insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Monday, July 17, 2006

Pedagogia libertaria

"A Summerhill si realizza qualcosa che nella società mercantile è abortito: l'improduttività. Non è obbligatorio frequentare alcuna lezione, non ci sono lavori e attività cui si deve prendere parte. Si può giocare tutto il giorno, senza rendere conto a nessun altro della propria libertà, della propria capacità di autoregolarsi."il sito della scuola dove si studia solo se si ha voglia

Miss Brodie goes on holiday

"Il turismo è l'altro grande marchingegno inventato dall'Occidente per de-realizzare il mondo. Andava ancora bene quando il turista partiva per luoghi avventurosi, dove non l'aspettavano; era una conoscenza superficiale, ma pur sempre di qualcosa che si poteva definire realtà. Pian piano il turista ha cominciato a frequentare luoghi preparati per lui: ogni punto bello del mondo è diventato un set. Quello è il modello di realtà che riportiamo indietro, e che a sua volta fornisce l'immagine mentale dei nostri interventi 'reali' nel Terzo Mondo.
Ogni de-realizzazione è frutto di un avanti-e-indietro[...]: ogni turismo è turismo sessuale.
[...]Lo straordinario boom del turismo in questi ultimi anni non è solo un modo diretto e piacevole per dissipare il surplus di tempo libero; e non ha solo fini propagandistici, per mostrare agli affamati come stiamo bene noi. E' un gigantesco, planetario meccanismo di prostituzione - ma una prostituzione leggera, che non costringe a esami di coscienza: ciascuno sfiora l'altro credendo di restare intatto. E siamo disponibili anche a una prostituzione endogena, o autoprostituzione - per imparare ad accontentarsi dell'involucro, il turismo è un addestramento."
Walter Siti, Troppi paradisi, 2006

Wednesday, July 12, 2006

Caritas est deus

E' da molto tempo che non ci sono più le parole per parlare dell'amore senza correre il rischio di dire cose trite, banali, scontate. Almeno dall'epoca dei Romantici, che hanno inventato l'amore per come lo conosce oggi la gente che ascolta la musica e legge romanzi (got it ?). Qualcuno che ha detto qualcosa di interessante c'è o c'è stato: EM Cioran ha chiamato l'amore l'incontro di due salive, e tutta l'opera di Aldo Busi è un'unica grande sublime analisi di che cosa significa amare ("offrirsi in pasto cibandosi").

Tuttavia oggi Miss Brodie ha voglia di attirare l'attenzione su un altro grande autore del suo Pantheon personale: Rainer Werner Fassbinder. Invece di chiamarlo - futilmente e pateticamente - l'enfant terrible del cinema tedesco del dopoguerra, i critici farebbero meglio a concentrarsi sul valore del suo pensiero che egli ha espresso instancabilmente in tutti i suoi film, film che liberano la testa, come lui stesso ha scritto (I film liberano la testa, Milano 1988).

Per capirne la grandezza basterebbe leggere i titoli di alcuni suoi film:

Liebe ist kaelter als der Tod [L'amore è più freddo della morte]
Warnung vor einer heiligen Nutte [Attenzione alla puttana santa]
Angst essen Seele auf [La paura mangia l'anima]
Wie ein Vogel auf dem Draht [Come un uccello sul filo]
Angst vor der Angst [Paura della paura]
Ich will doch nur, dass ihr mich liebt [Voglio solo che mi amiate]
Eine Reise ins Licht-Despair [Viaggio verso la luce-Disperazione]

In ognuno di questi film il regista mette in piazza gli eterni dilemmi umani: la solitudine di ciascuno di fronte alla società, il bisogno disperato e incolmabile di amore, l'orrore della vita che si accartoccia su se stessa e si accanisce contro chi non vuole sottomettersi alle sue immutabili e spietate leggi, le vite misere e meschine di poveretti destinati al fallimento senza possibilità di remissione o di redenzione.

Non è Fassbinder un autore che goda di popolarità, le sue verità scomode le usava per dare pugni in pancia a chi vuole accoccolarsi nelle romanticherie che la cultura popolare spaccia per verità per meglio ottenebrare esseri già obnubilati a furia di calcio amore e religione (non importa quale, anche il consumismo fa all'uopo).

La cosa meravigliosa che incanta chi lo ama è la consapevolezza che Fassbinder aveva che il suo lavoro non serviva e che tuttavia era imperativo che girasse quei film, che facesse dire quelle cose belle e crudeli ai suoi personaggi affamati di vita vera e sincera:
"Non si può parlare del senso della vita senza ricorrere a parole fallaci. Inadeguate. Ma non ce ne sono altre." (A proposito della disperazione e del coraggio di individuare e aprirsi a un'utopia).

Leggere i giornali per farsi un'idea di che cosa pensa la gente

A colazione la Brodie non si fa mai mancare quale ingrediente indispensabile la lettura di quei quotidiani gratuiti distribuiti nelle grandi città per raccogliere pubblicità i quali fanno esattamente quello che fanno gli altri quotidiani non gratuiti ma l'ipocrisia di spacciarsi per organi di opinione.

Dunque in che cosa si imbatte stamattina la Miss ?

