insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Saturday, November 25, 2006

Considerazioni impolitiche

Considerazione N. 1 "L inganno del relativismo"

Sul quotidiano gratuito Metro del 15 novembre 2006 Miss Brodie legge l opinione di una certa Domitia Caramazza (e con un nome del genere gli scenarij immaginabili sono orripilanti ma lasciano presagire dalla parte dei genitori il desiderio di un grande futuro per la figliola segnato dal nome raro e ricercato. Inoltre il nome le fa venire in mente un omonimo docente universitario: che appartengano alla stessa schiatta?).
Non per la prima volta la Miss si imbatte nelle opinioni della fanciulla che frequenta uno dei licei "bene" della citta, il Volta o il Parini o il Beccaria, non ricorda quale. Sempre e ogni volta la signorina in questione si scaglia contro le "degenerazioni" della societa moderna e sempre e ogni volta propone come rimedio il "senso di Dio", presentato come senso "radicato in ciascuno di noi".
Ognuno ha le proprie opinioni e ha, resta cosa pacifica, il diritto di diffonderle, ma non si capisce perche la Caramazza debba decidere che una cosa da lei individuata in se stessa debba per forza essere comune a tutte le altre persone. Questa scempiaggine deve sicuramente essere dovuta alla giovane eta della "studentessa".
Il problema risiede proprio non tanto nella giovane eta e probabile imperizia dell-opinionista quanto nel suo voler spacciare per propria un-opinione che le viene da altri. Nessuno nasce con la fede in un dio e neanche con il senso religioso: entrambi questi concetti vengono inculcati - con le buone o con le cattive - nelle giovani e plastiche menti dei bambini, qualcuno se ne affranca, qualcun altro no, qualcuno le rifiuta, qualcun altro le fa proprie.
Quello che resta inspiegabile per la Miss e che mentre chi e ateo o areligioso non va in giro ad annunciarlo all-universo mondo nel tentativo di convertirlo molti di quelli che hanno trovato dio, che sono rinati cristiani, che "hanno visto dentro di se", che "hanno sentito una voce" sono subito pronti a correre ad raccontarlo a tutti.

Considerazione N. 2 La visita del vescovo

Il vescovo di Padova voleva recarsi - in quanto pastore delle sue pecorelle - all-inaugurazione della scuola media di un piccolo paese veneto. Il dirigente ha opposto il suo rifiuto, adducendo a motivo il carattere laico dell-istituzione scolastica. Gli hanno opposto che erano stati i genitori a invitarlo. (E se avessero invitato una stella del cinema, sarebbe stato altrettanto accettabile ?)
Il vescovo ha insistito, dicendo che era suo dovere visitare i suoi fedeli. Voleva anche benedire l-edificio in cui le sue pecorelle avrebbero trascorso cosi tanto tempo. Quando gli e stato detto che c-erano anche allievi non cattolici il vescovo si e informato e ha fatto sapere che essendo cinesi (dunque semplici, trascurabili pagani) non vedeva alcun problema. Alla fine e intervenuto l-assessore regionale all-istruzione che si e presentata di persona all-inaugurazione cum benedizione per evitare che il presule subisse un "sopruso" da parte di un misero pubblico ufficiale che intendeva solo fare il suo dovere di difensore della laicita della repubblica.
Ma qualcuno dimentica che questo e il paese dove dei poveri mentecatti si permettono di dire senza paura di attrarre il ridicolo che il concetto di laicita nasce dalla religione e che e grazie alla Chiesa che esistono i laici, e chi si permette di rivendicare un senso laico di non interferenza tra i due ordini, repubblicano e religioso, viene tacciato di 'laicista".
Ma anche chi si mostra critico, come i radicali, ad esempio, dimentica che in questo paese il parlamento ha un cappellano ufficiale e che alle varie messe vaticane trovi tutti i rappresentanti dello Stato (?) al gran completo: no, non a rappresentare le loro facce di merda ma lo Stato stesso (se ne traggano le dovute, transitive, implicazioni).

Considerazione N.3 Scuola di massa, scuola qualificata ?

Il dramma della scuola, e non solo di quella italiana, risiede nel tentativo di chi dovrebbe guidarla di creare una scuola altamente qualificata in cui tutto dovrebbero arrivare primi, come se si potesse avere un campionato di calcio in cui si ammettono le squadre di tutte le serie, A, B, C, fino all-ultima squadretta della parrocchia. A ogni squadra si danno le stesse risorse - scarse per tutte - e poi giocano tutte insieme. Alla fine del campionato tutte ricevono lo scudetto e sono dichiarate campioni. L-articolo di Remuzzi sul Corriere della Sera del 15 novembre 2006 ha perfettamente ragione nel chiedere che solo le eccellenze universitarie vengano premiate. E per le altre, si chiedera qualcuno ? Che chiudano.

