Qualsiasi scelta è un rifiuto (Spinoza)
"I have had a most shameful and distressing interview with dear Tom Eliot who may be called dead to us all from this day forward. He has become an Anglo-Catholic believer in god and in immortality and goes to church. I was shocked. A corpse would seem to me more credible than he is. I mean there's something obscene in a living person sitting by the fire and believing in God." Virginia Woolf to Vanessa Bell, 11 February 1928
Ultimamente miss brodie ha dato fiato alla sua indignazione verso le chiese in generale e la chiesa cattolica romana in particolare. Certo, ranting and raving non è proprio da lei, che cerca invece di usare mezzi razionali e civili per confutare le sciocchezze cui la gente dice di credere.
La miss sa benissimo, forte della lezione di Voltaire suo maestro e ispiratore del suo pensiero scettico e razionale, che nessun attacco diretto farà più che un solletico al macigno vaticano, con i suoi privilegi giuridici (unico esempio di religione con diritto a un seggio alle Nazioni Unite e riconoscimento giuridico da parte di altri stati sedicenti laici: la prima cosa da fare se sei laico è disconoscere qualsiasi pretesa alla territorialità di qualsiasi religione), con la sua potenza finanziaria (ricordate lo IOR ? esiste ancora ! e Mons. Marcinkus ? se la sta spassando alle Bahamas o in altri paradisi tropicali, protetto dal suo passaporto diplomatico vaticano) con i suoi mille interessi mondani e terreni dai mille risvolti spesso sotterranei e sempre subdoli. Una simile potenza non la si abbatte con la forza delle parole di un discorso razionale, né con l'attacco frontale tipico di molti anticlericali: la chiesa - che lo sa - se ne fa un baffo.
Per questo la miss è rimasta stupita che nessuno (o forse le è sfuggito, certo pur leggendo molto e ascoltando la radio e seguendo i dispacci di agenzia, gli organi di disinformazione sono ormai legione) abbia colto la vera portata dell'attacco ratzingeriano contro l'apparentemente innocente Harry Potter.
La chiesa sa bene - ne ha esperienza da 2000 anni, non è un upstart come gli Stati Uniti, dugento anni e poco più - che un culto per essere forte non deve avere né rivali né alternative. Sa interpretare coerentemente al proprio sistema di valori un fenomeno che vede ragazzine di 6 anni aspettare in fremente attesa in orari in cui dovrebbero già essere a letto da almeno tre ore, e al freddo se necessario, e accompagnate dai genitori, per essere le prime a posare le mani e gli occhi su libri che raccontano in maniera avvincente accattivanti storie che tengono le ragazzine stesse col fiato sospeso per giorni e i cui personaggi vengono poi trasformati in compagni virtuali dalla loro fervida immaginazione. Nulla a che vedere con le nojose lezioni di catechismo dalle quali le ragazzine non vedono l'ora di fuggire e comunque che barba ascoltare di profeti che inveiscono contro i peccati (?) e di altri che entrano a Gerusalemme (che roba è ?) a dorso d'asino (e chi ha mai visto un asino ?) e tutto questo solo per potersi vestire di bianco come delle principessine a 10 anni !
Un romanzo - tra l'altro molto ben scritto, la miss ha provato a prenderne in mano un tomo - che è capace di suscitare simili attese e scatenare passioni in giovani menti come finora erano stati capaci di fare solo i cartoni animati e le bambole di una certa ditta del Québec, non potrebbe apparire che un pericoloso concorrente nonché valida alternativa alle altre favole spacciate dalla chiesa vaticana e dalle sue successive filiazioni "protestanti" (un tempo lo erano, oggi non sono che coacervi di becero fascismo oltre che sicofantici lacché dell'imperialismo capitalista a cui fanno da paravento spirituale nonché giustificazione "naturale, morale e religiosa": merda umana su due gambe per intenderci) per quanto in competizione.
Occorre ricordare il famoso detto dei gesuiti "give me a child at an impressionable age and he will be God's forever" per rendersi conto che la chiesa queste cose le sa bene e le capisce meglio di qualsiasi altro attore sulla scena del mercato delle coscienze. Sa che il consumismo e il capitalismo post-industriale sono i suoi più sicuri nemici ma non sa bene come attaccarli (consapevole com'è che la miglior difesa è l'attacco) perché non ha ancora individuato le armi appropriate. Finora ha cercato di farseli amici trasformandoli in suoi collaboratori ma forse il capitalismo globalizzato è più subdolo e scaltro dei seguaci dell'esaltato carpentiere nazareno, forse chissà, per la prima volta essi hanno trovato pane per i loro denti.