"Zapatero non si è inginocchiato davanti al Papa ? Non ha partecipato alla Messa ? Vuol dire che come politico non vale nulla. Come uomo probabilmente meno. Un essere apatico e viscido, refrattario all'umiltà ed al rispetto per gli altri, merita attenzione internazionale solo per le sue leggi inutili o naif. Forse è il primo esponente "politico" scadente che l'Europa ha prodotto dal dopoguerra a oggi." Michele

La Miss non capisce bene il senso di una frase. Zapatero sarebbe un politico che non vale nulla perché non ha saputo utilizzare con accortezza e sagacia politica l'opportunità di farsi vedere a messa dal Papa ? O forse non vale niente perché qualsiasi uomo politico degno deve andare a messa tout court ? Possibile che tutti gli altri uomini politici "prodotti" (sic) in Europa dal dopoguerra a oggi siano di maggior levatura che il Primo Ministro spagnolo ? E poi perché se uno non va a messa dovrebbe essere "apatico e viscido" ? E perché Michele si lamenta delle leggi promosse dal governo spagnolo, se sono "inutili e naif" ?

Misteri di una mente bacata che ovviamente non padroneggia il lessico italiano, ma soprattutto alterigia e albagia di qualcuno che si sente intimamente ilfilzato dal comportamento di qualcun altro che a lui non deve nessuna spiegazione.

Alla Brodie pare invece che Mr Zapatero (Santo subito !) abbia mostrato coraggio (sapendo quello che avrebbero detto e pensato i suoi concittadini e non solo quelli della parte politica avversa) e coerenza, visto che non è cattolico e forse la messa non faceva parte del protocollo diplomatico della visita di stato.

Ad avercelo in Italia, un politico di razza e di siffatta specie ! E invece qui ci si deve accontentare di esponenti che si rivelano cattolici da sempre (Fassino) o sulla strada verso D*o o che addirittura presenziano senza alcun buon motivo istituzionale ma solo per eccellenti motivi "politici" alle messe dell'Opus Dei (D'Alema).

Monday, July 10, 2006

the particular has no language

"L'abitudine è la malattia più vergognosa, perché spinge ad accettare qualunque disgrazia, qualunque dolore, qualunque morte. Attraverso la forza dell'abitudine impariamo ad accettare le catene, a sottometterci alle ingiustizie, a soffrire, a rassegnarci alla tristezza, alla solitudine, a tutto. L'abitudine è il veleno più spietato perché penetra in noi dolcemente, silenziosamente, cresce poco per volta, nutrita dalla nostra disattenzione e, quando scopriamo che l'abbiamo in noi, ormai ogni fibra del nostro essere vi si è adattata, ogni nostra azione è da essa condizionata, scopriamo che non esiste più rimedio per guarirla." Oriana Fallaci

Friday, July 07, 2006

improvvisamente non finisce nulla

"C'è un donna immobile sotto la pioggia, segno che il suo amante l'ha lasciata. Lei non ce l'ha fatta, ecco il punto, a legarlo a sé. L'amore costa fatica, proprio vero. Si è liberi soltanto nelle limitazioni. E non c'è cosa più terrificante dell'aver paura della paura. Detto altrimenti: essere lasciati non ti fa piombare nella solitudine come quando si è presi dall'angoscia di sapere che sta finendo; perché quell'angoscia evoca un clima in cui tu hai addosso l'angoscia della paura. Sarebbe bello smontare la cosa nei suoi particolari, e poi rimontarla come prima. Bisogna sempre partire dalla situazione in cui si è. Non avere utopie è già un'utopia. Sognare un amore vero è proprio un bel sogno, ma le stanze hanno sempre quattro pareti, le strade sono quasi tutte asfaltate e per respirare c'è bisogno dell'ossigeno." Rainer Werner Fassbinder

Wednesday, July 05, 2006

Don't leave it all unsaid in the wasteland of your head

"Che cosa ci rende più intensi del dolore che non ha sbocchi se non in sé ? I sentimenti che nascono da un amore corrisposto sono per intensità ben poca cosa di fronte a quelli che strisciano fuori da un amore respinto.
Quando si è felici con qualcuno si vuole esserlo per sempre, si vuol essere felici e basta, ma quando si è infelici da soli e chiusi nel proprio dolore si è così vivi che, volendo morire per non dover sopportare da soli il peso di una simile, vana vitalità, si è doppiamente intensi.
La vita piena non ha sbocchi se non in sé, bisogna rassegnarsi a questa verità dei sentimenti che ci suscita l'aspirazione all'amore di un altro che non ci vuole." Aldo Busi

Monday, July 03, 2006

La felicità detesta le parole

"L'invenzione reciproca di ciò che è l'altro attraverso le reciproche aspettative è ciò che produce il legame perché è attraverso questa invenzione reciproca che si diventa qualcosa che prima non c'era, qualcosa che non esiste nell'uno o nell'altro, ma che esiste in quel due che si crea. E' il legame che produce due altre persone: il rapporto erotico dà corpo a questa invenzione in cui entrambe le parti si riconoscono arricchite di ciò che è l'altro o di ciò che l'altro si aspetta. Il sesso è troppo poco se deve essere tutto o diventa un magro compenso per quello di cui veniamo espropriati." Franca Ongaro Basaglia