Tuesday, November 14, 2006

In casa Pannella

A chi legge regolarmente il ciberdiario brodiano non saranno sfuggite le simpatie della Miss per i Radicali e per il loro partito la Rosa nel Pugno, partito che ha ricevuto il suo voto alle ultime elezioni non perché si trovasse nello schieramento di centrosinistra quanto perché unica speranza per le persone sane di mente di tovare una via d'uscita della melma in cui affonda la politica italiana e con essa il paese tutto.

Fatta questa premessa indispensabile, Miss Brodie deve ammettere che molta della simpatia che provava per la RnP era dovuta al carisma del da poco destituito Segretario Radicale Daniele Capezzone: non solo persona colta, preparata, dotata di un ottima dialettica e di un certo sex-appeal come bravo ragazzo diligente, ma anche e soprattutto un uomo "con le palle".

E tuttavia, la Miss l'ha rimarcato altrove nei commenti al suo blog di riferimento il problema dei Radicali sta tutto nella presenza ingombrante del suo pachidermico fondatore ispiratore guida e factotum generale che da ormai quattro decenni non lascia la presa e non sopporta, come ogni egomaniaco che si rispetti, di essere messo nell'ombra da un nuovo astro che sorge e che potrebbe oscurare il suo splendore, ormai, ammettiamolo, pure, un po' avvizzito.

D'altra parte le accuse che Pannella ha rivolto in diretta a Capezzone durante la consueta rubrica della domenica erano di questo tenore: il fatto che l'ex-segretario "si fosse eretto un monumento", che avesse fatto parlare troppo di sé a scapito del partito, che si fosse curato della propria carriera invece di incrementare le schiere degli aderenti al partito e via blaterando di accusa stupida e meschina in accusa più stupida e più meschina. Tutti sanno che le attività del Presidente della Commissione della Camera alle attività produttive, giovane, capace e bello, non facevano che dare lustro e nome al partito, e che, allo stesso tempo, mettevano nell'oscurità tutte le patetiche iniziative di quella forza spenta che Pannella è diventato.

L'esautorato settuagenario ha pensato bene che l'unica cosa possibile da fare per ritornare sotto la luce dei riflettori fosse quella di esautorare il giovincello serio e non scherzoso che diceva quello che intendeva e intendeva quello che diceva. Per carità, non è la prima volta che il pigmalione radicale si scaglia contro la statua che ha creato: era già successo (chi se lo ricorda però ?) con Giovanni Negri, con Rutelli e con Pecoraro Scanio. Non a questo livello, certo: la differenza tra gli altri figuri e Capezzone è appunto che quest'ultimo è più "tosto" di loro e per ora non intende mollare. Ma non durerà a lungo, opina Miss Brodie, la lettera di jeri con cui Capezzone chiede il sostegno morale degli altri radicali è il primo segno del cedimento. Molto onore a Daniele per aver tenuto duro fin qui, non è da tutti, e speriamo che nella caduta non rovini irrimediabilmente: è una delle poche personalità politiche italiane che all'estero possono solo invidiarci.

Qualcuno ha voluto scomodare miti e psicanalisi. Ma sì, scomodiamoli pure. Soltanto qui non si tratta di una sfida tra Crono e Zeus, e nemmeno di conflitto edipico, anche se il fatto che Pannella stia facendo di tutto perché Capezzone se ne vada da solo (mobbing psicologico protratto, facendo terra bruciata politicamente intorno a lui) la dice lunga sul pelo sullo stomaco che il pachidermico abruzzese ha, altro che satyagraha["la forza della verità"] gandhiani (e anche Gandhi, se si scoprissero tutti gli altarini sulla Grande Anima, ah quanto puzzo, quanto ribrezzo: gli inglesi conoscevano bene il loro pollo, ma a farlo fuori ci ha pensato un suo correligionario hindu, con buona pace della non-violenza...)

Il fatto è che non basta, freudianamente "ammazzare il padre" per superare il conflitto edipico e diventare così adulti. Freud dimenticava che si è tutti figli di qualcuno e figli si resta. Dunque, tutti condannati ai proprij ruoli, i padri come i figli. Ma ai grandi - e Capezzone è un grande - i ruoli stanno stretti: lui non è figlio di Pannella e non è figlio di nessuno se non di se stesso, e non avrà "figli", è per questo che è diventato scomodo al pigmalione orco vorace che adesso vuole farlo fuori, perchè si rifiuta di accettare il ruolo che il padre padrone vorrebbe imporgli. E la figura patetica l'ha fatta non Daniele quando alla fine del congresso di Padova si è trovato a mangiare da solo come un cane, ma il capoclan e ancora di più i suoi leccanti adepti, sempre bisognosi di un idolo, un dio, un totem.

E molte altre cose ancora ci sarebbe da dire -psicanaliticamente parlando - dell'harem di cui si è circondato il Grande Capo, tutte queste donne adoranti intorno al loro sultano come tante sciamannate intorno al fallo, ma per ora la Miss ve le risparmia.

