insegnaci ad amare la nostra pazzia

Du, lass dich nicht verhaerten in dieser harten Zeit- Du, lass dich nicht verbittern in dieser bitteren Zeit (Wolf Bierman) Che pretesa essere amati da adulti se non ti hanno mai amato da bambino (A Busi) Hvad man ikke har haft som barn, faar man aldrig nok siden af (Tove Ditlevsen) To live without hope, to work without love (Virginia Woolf)

Monday, January 15, 2007

Forse non tutti sanno che...o la vera giustizia

Forse non tutti sanno che all'Ospedale S.Carlo di Matera (Basilicata, Repubblica Italiana), struttura pubblica del Servizio Sanitario, non è in servizio nessun medico abortista, in quanto anche gli ultimi due assunti precisamente a tale scopo non appena superato il periodo di prova con contratto a tempo indeterminato hanno immediatamente firmato il modulo di obiezione di coscienza.

Forse non tutti sanno che in Basilicata non esistono ospedali pubblici che offrano il servizio di interruzione volontaria di gravidanza. Evidentemente la legge 194, così come molte altre leggi di questo strampalato paese, esiste solo sulla carta come dicono, in abstracto, puro flatus vocis. La donna che dovesse richiedere questo servizio viene dirottata presso strutture ospedaliere nelle regioni viciniore, visto che anche il servizio medico abortista navetta (una volta alla settimana arriva un medico da fuori a questo preciso scopo) è oberato dalle richieste e non riesce a farvi fronte.

Forse non tutti sanno che questa défaillance della legge all'italiana è della stessa natura di quella che ha portato il Tribunale di Roma a precisare nel caso di Piergiorgio Welby che, ancora una volta in teoria la Costituzione (! la suprema carta base di tutta la legislazione secondo la giurisprudenza italiana) garantisce il diritto del cittadino a disconoscere la competenza del proprio medico nell'esercizio della sua facoltà costituzionalmente garantita di rifiutare le cure anche vitali senza addurre nessuna ragione, ma nella pratica questo diritto non può essere esercitato perché manca la legge.

Forse non tutti sanno che recentemente (vedi il numero di Micromega di questo mese dedicato a Piergiorgio Welby) una donna che ha accompagnato il proprio marito in fin di vita a Amsterdam per poter avvalersi della legge sull'eutanasia vigente in quel paese, una volta tornata in questo paese si è vista accusata di omicidio di consenziente e costretta a patteggiare la pena di un anno di reclusione (su indicazione del proprio avvocato che le aveva prospettato, in caso contrario, il rischio di incorrere in una pena di sei anni di reclusione).

Forse non tutti sanno che questo è lo stesso paese in cui un insegnante di scuola superiore può minacciare e ricattare un supermercato, estorcere denaro, essere colto con le mani nel sacco dalla polizia, subire regolare processo, essere condannato a due anni di reclusione con la condizionale, non farsi neanche un giorno di carcere per l'indulto e ritornare in cattedra il giorno stesso dopo il processo.

Forse non tutti sanno che questo è lo stesso paese in cui una maestra accusata di concorso in rapina (otto rapine) con il proprio amante (recidivo, già pluricondannato per lo stesso reato, a piede libero per indulto) potrebbe tornare a scuola già dopodomani: il suo caso è all'esame del direttore della scuola (ohibò, ma che ne dovrebbe saper lui di procedura penale ?).

Forse non tutti sanno che esistono in questo paese figure istituzionali pronte a dire che l'individualismo va frenato e che il liberismo non rispetta i valori della società e che si può rispondere alle sfide del futuro solo tutti insieme blah blah blah (vedi intervista a Giuliano Amato sul Corriere della Sera di sabato scorso) nello stesso paese in cui ci sono persone con una pensione di 18.000 euri AL MESE e altre con 516 euro, gente che è andata in pensione a 38 anni e altri che ci andranno, se saranno ancora vivi e sempre se il pozzo senza fondo del sistema pensionistico pubblico sarà ancora in piedi, a 65, dove è tutto un gran parlare di "valori", della "società", del "bene comune" ma sempre e soltanto sulla pelle degli altri e mai sulla propria.

Questo è lo stesso paese dove solo chi ha conoscenze tra le forze dell'ordine può permettersi di dare in locazione un immobile: gli altri devono affidarsi alla benevolenza del caso ché se un inquilino dovesse mai decidere di non pagare la pigione o di non sgombrare l'alloggio allo scadere del contratto nulla e nessuno lo farà mai sloggiare visto che il parlamento stesso proroga da più di venti anni di sei mesi in sei mesi un decreto legge antisfratto. I giudici ? Loro usufruiscono di locali di servizio di proprietà di enti pubblici in zone di lusso e a metrature s p r e g i u d i c a t e (dai 150 mq in su, la media è di 200 mq) per i quali non pagano pigione o qualora la paghino si tratta di una cifra nominale irrisoria (150 euri al trimestre per esempio).

Forse non tutti sanno che questo è il paese in cui bisogna amaramente riconoscere che nessuno - se non appartiene alla schiera dei potenti e dei privilegiati - può permettersi il lusso di ripetere il dictum di quel mugnajo settecentesco della Marca Brandeburghese che, di fronte alla minaccia di un sopruso da parte del Re di Prussia Federico II che lo interrogava, rispose in faccia al suo sovrano: "Es gibt doch Richter in Berlin !" (A Berlino ci sono ben dei giudici !). Siamo più sudditi noi oggi, dugento anni dopo, qui, in questa sedicente Repubblica, di quanto non lo sia mai stato lui nella sua monarchia assoluta pre-illuministica.

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