PACS O NO PACS: non credere di avere dei diritti
Miss Brodie è contraria ai Pacs, e lo ha già detto su queste pagine, ma non per le ragioni che accomunano i leghisti come Calderoli e Borghezio ai margheritini come Rutelli e Binetti agli udiccini Volonté e Buttiglione per non dire dei virgulti aennini di Alleanza Giovani.
Miss Brodie è contraria all'idea di creare una specie di ingarbugliata legge che dovrebbe garantire alcuni diritti alle persone conviventi in coppie di fatto sia che alla base della relazione vi siano vincoli affettivi sia che vi siano altri motivi per cui due individui decidono di convivere.
Non è questa la strada per ampliare i diritti dei cittadini, e la Francia, da cui si è mutuato il termine e il concetto, è il paese meno adatto cui ispirarsi per la legislazione in oggetto visto che oltralpe non è un nuovo istituto giuridico, visto che molti sindaci si rifiutano di firmare il patto, visto che i diritti si acquisiscono dopo tre anni dalla stipula del patto, visto che tale patto può essere sciolto unilateralmente da uno dei partner con il solo obbligo di informativa (dell'avvenuta comunicazione di scioglimento in municipio) tramite raccomandata (senza avviso di ricevimento).
Ma non è di questo che vuole parlare la Miss. La Brodie si chiede - e si risponde da sola - perché sia le forze di destra sia le forze cattoliche si accaniscano così tanto contro la benché minima proposta di estendere alcuni diritti alle coppie conviventi, e gli evanescenti sedicenti di sinistra tengano loro bordone. E l'unica risposta convincente che riesce a darsi è che né le une né le altre riescono a tollerare l'idea che degli OMOSESSUALI, uomini più che donne, possano avere GLI STESSI DIRITTI DEGLI ALTRI CITTADINI. Questa è la grande questione nodale, questo è il grande equivoco che persino il democristiano-sul-pulmino-giallo-dalla-verginità-sempre-rifatta-e-mai-rotta non riesce a far passare sulle sue labbra e che quindi non menziona mai, sornionamente alludendovi solo se costretto per rimandare ad altra data.
La Chiesa dice le cose che dice, scontate e viete e immorali, contro cui l'indignazione non può nulla visto che sono indegne e andrebbero lasciate esclusivamente alla spazzatura che le ascolta e le accoglie così come vengono pronunciate da identica spazzatura, e la Miss non ci vede nulla di male, sente solo un gran fetore. Il problema non è dunque la Chiesa, ma gli italiani che in questo paese colonietta immonda lasciano che tutto accada come deve accadere visto che la coscienza civile non sanno dove sta di casa, e se una volta si potevano fare delle eccezioni per Piemonte e Lombardia oggi dalle Alpi al Salento è tutta solo un'unica gran sicilia, come aveva predetto Leonardo Sciascia ("La palma va a nord").
Sì, perché è di questo che si deve parlare, dei miti aborigeni dell'italica civiltà, degli italiani brava gente, non razzisti, non antisemiti, non omofobi. Bella roba, facile essere non razzisti in un paese che fino a poco tempo fa non aveva quasi minoranze etniche (e quelle che aveva le trattava peggio che un colonialista, non riconoscendole), facile essere non antisemiti, quando gli ebrei erano pochi e ben integrati nella società, facile ancora essere non omofobi, purché facciano le loro "sporcassade a casa loro veh !" e "che non si mettano in testa di volere dei diritti, neh !".
Gli omosessuali di questo paese poi fanno la loro parte, dato che a scuola dove la Miss insegna - a parte lei non se ne vedono, nei luoghi pubblici non se ne vedono tranne nei pochi casi dei militanti, in parlamento, nell'esercito, nella polizia, tra i carabinieri non ci sono. Eppure Miss Brodie li conosce, ci va o ci è andata a letto: poliziotti carabinieri pompieri (le divise sono una sua specialità) insospettabili insegnanti di educazione fisica padri di famiglia e anche nonni. Ma dove sono, chi li ha visti ? Per forza che gli italiani non sono omofobi, non ci sono gay in questo paese, stanno nei loro locali e nelle loro saune e nelle loro discoteche e nelle loro associazioni ! L'omofobia rispunta poi puntualissima solo nel momento in cui qualcuno, molto timidamente chiede per non dire implora di avere un sia pur minimo riconoscimento dal sardanapalema di turno anche solo per non sfigurare in classifica davanti a Grecia Irlanda Turchia e Bielorussia. Ma ai gay d'Italia che cosa importa ? L'unica cosa che conta è che possano muoversi liberamente da Sitges a Ibiza, da Mykonos a Maspalomas, e andare in qualche scopatojo in tutta libertà quando gli frizza il culo. Questi sono tutti i diritti che gli interessa di avere.
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