Addio Daniele, era troppo bello perché potesse durare, che la vita ti sia leggera.

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Thursday, November 09, 2006

oggi parliamo di...

Miss Brodie sta vivendo uno splendido autunno, come non ricordava da anni. E' stata quindi occupata a fare altro che osservare i caratteri formarsi su uno schermo piatto (..."e poi s'accamperanno di gitto/ alberi case colli per l'inganno consueto..."). Che cosa ha fatto ? Una tra le molte cose, è andata a prendere il thè a Venezia, alle Zattere davanti alla Giudecca. Uno spettacolo, col sole che la baciava in fronte, l'aria dolce e cristallina, bellissimi camerieri in giacca immacolata e papillon nero pronti a esaudire ogni suo desiderio, venale anche se non carnale.

Ha organizzato molti altri thè a casa sua, sul Corso, ma gli unici, non sempre graditi, invitati sono stati i suoi fantasmi (..."più vivi e più veri d'ogni cosa viva e vera...") venuti a fare compagnia a lei e alle sue gatte. Fantasmi evocati, non respinti e, ahilei, non respingibili, ma la vita delle persone sole è questa, fortuna che ci sono anche gli altri grandi spiriti del passato: basta aprire qualunque consueta pagina ed ecco levarsi le voci di Publio Cornelio e di MarcoTullio, l'agrodolce poesia di Publio Marone, e i versi sempre veri e splendenti di Tito Caro, la sinuosa blandizie di Platone e le lucide divagazioni di Aristotile, ma anche le persuasive proposizioni di Baruch e la voce imperiosa e pura di Carlo di Gorizia.

La Miss non sa di che scrivere se non di banalità, ma ha raccolto le lamentele delle sue allieve che vorrebbero leggerla: ma ve lo ha già scritto, care, benedette ragazze: preferisce leggere. Certo, potrebbe in ogni caso intrattenere le gentili lettrici con i racconti delle sue ultime recenti disavventure scolastiche. Ha ricevuto il suo primo ammonimento scritto da parte del dirigente scolastico, ma non se ne cruccia perché si sente con la coscienza a posto, anche se il suo finora immacolato fascicolo si trova adesso in compagni di altri reprobi.

Che altro ? La Miss ha dovuto più volte richiamare la classe delle sue lettrici, che pure è composta da allieve generalmente integerrime ma che ancora faticano a comprendere la difficile disciplina della libertà, e la differenza che intercorre tra libertà - cioè il peso delle responsabilità - e licenza, ovvero la legge della giungla. Ma vivono un'età ingrata, Miss Brodie lo sa, l'ha vissuta anche lei, e le sue sfuriate sono tutto sommato bonarie e senza livore. E' dura diventare maturi senza allo stesso tempo perdere la capacità di sorridere dei proprij errori, ma si deve fare, è una strada che non ha scampo e alla quale non si può sfuggire pena il cretinismo perenne: è adesso che si gettano le basi per quell'animus critico e razionale che dovrà accompagnare le future cittadine elettrici per il resto della loro vita. Miss Brodie lo dice sempre, coglione a 80 anni perché coglione a 20, dunque è ora o mai più, difficilmente si riescono a correggere in seguito le cattive posture mentali.

Parlando di involuzione/evoluzione, Miss Brodie si rammarica di scoprire che in Francia, culla della laicità, si sta pensando di mettere in campo dei concordati con le varie confessioni. Ahi lassa, patria putativa brodiana che devi abbassarti alle miserie morali da cui eri finora esente ! Stamattina sul treno Miss Brodie è stata coinvolta in una conversazione da un'affascinante coppia di libanesi, marito e moglie in viaggio d'affari, e il discorso è andato naturalmente a parare sulla religione. Loro, cristiani maroniti (cattolici fedeli al Papa ma di rito bizantino), parlavano delle varie comunità religiose del loro paese e si escludevano in fondo dalla diversa mentalità islamica, da loro considerata primitiva e irriducibilmente incomparabile con la cristiana. Ma La Brodie lo ha già scritto, tutte le volte che la religione entra in politica finisce inesorabilmente in guerra e sfacelo. Tutte le volte che qualcuno viene a sbandierare una sua verità più vera e "più unica" di tutte le altre verità il risultato è sempre e comunque sopraffazione e odio. "Il mio dio sarà sempre più dio del tuo" è il motto di tutti i facinorosi del mondo, di qualsiasi religione, ideologia, dottrina e sistema si voglia. Chi crede non può pensare. E per pensare bisogna aver letto. Molto. Poi bisogna dimenticare tutto quello che si è letto per non trasformare questi autori in idoli. E una volta che si è dimenticato tutto si inizia a rielaborare le scorie, ed ecco un pensiero farsi parola, immagine, volto. Una nuova idea antica come il mondo che torna a vivere nonostante i falò di libri e di uomini e donne che viene a illuminare il mondo avvolto nelle tenebre delle religioni per nutrire menti che mai si saziano.