piove addosso, certo non il merito. E conoscendo i suoi di meriti rilevo che il caso si accanisce particolarmente sulla Brodie.
Non posseggo dizionari degni di nota ma ho trovato, sempre sul web (De Mauro), che l'aggettivo cerebrale ha un significato di eccesso di intellettualismo. E la Miss continua ad arrovellarsi nel trovare altre giustificazioni alle sue vicende amorose insoddisfacenti e si chiede se e come sbaglia.
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